Home News Movimento Danza Residanza Sara Lupoli: “La pandemia mi ha reso più riflessiva”

Sara Lupoli: “La pandemia mi ha reso più riflessiva”

2077
In foto, Sara Lupoli, finalista di Residanza 2021.
In foto, Sara Lupoli, finalista di Residanza 2021.

NAPOLI – Sara Lupoli è stata finalista di Residanza – La casa della nuova coreografia 2021. Con OFF CELLS PROJECT THEMA, da lei creato e danzato da Maria Anzivino e Ginevra Cenere, si è classificata al terzo posto. Il suo lavoro è stato omaggio da un lato a Luciano Berio e dall’altro a Joyce, uno studio sul suono e sulla luce attraverso le meravigliose metamorfosi dei corpi delle danzatrici perfettamente incastrati tra loro. La finale del bando di residenza coreografica, indetto da Movimento Danza, si è svolta mercoledì 22 dicembre 2021 presso il Ridotto del Teatro Mercadante di Napoli.

Danzatrice e performer campana, la raggiungiamo telefonicamente dove con un mano tiene il telefono e con l’altra, aggancia il proprio braccio intorno al figlioletto appena nato.

Lei ha presentato a Residenza 2021 una nuova versione di Off Cells. In una precedente intervista, ha detto che questo lavoro è “meditativo, ogni volta che lo provo o lo eseguo trovo qualcosa di nuovo”. Stavolta non lo ha danzato lei: quali sono state le differenze più rilevanti per la sua ricerca?

In questa nuova configurazione, la ricerca intorno al progetto crossmediale Off-Cells si arricchisce di nuovi elementi e mi permette di affrontare la questione della trasmissione di materiale fisico e teorico che parte da una base profondamente personale: la genesi della sua prima versione per un solo corpo l’avevo cucita totalmente su di me.
Gli aspetti positivi di questa nuova fase sono molteplici e mi permettono di chiarire ulteriormente la ricerca, proprio a partire dall’esigenza di doverla portare su un altro corpo. Inoltre Off Cells è un lavoro sullo sguardo e la visione, che gioca sull’interazione con lo spettatore nel senso più esteso, grazie al fatto che si caratterizza su modulazioni grafiche, trompe l’oeil e giochi ottici derivanti dalla composizione coreografica e l’interconnessione con altri linguaggi grazie alla tecnologia applicata.

La genesi di Off Cells coreografia presentata a Residanza 2021

Qual è la genesi di questa versione di Off Cells?

Il lavoro presentato a Residanza 2021 è il secondo movimento e prende il nome di THEMA -OMAGGIO A BERIO.
Questo nuovo processo, che per ora si focalizza meno sull’ aspetto digitale rispetto al precedente, è iniziato a maggio 2021 a Tuscania, in seno alla residenza creativa presso Periferie Artistiche e la Compagnia TWAIN, che già aveva accolto la prima versione nella rassegna Focus Giovani 2020. Accompagnata per due settimane dalla danzatrice Maria Anzivino, abbiamo potuto sperimentare liberamente il materiale fisico in seno alla ricerca di Off Cells in relazione ad un nuovo elemento drammaturgico che è la produzione artistica del compositore Luciano Berio. Con il valore aggiunto derivante dalla possibilità di creare dopo un lungo periodo di stallo a causa della pandemia.

“Vorrei portare lo spettatore a vedere oltre quello che vede”

Off Cells racconta anche qualcosa di lei? Se sì, cosa (se vuole dirmelo)?

Off Cells mi riguarda profondamente. Il solo che ho creato è stato il primo progetto che partiva da me, sia per quanto riguarda la ricerca corporea e coreografica sia per la scrittura drammaturgica. Da un lato grazie a questo nuovo stadio posso sperimentare e approfondire un approccio al corpo organico e materico, che cerca di non essere descrittivo, ma che partendo dai limiti del corpo porta lo spettatore ad andare oltre a quello che vede. Inoltre racconta di me nella misura in cui la danza che ho sempre apprezzato è quella che non si manifesta completamente, ma che al contrario viene percepita più che semplicemente vista.

Cosa ha determinato la pandemia in lei rispetto al suo lavoro e al suo percorso?

Sicuramente una grande riflessione, quasi ineluttabile, relativamente alla necessità come artisti di fare quello che facciamo e a come si colloca in questo nuovo scenario sociale. Mi ha messo definitivamente di fronte non solo individualmente, ma anche in relazione ad una comunità, dei limiti con i quali ci confrontiamo quotidianamente: mancanza di risorse, tutele, spazi, occasioni.
Nello sviluppo della situazione pandemica dal marzo 2020 ad oggi, la graduale ripresa delle attività mi ha permesso di avere il tempo necessario per costruire un nuovo approccio al lavoro, che personalmente mi sta portando tantissime soddisfazioni e che mi corrisponde più fedelmente.

La cicogna le ha recentemente portato un figlio: cosa cambia per il suo lavoro e per il suo percorso?

Per il momento sono solo all’inizio di un’esperienza sicuramente totalizzante e che sta già trasformando la mia vita. Non nascondo che sono consapevole della difficoltà alla quale mi espongo come madre-artista, perchè purtroppo continuiamo a vivere in un sistema sociale che non va nella direzione della tutela della genitorialità, soprattutto nel settore dello spettacolo. Non è un mondo per donne-madri, ma per il momento mi sento fortunata di avere il sostegno di una serie di persone che mi aiutano dal punto di vista professionale e soprattutto umano, e sono sicura che questa esperienza arricchirà ulteriormente il mio percorso.

L’importanza dello sconfinamento dei linguaggi artistici

Quali tappe della sua formazione sono state determinanti per accendere il suo desiderio creativo?

La danza è stata sempre il collante tra vari interessi soprattutto per varie manifestazioni dell’arte visiva. Varie sono le referenze artistiche che hanno inciso nel mio percorso: Bill Viola, Antonioni, Lynch, Haneke, Hitchcock. Quello che mi muove è proprio lo sconfinamento dei linguaggi e la possibilità di costruire un luogo performativo che li contenga tutti.

-Come valuti l’esperienza avuta a Residanza 2021?

Una bella occasione di confronto e scambio, soprattutto per interrogarsi su un processo creativo ancora in fase embrionale. Già mi ha chiarito alcuni aspetti della ricerca forse sfuggiti proprio perchè non avevo avuto ancora la giusta distanza. Sono più consapevole delle fasi da affrontare in futuro e dei nuovi step necessari al lavoro per raggiungere la giusta maturità.

Progetti per il futuro?

Per il momento gli obiettivi a medio termine, a parte concludere dunque la produzione di THEMA, sono concentrata sulla fine della stesura coreografica di rosarosaerosae – la pelle delle immagini, progetto con la produzione di ArtGarage che ho presentato nella sua forma di ‘work in progress’ alla NID platform 2021 lo scorso settembre e che verrà presentato nella sua versione integrale in diversi contesti in Italia e all’estero a partire da quest’estate.
Inoltre, in seno alla neo-compagnia napoletana FUNA di cui faccio parte, stiamo sviluppando una serie di progettualità sia performative che di formazione di cui sono entusiasta e che spero possano contribuire concretamente alla mobilità artistica del territorio.

Iscriviti alla Newsletter

Danzatore, docente di danza e chinesiologo. Opera come performer e giovane autore in Borderline Danza di Claudio Malangone e collabora come danza-educatore con enti e associazioni. Attivo nel campo della ricerca pedagogico-didattica, porta avanti un'indagine sui vantaggi della danza come dispositivo di adattamento cognitivo e sociale.