FESTIVAL AU DÉSERT Firenze

VIII edizione

 

 

martedì 11 > mercoledì 12 > giovedì 13 luglio 2017, dalle ore 19

 

Piazza Ognissanti, Firenze _  ingresso gratuito

 

un progetto di Fondazione Fabbrica Europa ed Essakane Production

in collaborazione con Institut Français Firenze
con il sostegno di Comune di Firenze / Estate Fiorentina
 

 

 

 

TERAKAFT – AFEL BOCOUM – HINDI ZAHRA – JUSTIN ADAMS

LUCA MORINO (Mau Mau) – MAMADOU KELLY – RICCARDO ONORI

ZIAD TRABELSI – FADIMATA WALET OUMAR (Tartit)

DIMITRI GRECHI ESPINOZA – BADARA SECK – GIORGOS MANOLAKIS

FRANCESCO LOCCISANO – CARLO MAVER – ANDREA MELANI

ZACHARIAS SPYRIDAKIS – EMANUELE PARRINI

ALMAR’À – l’orchestra delle donne arabe e del Mediterraneo (progetto vincitore del bando Migrarti 2017 del MiBACT)

 

Da martedì 11 a giovedì 13 luglio il Festival au Désert porta a Firenze la magia dell’incontro tra culture lontane, per tre giorni di musica, ritmi, riflessioni e socialità.

Un viaggio iniziato nel 2010 al Parco delle Cascine, proseguito nel Complesso delle Murate, e che da quest’anno inonderà delle note del deserto gli spazi che dal Chiostro del Cenacolo portano alla prestigiosa Piazza Ognissanti.

Nato dalla collaborazione e co-organizzazione tra Fondazione Fabbrica Europa e il Festival au Désert originario (Mali), il progetto ha voluto – in questi otto anni a Firenze – riscoprire il concetto di nomadismo culturale a partire dalle culture altre e declinare il deserto a metafora contemporanea.

 

Il programma dell’edizione 2017 si sviluppa su un doppio livello: da un lato il passaggio su Piazza Ognissanti della “Caravane Pour La Paix”, che dall’inizio della guerra in Mali rappresenta un Festival che, pur costretto all’esilio, non ha perso la voglia di trasmettere un messaggio di fratellanza tra i popoli attraverso la musica. Questa volta accade con gli straordinari musicisti Afel Bocoum (già al fianco di Damon Albarn dei Blur per il progetto Mali Music) e i tuareg Terakaft con special guest Justin Adams (mitico chitarrista di Robert Plant).

 

Dall’altra parte un viaggio inedito sul Mediterraneo, che invade il Chiostro del Cenacolo di Ognissanti partendo delle sonorità della Calabria di Francesco Loccisano e Federica Santoro e incrociando la Grecia dei cretesi Giorgos Manolakis e Zacharias Spiridakis, passando per le narrazioni in musica di Carlo Maver e Luca Morino (Mau Mau), fino ad arrivare all’incotro tra mondi lontanissimi che hanno dimostrato nel tempo di avere molto in comune, come tra i musicisti toscani Dimitri Grechi Espinoza, Emanuele Parrini, Paolo Durante e Andrea Melani con la cantante e attivista tuareg Fadimata Walet Oumar (Tartit) e il griot senegalese Badara Seck.

 

Tra queste coordinate si interseca la presenza di progetti speciali, come “Almar’à – l’orchestra delle donne arabe e del Mediterraneo”, vincitore del bando MigrArti 2017 del MiBACT, con la direzione musicale di Ziad Trabelsi dell’Orchestra di Piazza Vittorio, che vede la presenza di diciotto donne da Tunisia, Marocco, Egitto, Siria, Giordania, Turchia, Iran…

 

E ancora “Azalab – musiche e culture urbane e migranti” (progetto vincitore del bando S’illumina della SIAE), che da mesi ha portato sulla Città Metropolitana laboratori multiculturali e attività formative per under 35 che qui ritrovano il senso della partecipazione oltre qualsiasi barriera geografica e sonora.

 

Inoltre, è da evidenziare l’incontro tra l’affascinante cantante franco-marocchina Hindi Zahra e Riccardo Onori (chitarrista di Jovanotti), che lavoreranno insieme a un coinvolgente set acustico venato di sonorità berbere e gitane.

 

Infine gli incontri, per analizzare lo stato attuale della condizione geopolitica dal Mediterrano al Mali e le sfide per il dialogo che le rinnovate tensioni stanno mettendo alla prova. Si segnala in particolare “Europa, Mediterraneo e mondo arabo: quali sfide?”, incontro che il 12 luglio vedrà l’Assessora alla Cooperazione e Relazioni internazionali del Comune di Firenze Anna Paola Concia confrontarsi sul tema con  Isabelle Mallez, direttrice Institut français Firenze e Sanaa Ahmed, responsabile culturale della Moschea di Firenze.

 

“Quella di quest’anno è in qualche modo la chiusura di un cerchio – affermano gli organizzatori -. In otto anni abbiamo voluto mostrare un modo diverso di pensare l’Africa, il deserto, il Mediterraneo, un modo diverso di immaginare l’incontro tra musiche e culture lontane. Sarà un’edizione ricca e carica della voglia di recuperare una dimensione di apertura, dialogo, partecipazione, e di ritrovare quel senso di condivisione che sa valicare barriere geografiche, religiose e umane, malgrado quello che sta accadendo attualmente nel mondo. Un ringraziamento speciale va all’Estate Fiorentina e all’Institut français di Firenze che hanno da subito creduto nel progetto e lo hanno sostenuto in questi anni”.

 

 

 

Il programma

MARTEDÌ 11 LUGLIO

-Chiostro Cenacolo Ognissanti

 

>ore 19  presentazione del libro “AZALAI 1500 km a piedi nel deserto” di e con CARLO MAVER

>ore 19.30 incontro “Afriche immaginate e realtà d’Africa” con LUCA MORINO (Mau Mau) e JACOPO TOMATIS (Il Giornale della Musica)

>ore 20.30 concerto FRANCESCO LOCCISANO, chitarra battente, ANTONIO PETITTO contrabbasso, TONINO PALAMARA, percussioni, FEDERICA SANTORO, lira calabrese

 

 

MERCOLEDÌ 12 LUGLIO

-Chiostro Cenacolo Ognissanti

 

>ore 19 incontro “Europa, Mediterraneo e mondo arabo: quali sfide?” con ANNA PAOLA CONCIA assessora Cooperazione e Relazioni internazionali del Comune di Firenze, ISABELLE MALLEZ, direttrice Institut français Firenze, SANAA AHMED responsabile culturale della Moschea di Firenze

>ore 20.30 concerto GIORGOS MANOLAKIS, laouto e voce, ZACHARIAS SPYRIDAKIS, lira cretese (Grecia)

-Piazza Ognissanti

 

>ore 21.30 ALMAR’À – l’orchestra delle donne arabe e del Mediterraneo, progetto vincitore bando MigrArti 2017 (Tunisia, Marocco, Egitto, Siria, Giordania, Turchia, Iran, …)

>ore 22 HINDI ZAHRA, voce (Marocco), RICCARDO ONORI, chitarra, ZIAD TRABELSI, oud (Tunisia)

>ore 22.30 TERAKAFT (Mali): SANOU AG AHMED, voce e chitarra, LIYA AG ABLIL, chitarra e cori, ANDREW SUDHIB HASILP, basso, BRUNO MARMEY, batteria. Special guest: JUSTIN ADAMS, chitarra (UK)

 

 

GIOVEDÌ 13 LUGLIO

-Chiostro Cenacolo Ognissanti

 

>ore 19.30 incontro “Caravane pour la Paix” con MANNY ANSAR, direttore Festival au Désert – Mali, AFEL BOCOUM, musicista, FADIMATA WALET OUMAR, musicista

>ore 20.30 ITALIA > MALI: FADIMATA WALET OUMAR, voce (Mali), BADARA SECK, voce (Senegal), DIMITRI GRECHI ESPINOZA, sax, EMANUELE PARRINI, violino, PAOLO PEEWEE DURANTE, tastiere, ANDREA MELANI, percussioni

-Piazza Ognissanti

 

>ore 21.30 JUSTIN ADAMS, chitarra, RICCARDO ONORI, chitarra, SANOU AG AHMED, chitarra

>ore 22 AFEL BOCOUM & ALI FARKA TOURE BAND (Mali)

>ore 22.30 JAM SESSION CARAVANE POUR LA PAIX

 

* ingresso gratuito.

** In occasione del Festival au Désert apertura straordinaria del Cenacolo di Ognissanti dalle ore 19 alle ore 21

I protagonisti

HINDI ZAHRA

È cresciuta in Marocco, circondata da musica e danza. Le prime melodie che ascolta sono quelle della musica tradizionale berbera, la musica indiana ed egiziana, per poi passare al rock psichedelico, al reggae e alla musica soul. A dodici anni si trasferisce a Parigi ed è in Francia che inizia la sua carriera da musicista. Il primo lavoro è al Louvre e a diciasette anni sale sul palco per la prima volta in occasione della “Fête de la musique”. L’album di debutto è preceduto da una canzone che colpisce direttamente al cuore, “Beautiful Tango”, un piccolo capolavoro, la sua voce suadente cattura, la chitarra viaggia in terre lontane. Insieme al successo di pubblico arrivano anche i riconoscimenti professionali: il contratto con Blue Note, il premio Costantin, il Premio “Victoire de la Musique” nella categoria World Music.

 

FADIMATA WALET OUMAR

Cantante e suonatrice di tindé, tamburo tuareg riservato alle donne, il suo repertorio è formato dai canti e dalle danze del deserto di Timbuktu, dove è nata e cresciuta. Nel 1995, profuga in Mauritania, ha formato il gruppo Tartit, il primo a portare le tradizioni tuareg nel mondo, che ha al suo attivo tre dischi e centinaia di concerti. Attraverso la musica e il canto, Fadimata si dedica alla sensibilizzazione del suo pubblico sulla ricchezza delle culture del deserto e sulle condizioni difficili dei tuareg. Ma oltre alla musica si dedica da sempre all’attivismo politico per la tutela dei diritti delle donne tuareg. Da quindici anni è presidente dell’associazione Tartit’n’Chetma (in tamasheck, “l’unione delle sorelle”), che lavora su progetti di reinserimento delle donne nella società e di scolarizzazione per i bambini tuareg dei villaggi della sua regione. Conta di aprire delle scuole nei campi profughi per garantire la formazione dei piccoli tuareg nonostante la situazione di estrema precarietá delle loro famiglie.

 

TERAKAFT

C’è una linea diretta che unisce i Tinariwen ai Terakaft, Kedou e Diara: i fondatori dei Terakaft sono infatti due dei fondatori dei Tinariwen, nonché colonna portante negli anni del loro grande successo. Terakaft significa “carovana” in lingua tamashek. Il gruppo si è esibito la prima volta a Essakane, al Festival au Desert nel 2007 e al Camel Fair a Tessalit. Ha poi inciso il suo album di debutto, Bismilla, registrato in quattro giorni presso i leggendari Bogolan Studios di Bamako. Alla base del blues-rock ipnotico e contagioso dei Terakaft c’è un mix di folk tuareg e strumenti della tradizione occidentale. Difficile resistere alla loro musica, d’impatto e senza confini, proprio come il deserto nel quale è nata. Le canzoni dei Terakaft parlano di protesta, coraggio e delle miserie del continente da cui provengono.

 

ALMAR’À – l’orchestra delle donne arabe

Creare un’orchestra di sole donne. Migranti, di seconda e terza generazione. Con l’esigenza di sensibilizzare sull’attuale universo femminile nel mondo arabo e non solo. Per dare la possibilità di mostrare una realtà che viene spesso conosciuta soltanto per i fatti violenti di cronaca. Per il dibattito sul velo. Per l’ortodossia religiosa. Ma che è molto altro. Casalinghe, studentesse, lavoratrici, rapper, musiciste classiche, cantanti moderne: saranno tutte chiamate a comporre un’orchestra che muti e si arricchisca a seconda del territorio di lavoro, a partire da un nucleo centrale itinerante, che girerà l’Italia per bussare alle porte delle comunità di immigrati attraverso un approccio coinvolgente e contagioso, e con l’obiettivo di farne uscire le diverse voci e di raccontarne le storie. Storie che verranno narrate in prima persona a partire dalle selezioni: chi vorrà far parte dell’orchestra dovrà infatti inviare un video di un brano cantato o suonato, che verrà pubblicato sui social e darà vita a una selezione aperta. Sempre con il semplice uso del proprio telefonino, le donne coinvolte racconteranno dal di dentro l’avventura dell’orchestra: le prove, i momenti più belli, le difficoltà, le prime esibizioni, il rapporto con il mondo maschile. E si creerà un mosaico che verrà infine montato per rendere la complessità delle diverse voci ancora più evidente.

 

JUSTIN ADAMS

Justin Adams è considerato uno dei chitarristi più originali dell’Regno Unito. Fin dall’infanzia è stato fortemente influenzato dalla musica araba: suo padre era un diplomatico britannico in Giordania ed Egitto, e le sonorità di quel tempo sono rimaste nel panorama musicale di Justin Adams, poi confluite nel suo primo album solista “Desert Road”, del 2001. Nel 2005 ha coprodotto l’album di Robert Plant “Mighty Rearranger”. E se con Plant la sua attività prosegue ancora oggi, nella sua carriera il chitarrista ha lavorato con i Tinariwen e collaborato con Brian Eno, Sinéad O’Connor oltre che con i grandi nomi della musica africana e berbera.

 

AFEL BOCOUM

Afel Bocoum è un musicista peul, originario di Niafunke, villaggio di sabbia sulle rive del Niger a poche decine di chilometri da Tombouctou. Ha suonato per più di trent’anni al fianco del grande Ali Farka Touré, ma è stato lavorando con Damon Albarn dei Blur per l’album “Mali Music” che la sua fama è arrivata in tutto il mondo. Mescolando lingue diverse, ritmi e tradizioni del suo Paese, Bocoum usa la musica come mezzo di comunicazione e di unione tra gruppi etnici. Con le melodie suadenti e i ritmi ripetitivi crea un paesaggio introspettivo in cui si possono sentire pulsazioni trascinanti e le ruvidità del vento del deserto.

PAOLO “PEEWEE” DURANTE

Dopo aver studiato per alcuni anni il piano classico, inizia giovanissimo la sua esperienza professionale con l’orchestra per circa quattro anni e qualche rockband locale. Subito dopo decide di dedicarsi allo studio del blues e del jazz sviluppando una particolare sensibilitá e attitudine allo stile afroamericano. Lavora con Nick Becattini per quattro anni, girando in Italia e all’estero tra festival e locali tra i più importanti nel genere. Nel 1999 forma il gruppo Organic GrOOve, nel quale vengono proposti brani originali e rivisitazioni in chiave personale di brani di organisti famosi, dei Beatles, del panorama black funk. Scopre attraverso questa band, l’elettronica, l’uso del computer in contesti live, il sintetizzatore e il canto. Nell’inverno 2002 collabora con il percussionista congolese Goma Parfait Ludovic.

 

DIMITRI GRECHI ESPINOZA

Nato a Mosca, ha frequentato il Jazz Mobile di New York e completato i corsi di alta qualificazione professionale presso Siena Jazz con Pietro Tonolo. Nel 2000 fonda il gruppo di ricerca musicale Dinamitri Jazz Folklore. Ha partecipato a numerosi Festival di musica Afroamericana suonando con alcuni dei musicisti storici del Blues, (P.Perkins, P.Guy) e compiendo tournèe in Italia ed Europa con Nick Becattini end Serious Fun. Ha collaborato con alcuni importanti musicisti Italiani di jazz: P. Tonolo, E. Fioravanti, G. Basso, M. Tamburini, T. Ghiglioni. All’inizio del 2001 partecipa alla nascita dell’orchestra Blast Unit creata dall’associazione CJam di Milano e nello stesso anno viene invitato a suonare al festival Panafricano a Brazzaville (Congo). Dal 2004 si muove principalmente in due direzioni: l’applicazione dei risultati delle ricerche avviate con il Dinamitri Jazz Folklore e con il nuovo progetto denominato Artistic Alternative Music, e l’attività di insegnamento laboratoriale con i giovani musicisti. Collabora con il cantautore livornese Bobo Rondelli. Nel 2011 ha partecipato al Festival au Désert di Timbuctù in Mali.

 

FRANCESCO LOCCISANO

Inizia gli studi di chitarra classica ed elettrica all’età di nove anni. A dieci forma il suo primo gruppo con il quale svolge un’intensa attività concertistica in tutto il Sud Italia. Consegue il compimento inferiore di chitarra classica presso il San Giacomantonio di Cosenza, prosegue gli studi al F. Torrefranca di Vibo Valentia e successivamente di chitarra flamenca a Sevilla, attraverso la frequentazione di scuole musiciscti e luoghi popolari dell’Andalusia. A seguito di un attività di ricerca e composizione con diversi musicisti del panorama della musica popolare calabrese (Quartaumentata, Mimmo Cavallaro, Arlesiana Chorus, Tarankhan) si avvicina ad alcuni degli strumenti tradizionali (Tamburello e Chitarra Battente), con particolare attenzione alla chitarra battente. Da qui nasce la passione e lo studio per questo strumento. Nel 2005 entra a far parte dei Taranta power di Eugenio Bennato con il quale svolge un’intensa attività concertistica come chitarrista battente ed arrangiatore.

 

GIORGOS MANOLAKIS

Giorgos Manolakis è nato a Heraklion, Creta, nel 1982. Ha iniziato a praticare il laouto all’età di otto anni sotto la guida del padre, Kostas Manolakis, che è stato uno dei musicisti più importanti di laouto della sua generazione. Sei anni più tardi ha iniziato a praticare il bouzouki con molti grandi maestri dello strumento. Oggi Giorgos è considerato uno dei più importanti virtuosi della sua generazione su questi due strumenti. Ha collaborato con molti musicisti e compositori come: Ross Daly, Hainides, Naseer Shamma, Psarantonis, Sokratis Malamas, Zohar Fresco.

 

CARLO MAVER

Con il flauto prima, ed il bandoneon poi, Carlo Maver si è inserito nelmondo del jazz attraverso la collaborazione con il maestro Teo Ciavarella, che l’ha portato a condividere collaborazioni e palcoscenici con musicisti di primo piano, da Eddie Gomez a Hengel Gualdi, da Javer Girotto a Cheryl Porter. Personalità artistica curiosa e sempre pronto a mettersi in gioco, Maver ha scritto anche musiche per il teatro, collaborando con il mondo del teatro. Dal 2008 cura la direzione artistica, affiancato dall’organizzazione di Marco Tamarri, di ‘Eco della musica’, il festival ecologico-musicale che si tiene ad ogni estate in varie località dell’Appennino bolognese e modenese, per uno straordinario rapporto tra musica e ambiente che hanno fatto diventare l’appuntamento un punto di riferimento non solo italiano.

 

LUCA MORINO (MAU MAU)

Luca Morino è musicista e autore attivo sin dai primi anni Novanta. Con i Mau Mau ha prodotto numerosi album in studio registrati in Italia e mixati ai Real World in Inghilterra, a Los Angeles e più recentemente a Parigi, lavorando al fianco di produttori come Carlo Rossi (Litfiba, Jovanotti, Capossela), Richard Evans (Peter Gabriel), Eric Sarafin (Ben Harper, Michael Franti) e Laurent Jais (Manu Chao, Amadou & Mariam). Per Mondadori ha pubblicato il libro di reportages surreali intitolato Mistic Turistic (cibo, viaggi e miraggi) e parallelamente ha realizzato con Mescal un album di readings e basi elettroniche dal titolo Moleskine Ballads. Le sonorità acustiche ed elettriche, spaziando dal flamenco all’electrocumbia, dal reggae allo spaghetti western, allo steampunk, influenze che contribuiscono a creare un sound decisamente personale.

 

ANDREA MELANI

Ha studiato percussioni a Fiesole, frequentato i corsi di perfezionamento di Siena Jazz con Roberto Gatto e Ettore Fioravanti; ha partecipato ai seminari di Peter Erskine, Jack de Johnette, Marvin Smith e Joey Baron. Ha vissuto due anni a New York. Ha collaborato con Heart Quartet di Maurizio Giammarco, Dave Liebman Group, Steve Lacy, Horace Parlam, Michael Moore, Enrico Rava, Franco D’Andrea, Massimo Urbani. Fa parte del Dinamitri Jazz Folklore.

 

RICCARDO ONORI

Nato a Prato nel 1969, inizia a suonare all’età di 14 anni la chitarra classica al conservatorio Scuola di Musica di Fiesole, ma ben presto si appassiona al jazz e segue numerose clinics con Pat Metheny, John Abercrombie, Jim Hall, Bill Frisell, Bruce Forman. Con Stefano Bollani registra due dischi del progetto “L’Orchestra del Titanic” e sempre con Bollani e Massimo Altomare registra il Cd “Gnosi delle Fanfole”. Dal 2001 entra a far parte del team di Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti, da allora collabora con lui per la parte Live e per le registrazioni, nonché alle composizioni di numerose canzoni.

 

EMANUELE PARRINI

Ha collaborato con Tony Scott, Cecil Taylor, Amiri Baraka, John Tchicai, Anthony Braxton, William Parker, Butch Morris Orchestra, Marc Ribot, Cameron Brown, Keith Tippet, Ernst Reijseger, Ab Baars, Philippe Catherine, Sadiq Bey, Ensemble Tartit, Louis Bacalov, Franco Cerri, Tiziana Ghiglioni, Enrico Rava, Tiziano Tononi, Giancarlo Schiaffini, Giovanni Maier, Simone Guiducci, Gianluigi Trovesi, Antonello Salis, Maurizio Giammarco, Roberto Gatto e molti altri. Prende parte al film di C. Mazzacurati “L’Amore Ritrovato” contribuendo con il gruppo di Riccardo Tesi alla realizzazione della colonna sonora. Lavora in progetti teatrali come “Fool Lear” con Dinamitri Jazz Folklore in collaborazione con il Teatro Politeama di Cascina; “Edgar Allan Poe Project” con l’attore A. Catania, produzione originale del Festival di Roccella Jonica 2004. È violinista di Nexus, del Dinamitri Jazz Folklore e dell’ Italian Instabile Orchestra, con la quale vince il TOP JAZZ 2007 di Musica Jazz come Formazione dell’anno. Ha registrato più di 50 dischi; ha pubblicato a suo nome Rotella Variations, dedicato all’artista visivo Mimmo Rotella, e 1974 Io So damn if I know. Premio Speciale della Giuria Lago Maggiore Jazz 2000 seconda rassegna giovani jazzisti italiani. Vincitore del JAZZIT AWARD 2010 e 2011.

 

BADARA SECK

Badara Seck è nato in Senegal, ma da tempo è la voce dell’Africa in Italia. Proveniente da una famiglia di griots, poeti e cantori che svolgono l’importante ruolo di tramandare le tradizioni orali nelle societá dell’Africa centro occidentale, ha collaborato con musicisti internazionali quali Andreas Wollenwaider e Michel Petrucciani, e pionieri italiani della world-music come Luigi Cinque e Mauro Pagani. Badara Seck da allora si è esibito con il suo gruppo in moltissimi concerti in Italia, in Europa e in Africa, e attualmente è direttore artistico e voce del Badamj Ensemble, che propone un incontro musicale tra Italia e Africa. Il cantante fa del resto parte di quella nuova generazione di griots che hanno girato il mondo ma non intendono rinunciare alla propria identitá, né a un ruolo attivo nelle trasformazioni dell’Africa e degli africani. Le sue canzoni e i suoi progetti musicali ne sono una testimonianza straordinaria, confluita anche nel suo Farafrique, pubblicato dalle Officine Meccaniche di Mauro Pagani.

 

ZIAD TRABELSI

Ziad Trabelsi nasce a Tunisi nel 1974, in una famiglia di artisti. Il padre è compositore e direttore dell’Orchestra Nazionale Tunisina. Fin dall’età di quattro anni studia musica e canto orientale. Suona, oltre allo Ud (liuto) – strumento principale della musica araba – anche il pianoforte, il violino, le percussioni e la chitarra. Si diploma al Conservatorio di Tunisi nel 1994 e partecipa a concerti in Italia e all’estero, a spettacoli in diversi teatri romani e alle trasmissioni dell’emittente satellitare internazionale Arte. È il cantante e suonatore di ud dell’Orchestra di Piazza Vittorio.

 

 

 

www.fabbricaeuropa.net  //  www.festivalaudesertfirenze.com

Iscriviti alla Newsletter