Terreni Creativi
"Punk kill me please" di Francesca Foscarini. Foto di Elisa Nocentini

SAVONA – Ad Albenga torna il festival multidisciplinare Terreni Creativi. Da lunedì 1 a domenica 7 agosto spettacoli di danza, teatro, musica, laboratori di artigianato e presentazioni di libri. Il tema scelto per la XIII edizione è Tribù, celebrando così la comunità di artisti e pubblico che si è creata nei dodici anni di vita del Festival.

La caratteristica del Terreni Creativi Festival è quella di coinvolgere le aziende agricole locali. Tra le sedi, infatti, ci sono anche: l’Azienda Agricola Dell’Erba; L’Ortofrutticola; l’Azienda Bio Vio. Altri luoghi del Terreni Creativi sono, inoltre: il Palazzo Oddo; il Centro Giovani; la Mensa Via degli Orti.

Per la danza: in programma tre coreografie di Francesca Foscarini e una performance firmata da Jérôme Bel.

La programmazione di danza

Mercoledì 3 agosto

Il primo spettacolo di danza in programma al Terreni Creativi è Vocazione all’asimmetria di Francesca Foscarini. In scena mercoledì 3 agosto all’ Ortofrutticola, ore 19:15. Sul palco anche Andrea Costanzo Martini.

Il lavoro di Francesca Foscarini si ispira al pensiero del filosofo lituano Emmanuel Lèvinas: l’asimmetria è l’impossibilità di sottrarsi all’altro, la scoperta che il mondo è mio nella misura in cui posso condividerlo con l’altro. I due danzatori, nel desiderio di essere con l’altro ma anche nella resistenza ad annullarsi, accompagnano lo spettatore in una visione attiva e partecipata. Una continua trasformazione di identità e di ruoli che si manifesta nel tempo presente e, attraverso lo sguardo, la voce, il farsi e il disfarsi della danza, rivela quell’alterità che sempre ci sfugge.

Francesca Foscarini, danzatrice, coreografa e insegnante, lavora come interprete per Yasmeen Godder, Alessandro Sciarroni, Marco D’Agostin, Roberto Castello. Con lo spettacolo Cantando sulle ossa vince il premio Mas Danza 2012. Con Grandmother il Premio Equilibrio per l’interprete nel 2013. Nel 2015 è la volta del Premio Positano come “Danzatrice dell’anno sulla scena contemporanea” e, nel 2018, il premio “Danza&Danza” come coreografa emergente per le creazioni Animale e Oro.

Giovedì 4 agosto

Si prosegue giovedì 4 agosto, alle 19:15, con Ragazzo di vita ideato da Francesca Foscarini e Cosimo Lopalco, vincitore del Bando Maeci Vivere all’Italiana sul Palcoscenico. L’opera esplora una tematica cara a Pier Paolo Pasolini: la specificità culturale del sottoproletariato romano negli anni del dopoguerra.

L’assolo, interpretato da Giovanfrancesco Giannini, ne esalta la sfrontatezza, la vitalità, l’allegria, la paradossale innocenza, la sensualità, la lingua e lo spensierato coraggio. Prendendo spunto dai lavori del poeta-regista si è andato a definire una coreografia in cui il danzatore combina il linguaggio del corpo quotidiano con quello più astratto e dinamico della danza contemporanea. L’opera si arricchisce della relazione con il pubblico a cui l’interprete continuamente si rivolge in un gioco di sfide, sguardi, sorrisi, risate, ammiccamenti.

Venerdì 5 agosto

Ultima delle performance della Foscarini in programma, venerdì 6 agosto ore 22:30, Punk kill me please! Ideato con Cosimo Lopalco e intepretato da Francesca Foscarini insieme a Beatrice D’Amelio. Punk kill me please! nasce dalla fascinazione per il fenomeno culturale del Punk Rock, per gli elementi rivoluzionari della sua estetica e per le domande, ancora oggi aperte, contenute nella sua visione politica.

Il lavoro, dalla drammaturgia volutamente frammentaria e costruita brano dopo brano come un concerto rock, mette in scena due corpi femminili soggetti a trasformazioni continue ed iconiche. Corpi sensuali, buffi, elettrizzati, mostruosi che si ergono a paladini di ribellione e follia, amore e uguaglianza, mettendo in scena un manifesto di femminismo, coraggio, ironia e libertà.

Sabato 6 agosto

L’ultima giornata del festival prende il via all’Azienda BIo Vio, alle ore 17:00 con Laura Pante, concept di Jérôme Bel.

Lo spettacolo è frutto di un esperimento nato dalla volontà del coreografo e regista francese Jérôme Bel di impattare il meno possibile sull’ambiente. Il coreografo, infatti, rinunciando da anni a spostarsi da Parigi, costruisce le sue performance via Skype, aiutato dalla danzatrice Laura Pante. Lo spettacolo quindi mette in luce percorsi ed esperienze della biografia personale e artistica della danzatrice, e sottolinea il ruolo determinante dell’interprete nel processo creativo.

La performance presenta anche estratti da coreografie di Cristina Rizzo, Xavier LeRoy e Scarlet Yu, Silvia Costa.

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