BOLOGNA – “Settanta!” è il titolo di un convegno organizzato dal DAMS di Bologna nella sede del DAMSLab di piazzetta Pasolini. Un convegno internazionale il cui obiettivo era quello di analizzare i fermenti e i percorsi d’innovazione nella danza italiana negli anni Settanta.

Il comitato scientifico organizzatore dell’evento era formato da Elena Cervellati (docente di Storia della danza al Dams di Bologna e Teorie e pratiche della danza presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, dove cura inoltre la sede europea), Elena Randi (docente di Metodologia e Critica dello Spettacolo all’Università di Padova, specialista di teatro ottocentesco) e Giulia Taddeo (docente di Storica della danza all’Università di Genova e tutor didattico presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna).

L’intervento di Giulia Taddeo

Un viaggio ideale attraverso l’Italia e la danza

Due giorni intensi durante i quali si è fatto un viaggio ideale attraversando l’Italia e la danza italiana degli anni Settanta. Anni importanti. Anni di fermento. “Donna è ballo: la danza moderna nei testi delle donne che l’hanno inventata”. è il titolo dell’intervento di Donatella Bertozzi giornalista e per anni critico di danza del Messaggero che ha aperto il convegno.

Subito dopo è toccato a Eugenia Casini Ropa accademica e saggista italiana, fra i più autorevoli studiosi di danza del nostro paese, che è intervenuta su “Seminare in silenzio e in profondità: Traut Streiff Faggioni a Firenze”, intervento dedicato alla danzatrice, docente e coreografa italiana che portò i principi della scuola di Rudolf Laban.

A seguire ha parlato Rossella Mazzaglia docente associata presso l’Università di Messina in convenzione con l’Università di Bologna, dove insegna Organizzazione dello spazio teatrale e Italian Contemporary Performance Scene che è intervenuta su “Incontri che lasciano il segno: Katie Duck e la ricerca di Group0”.

E ancora Elena Randi che è intervenuta su “Andare oltre il proprio spazio. Maria Vittoria Campiglio e il gruppo Charà”. Ha chiuso la sessione della mattina Alessandro Pontremoli con l’ intervento intitolato “Anna Sagna, Una pioniera del teatrodanza in Italia”, reso particolarmente interessante dalla visione di un superotto del ’57 recuperato proprio negli archivi della Sagna.

Nel pomeriggio si sono alternati Lorenzo Mango professore ordinario di Discipline dello spettacolo all’Università L’Orientale di Napoli che ha parlato de “Il movimento scenico nel teatro sperimentale degli anni Settanta” regalando anche un bel ricordo del critico Franco Quadri. Poi è toccato prendere la parola a Elisa Guzzo Vaccarino critico e storico di danza che si è soffermata su “1975: il trionfo della danza alla Biennale Musica di Venezia” e a Giulia Taddeo del comitato scientifico, la cui relazione ha avuto come titolo “Il momento magico” Concerti e maratone di danza al Festival dei Due Mondi di Spoleto (1967-1977).

A seguire ha preso la parola Concetta Lo Iacono docente di Storia della Danza e del Mimo presso il Dams dell’Università degli Studi Roma Tre, che è intervenuta con “Al gran ballo delle idee”. Musica e danza nella mia Roma. Caterina Piccione ha regalato alla platea un momento appassionato parlando di “Danza Milano Settanta. Lineamenti di una cartografica”; e, infine è intervenuta Elena Cervellati, anche lei tra i docenti facenti parte del comitato scientifico, che ha parlato di “Laboratori del nuovo. Un sistema per la danza di ricerca in Emilia Romagna”.

Un momento della testimonianza a video di Susanna Egri

La toccante testimonianza di Susanna Egri, artista e deportata ebrea

A chiudere la prima giornata di studio la toccante testimonianza di Susanna Egri, 96 anni, ballerina e coreografa ungherese naturalizzata italiana che ha raccontato la sua esperienza di deportata ebrea. Figlia di Erno Erbstein, l’allenatore del Grande Torino degli anni d’oro della squadra granata morto a Superga, Susanna ha commosso e emozionato la platea sottolineando come la sua passione per la danza le abbia salvato la vita.

Il secondo giorno di convegno ha visto protagonisti alcuni importanti artisti degli anni Settanta. Ad aprire le testimonianze Gabriella Stazio che ha raccontato il fermento della sua città di origine Napoli, nella quale i veri intellettuali si incontravano alla mensa dei poveri di Montesanto dove si tenevano corsi di musica, danza contemporanea, si organizzavano mostre e si potevano incontrare anche personaggi come Andy Wharol, Mario Martone, Pappi Corsicato.

Subito dopo è toccato a Nicoletta Giavotto, Cristina Bozzolini, Maria Vittoria Campiglio, Valeria Magli, Katie Duck. Particolarmente incisive sono risultate le testimonianze di Elsa Piperno e Joseph Fontano che per tanti anni hanno danzato insieme e che hanno raccontato i grandi cambiamenti degli anni Settanta. “Cose che ora sembrano normali ma che allora apparivano rivoluzionarie”. La battaglia per ottenere il linoleum nei teatri, l’illuminazione sul palco con i tagli ed il controluce, gli interventi nelle scuole pubbliche, le conferenze -dimostrative, gli spettacoli nei musei e nelle biblioteche, nelle piazze, nei teatri d’avanguardia, nei grandi teatri ed infine l’acquisizione della parola danza nei vari cartelloni che prima recitavano solo,cinema, musica, teatro.

L’intervento di Gabriella Stazio

Due giorni di immersione negli anni dei grandi cambiamenti

Intensa anche la testimonianza di Patrizia Cerroni danzatrice-coreografa, fondatrice della compagnia storica di danza contemporanea “Patrizia Cerroni & I Danzatori Scalzi”. Così come particolarmente coinvolgente è risultato il collegamento da New York con Roberta Escamilla Garrison coreografa e danzatrice americana.

Una bella iniziativa che ha aiutato, a chi fa parte del mondo danza, a ricordare anni importanti di fermento e cambiamento e alle nuove generazioni approfondire argomenti studiati attraverso la voce di testimoni dell’epoca.

Un plauso all’organizzazione.

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Giornalista professionista dal 1987, è direttore responsabile di Campadidanza Dance Magazine, fondato nel 2015 con Gabriella Stazio. Dopo aver lavorato per quasi venti anni nelle redazione di quotidiani, ha scelto la libera professione. E’ stata responsabile Ufficio Stampa e pubbliche relazione del Teatro di San Carlo, del Napoli Teatro Festival Italia, dell'Accademia Nazionale di Danza, responsabile Promozione, e marketing del Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale. Ha curato numerosi eventi a carattere nazionale e internazionale. Con Alfredo d'Agnese, nel 2015 ha fondato R.A.R.E Comunicazioni società press & communication.