Un omaggio ad uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi. E’ questo e molto altro Serata Stravinskij, balletto in due atti di Fredy Franzutti che verrà portato in scena dal suo Balletto del Sud venerdì 27 Marzo al Teatro Team di Bari e domenica 30 marzo al Teatro Masini di Faenza. L’omaggio al compositore russo non può che passare attraverso due dei suoi capolavori che hanno segnato la storia, oltre che della musica, del balletto. Sono L’Uccello di Fuoco e La Sagra della Primavera. Singolare è la storia della partitura de L’Uccello di Fuoco, che doveva essere scritta da Liadov. Ma questi desistette lasciando il posto a Stravinskij, il quale dedicò l’opera al suo maestro Rimskij-Korsakov. Ispirata a una fiaba russa, la storia è ambientata in una terra che si identifica con la Siberia. La vicenda ruota attorno allo scontro tra due elementi antitetici: un mago immortale, Kašej, che simboleggia il male ed è in grado di pietrificare gli esseri umani, e un uccello di fuoco con il potere di sfatare gli incantesimi del mago.

Gli unici personaggi umani sono lo Ivan Zarevič e la principessa prigioniera dell’orco. Ivan, grazie all’aiuto del magico uccello dalle piume di fuoco, riuscirà a liberare le principessa costringendo Kašej a danzare fino allo sfinimento. Per la sua versione Franzutti si ispira ad un capolavoro degli anni ‘80, Conan il Barbaro di John Milius, e propone così la figura del principe come eroe distruttore dal cuore di pietra. La sagra della primavera, opera del 1913, è considerata unanimemente una meraviglia della cultura del ‘900 europeo. Il balletto inscena un rito sacrificale pagano nella Russia antica all’inizio della primavera, nel quale un’adolescente veniva scelta per ballare fino alla morte con lo scopo di propiziare la benevolenza degli dei in vista della nuova stagione. Il coreografo salentino traspone geograficamente la vicenda nell’Italia più retriva e arcaica del meridione, dove gli echi del rapporto con la cultura ortodossa hanno lasciato solchi ancora percepibili. Sul naturale accostamento del soggetto originale al fenomeno del Tarantismo (manifestazione isterica convulsiva provocata dal morso di ragni), che vedeva la donna punta dalla tarantola danzare fino allo sfinimento per esorcizzare il male del veleno, si basa la drammaturgia del nuovo balletto che trova riferimenti e citazioni nella cultura popolare precipua del Salento.

La produzione è impreziosita dalle scene tratte dai dipinti del pittore Ezechiele Leandro. Danzano nei ruoli principali: Nuria Salado Fustè (L’Uccello di Fuoco), Alessandro De Ceglia (il principe Ivan), Andrea Sirianni (il mago Katscheij), Vittoria Pellegrino (la principessa Zarievna), Chiara Mazzola (L’Eletta), Alexander Yakovlev (il Fanciullo). Accanto a loro si esibiscono: Federica Resta , Giulia Bresciani, Francesca Bruno, Martina Minniti, Monica Verì, Lorenzo Bernardi, Francesco Rovea, Michael Marinelli, Luigi Campa, Francesco Cafforio, elementi del Balletto del Sud, una bella e solida realtà nazionale che ha saputo collezionare successi in numerose tournée italiane ed europee.

 

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