VICENZA – Sabato 23 aprile prende il via Danza in Rete Festival_Vicenza–Schio – il Festival che celebra l’espressione coreutica in tutte le sue forme, promosso dalla Fondazione Teatro Comunale di Vicenza e dalla Fondazione Teatro Civico di Schio. Quattro gli appuntamenti di danza contemporanea previsti, tre nell’ambito di Danza in Rete Off, la sezione orientata alla sperimentazione e alla scoperta dei talenti emergenti della danza nazionale e internazionale e un primo appuntamento di Danza Urbana. Tutti e quattro gli eventi performativi sono programmati a Vicenza, in varie sedi. Come di consuetudine, dopo le performances di Danza in Rete Off si svolgeranno anche gli Incontri con l’Artista, nelle diverse sedi.

Apertura con “Eternal” prima nazionale di Bassam Abou Diab

Il primo appuntamento di sabato 23 aprile alle 17.00, all’Odeo del Teatro Olimpico, sarà con Bassam Abou Diab e con la sua creazione “Eternal” presentata in prima nazionale, interessante lavoro di impegno sulla sopravvivenza civile, una creazione di cui l’artista libanese è coreografo e interprete e che avrebbe dovuto debuttare a Danza in Rete nel 2020. Il solo, una produzione del Festival, è una performance di teatro fisico contemporaneo che ruota sul concetto di corpo danzante durante le rivoluzioni della Primavera Araba: il corpo diventa qui movimento che si oppone ai regimi sociali e politici esistenti, mostrando tutta la capacità di ribellarsi Attraverso posizioni fisiche e movimenti in grado di generare una forza che diventa potere, di volta in volta morbido e quindi pacifico, oppure influente e quindi aggressivo, il corpo genera la danza che diventa strumento di lotta per la comunità. L’idea del lavoro è nata dopo lo shock per le stragi di civili durante la guerra in Siria; l’artista decide così di indagare le diverse prospettive e il significato della vita e della morte, e di affrontare dal punto di vista coreografico, il movimento (la vita) e la sua assenza (la morte).

Un libanese specializzato in danza contemporanea e folklore del Medio Oriente


 Bassam Abou Diab è un artista, danzatore specializzato in danza contemporanea e folklore del Medio Oriente. Dopo una laurea in studi teatrali a Beirut nel 2010, inizia a danzare con la compagnia di Maqamat e si esibisce in molti spettacoli teatrali in Libano, diretto da vari registi tra cui Nidal al Ashkar, Jawad al Asadi, Ossama Halal, Rouaida al Ghali, Badih Abou Chakra e Malek Andary. Come artista ha creato, coreografato e ballato tre performance: “Not connected”, “Under the flesh” e “Of what I Remember”; recentemente ha co-creato “Incontro” con Jacopo Jenna (performance di cui sono anche interpreti) e ha diretto e coreografato “Palestinian Karma”, uno spettacolo per l’Accademia Nazionale di Roma, presentato al Ravello Festival nel 2017. Attualmente fa parte dell’APAP (Association of Performing Arts Presenters) – Performing Europe 2020.

“Shape of moving waves” dialogo tra musica e danza

“Shape of moving waves”, la danza urbana di Enrico Paglialunga foto Luca Giabardo

Sabato 23 aprile alle 19.00 sarà anche la prima volta della Danza Urbana a Danza in Rete Festival, con la performance di Enrico Paglialunga “Shape of moving waves” all’aperto, presentata in prima regionale in Loggia del Capitaniato, a Vicenza in Piazza dei Signori, un dialogo tra musica e danza ispirato alla fisica del suono e alla sua propagazione molecolare nell’aria. Il progetto coreografico di e con Enrico Paglialunga, musica live di Giacomo Mattogno, è risultato vincitore della sezione Danza Urbana XL 2021, azione del Network Anticorpi XL.

La danza, come rappresentazione di particelle, esplora e prende forma seguendo il movimento sferico del suono, enfatizzando la forza espressiva della musica elettronica. Lo spazio performativo è definito da un piano cartesiano tracciato sul terreno, associato a parametri prestabiliti che determinano la drammaturgia della musica e della danza. Nella possibile rappresentazione artistica del movimento molecolare del suono, gli occhi possono vedere ciò che le orecchie possono sentire.

Enrico Paglialunga coreografo, danzatore e insegnante residente a Berlino

Enrico Paglialunga è coreografo, danzatore ed insegnante con base a Berlino dal 2015. Nel 2018 è co-fondatore di InCapsula con Giacomo Mattogno: compositore, musicista e produttore italiano attivo nel campo della musica contemporanea/elettronica con una formazione in ingegneria del suono e utilizzo della musica associata al mezzo visivo. InCapsula è il sito (reale e virtuale, incapsula.org) di incontri multidisciplinari tra danza e musica, nato dalla collaborazione tra artisti provenienti dall’ambito delle arti visive e multimediali con l’obiettivo di creare nuovi spazi d’incontro con il pubblico e in cui vengono proposte originali forme di interazione attraverso laboratori aperti, creazioni site-specific con la comunità e interazioni post-performance.

Si svolgeranno entrambe al Teatro Astra di Vicenza, invece, le due performances serali di Danza in Rete Off:alle 21.00 andrà in scena “Gli Amanti”, coreografia di Adriano Bolognino e, a seguire, il lavoro diFabritia D’intino e Clémentine Vanlerberghe “Plubel”, ancora una prima nazionale e coproduzione del Festival Danza in Rete; la serata è realizzata in collaborazione e con il contributo de La Piccionaia – Centro di Produzione Teatrale.

Ispirato agli scavi di Pompei, “Gli amanti” prodotto da Anghiari Dance Hub

Una immagine de “Gli amanti” di Adriano Bolognino

Prendendo spunto dal calco dell’omonimo calco ritrovato negli scavi di Pompei un secolo fa, la creazione “Gli amanti” di Adriano Bolognino, interpreti Rosaria Di Maro e Giorgia Longo, musica di Akira Rabelais, una produzione Anghiari Dance Hub, intende riportare alla luce un amore interrotto improvvisamente dalla forza della natura ma custodito in eterno. Eterno è l’abbraccio in cui i due amanti sono stati ritrovati e al tempo stesso rinchiusi, forse un uomo e una donna, o una madre ed un figlio, oppure due giovani uomini. Ma quel che è certo, è l’amore che li tiene uniti da oltre 2.000 anni, vincendo la morte. L’autore, coreografo della performance, invita lo spettatore a guardare queste due figure, disegnando nell’immaginario degli spettatori il sogno di un amore assoluto. “Gli amanti” è un progetto coreografico selezionato per Aerowaves Twenty21 e per la Vetrina della giovane danza d’autore Anticorpi XL 2021.

Adriano Bolognino napoletano diventato famoso nel mondo

Adriano Bolognino, nato a Napoli nel 1995, inizia la sua carriera artistica come danzatore. Le sue creazioni, come coreografo, vanno in scena in contesti internazionali tra cui Cross Festival, Kilowatt Festival, BMotion Opera Estate, Fabbrica Europa, Gender Bender Festival, Biennale Danza, Moving Colors Festival, Artissima. Con “RM94978 from Paris to Tenerife” vince nel 2019 il Premio Prospettiva Danza Padova. È uno dei coreografi di Anghiari Dance Hub 2019, dove crea “Gli Amanti”, creazione selezionata per Aerowaves 21 e per Anticorpi XL 2021. La Biennale di Venezia gli commissiona un nuovo lavoro per il festival 2020 (“Your body is a battleground\solo version”), selezionato nel 2021 per il Campania Teatro Festival e per l’Italia dei Visionari. Il progetto “Rua da Saudade” è vincitore di Call for Creation 2021, residenza artistica ad Orsolina28, e viene successivamente selezionato come finalista per DNA Appunti Coreografici 2021. È inoltre selezionato per la NID Platform 2021 e con un solo estrapolato vince il premio Cortoindanza 2021, la menzione speciale Twain Direzioni Altre 2021 ed è finalista al Certamen Coreografico Sabadell 2021.

“Plubel”, lavoro corale sul corpo femminile

Il secondo lavoro della serata di Danza in Rete al Teatro Astra, sabato 23 aprile alle 21.30, è “Plubel” di Fabritia D’Intino & Clémentine Vanlerberghe con Fabritia D’Intino, Clémentine Vanlerberghe, Céline Lefèvre e Daria Greco, musica di Federico Scettri, disegno luci di Violaine Burgard e Pierre Staigre, una produzione Cats&Snails / Chiasma, in coproduzione con il Festival. La creazione, presentata al Festival in prima nazionale, è un lavoro corale sul corpo femminile attraverso una coreografia di gruppo che sovraespone e stratifica l’idea stessa di corpo di ballo.

Creando un sistema nel quale ogni tentativo di individualità diventa moto di emancipazione e resistenza, è portata in scena una passerella rigorosamente al femminile con le vestali dell’antica Roma e le attiviste in marcia, streghe medievali, grazie rinascimentali, cantanti soul, go-go dancers e modelle che sfilano; grazie alla sua coreografia d’insieme il lavoro mette in discussione il concetto stesso di individualità e la relazione con il gruppo, utilizzando la coralità e la sorellanza come strumenti di potenziamento ed emersione delle singole identità.

Fabrizia D’Intino, la sua passione coreografie site specific e progetti interattivi

Fabritia D’Intino è danzatrice e coreografa italiana, laureata all’Accademia Nazionale di Danza (Roma), ha conseguito il BA (Bachelor of Arts) presso l’ArtEZ di Hogeschool (Olanda). Come coreografa, oltre alla creazione per la scena e il site specific, si dedica alla cura di formati di ricerca e alla realizzazione di progetti interattivi, partecipativi e installativi. Dal 2013 al 2019 ha coordinato a Barcellona il Barcelona International Dance Exchange – BIDE; nel 2014 è stata tra gli artisti selezionati per il progetto EU Dance Moves Cities (Italia, Polonia, Lettonia) e il bando Movin’Up di G.A.I. (Argentina, Uruguay). Nel 2017 ha vinto i premi In Generazione e TU 35 Expanded; nel 2019 ha debuttato al Festival Le Grand Bain di Roubaix proprio con “Plubel”, creazione selezionata per PSO (Arles) Danse Elargie (Parigi e Londra), Festival OFF d’Avignon e per la Vetrina della giovane danza d’autore 2021. Nel 2021 ha vinto il bando Danza Urbana XL del Network Anticorpi XL con “Tagadà” in collaborazione con Daria Greco. Dal 2018 fa parte della compagnia Chiasma e Cats&Snails come danzatrice e coreografa.

Clémentine Vanlerberghe, danzatrice e coreografa franco-tedesca, vive a Lille. Formatasi a Roubaix all’Ecole du Ballet du Nord, dopo uno stage con Carolyn Carlson al CCN di Roubaix, studia all’Artez Hogeschool in Olanda dove incontra Fabritia D’Intino e inizia la sua collaborazione per “Plubel”. Dopo numerose collaborazioni come danzatrice, sviluppa i suoi progetti coreografici e collaborazioni con artisti visivi, coreografi e musicisti.

Danza in Rete Festival_Vicenza – Schio è promosso dalla Fondazione Teatro Comunale di Vicenza e dalla Fondazione Teatro Civico di Schio; è riconosciuto dal Ministero della Cultura fina dalla prima edizione (nel 2022 è alla quinta); la direzione artistica è di Pier Giacomo Cirella in collaborazione con Loredana Bernardi e Alessandro Bevilacqua. Il Festival è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura e della Camera di Commercio di Vicenza; la sezione Off, dedicata alle giovani generazioni di artisti e spettatori, si avvale dei contributi di alcune realtà aziendali del territorio: Gruppo Unicomm, Pieffe Sistemi, alcuni spettatori e donatori del Teatro.

Informazioni e biglietti

www.festivaldanzainrete.it

https://www.facebook.com/festivaldanzainrete/?ref=settings

www.instagram.com/festival_danzainrete

I biglietti per gli spettacoli sono a: 5 euro per Bassam Abou Diab, 6 euro per Adriano Bolognino+Fabritia D’Intino, ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria del posto per Enrico Paglialunga; è attiva una promozione per alcuni spettacoli di Danza in Rete Off, per coloro che acquistano spettacoli in Sala Grande e in Sala del Ridotto del TCVI. I biglietti sono in vendita alla biglietteria del Teatro Comunale di Vicenza, in Viale Mazzini 39 (biglietteria@tcvi.it, tel. 0444.324442), aperta dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 18.15, online sul sito del teatro tcvi.it.

Relativamente alle misure di contenimento della pandemia, i biglietti per gli spettacoli sono nominali. In caso di acquisto per più spettatori, sarà necessario fornire i dati anagrafici e l’indirizzo mail di ognuno. In base alle normative vigenti, l’accesso alle sale

teatrali è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di “Green Pass rafforzato”, ovvero a chi è vaccinato o guarito dal Covid-19, salvo i casi di esenzione previsti dalla legge. All’interno del Teatro è obbligatorio l’uso della mascherina di protezione superiore FFP2.
Per maggiori informazioni: www.dgc.gov.it.

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