Mercoledì 15 marzo 2017, Teatro Nuovo di Napoli
Quelli che la Danza 2017
Al via la sesta edizione della rassegna, che “invaderà” il palcoscenico partenopeo con le nuove e ricercate espressioni della danza contemporanea
Sarà la performance della Compagnia Zappalà Danza, Romeo e Giulietta 1.1, a inaugurare la rassegna Quelli che la Danza 2017 – Linguaggi della danza contemporanea, programmata da mercoledì 15 a domenica 19 marzo 2017, sul palcoscenico del Teatro Nuovo di Napoli.
Giunta alla sua VI edizione, Quelli che la Danza conferma la propria vocazione di rilevante vetrina della danza contemporanea italiana. Ospiterà sette compagnie con otto rappresentazioni sceniche, che identificano, nel linguaggio coreografico, il fluido che attraversa, in modo quasi invisibile, i canoni espressivi della società contemporanea.
La sensibilità sempre più multidisciplinare, l’internazionalità delle esperienze culturali, dalla ricerca artistica alla comunicazione, trovano corpo e vita nella danza, e la rassegna Quelli che la Danza assimila le attività di danza promosse e distribuite nella Regione Campania.
Un successo che si conferma ogni anno, e che accende i riflettori sulla danza contemporanea in una sorta di maratona, concentrando, in un’unica rassegna, importanti esponenti della scena coreutica.
Il Teatro Pubblico Campano, diretto da Alfredo Balsamo, mira a incrementare, attraverso la rete territoriale dei Comuni Associati, la programmazione di spettacoli coreutici, recuperando quelle attività meritorie oggetto del lavoro del CDTM, che conserva il ruolo di consulenza.
Anche in quest’edizione, Quelli che la Danza ospiterà, nella sua programmazione, la serata Anticorpi XL con tre performance in scena. Network Anticorpi XL è la prima rete italiana dedicata alla giovane danza d’autore, che coinvolge, attualmente, 35 operatori di 15 Regioni.
I partner del Network Anticorpi XL svolgono un importante ruolo di scouting nel proprio territorio regionale di riferimento, e sottoscrivono le linee guida condivise, che comprendono diverse modalità di supporto agli artisti, come seguire da vicino i processi di creazione, favorire la mobilità, creare occasioni per diffondere e osservare la giovane danza d’autore.
La rassegna Quelli che la Danza 2017 prenderà il via, mercoledì 15 marzo, con la Compagnia Zappalà Danza in Romeo e Giulietta 1.1 – La sfocatura dei corpi, coreografia e regia Roberto Zappalà e interpretato da Gaetano Montecasino e Valeria Zampardi. Dopo la festa/compleanno del quarto di secolo e gli ultimi anni ricchi d’intensa produttività, Roberto Zappalà inizia un nuovo progetto dal titolo Antologia, con cui s’intende recuperare i lavori più interessanti, che hanno lasciato un segno nel tempo e nella costruzione della linea coreografica di Zappalà e della compagnia.
La sfocatura dei corpi era il titolo del Romeo e Giulietta del 2006, che Roberto Zappalà ha deciso di riprendere e riportare in scena come primo spettacolo di Antologia. Una revisione che è anche, e soprattutto, un rinnovamento. Un Romeo e Giulietta 1.1, appunto.
La serata Anticorpi XL, programmata per giovedì 16 marzo, proporrà tre performance in scena, a partire da ASMED Balletto di Sardegna in Satura..Si!, coreografia, danza e costumi di Luca Castellano e Sara Pischedda. E’ una cosa che fa passare il tempo, altrimenti si resta senza far niente dentro una casa chiusa. E’ un amico, senza ci si sente più soli, non ti fa sudare perché stai fermo, e ti dà dei messaggi, consigli. E’ un passatempo, ti dice tutto e non ti fa pensare.
A seguire Sosta Palmizi in Soggetto senza titolo, di e con Olimpia Fortuni, e Compagnia Artemis Danza/Monica Casadei in Re-Garde, regia e coreografia Francesco Colaleo, interpreti Francesco Colaleo e Maxime Freixas.
Soggetto senza titolo, è un quadro al muro che prende vita. E’ un viaggio notturno, il blu che si scioglie nello spazio, ma anche abbandono e solitudine in città accecate. E’ un percorso in cui, da una parte, si apre un campo per arricchire una ricerca individuale di movimento e del se, e dall’altra, è soprattutto un’immersione in un mondo intimo e solitario, con il fine di rivelare una sensazione, uno stato d’animo, un colore, il blu appunto.
Re-Garde indaga sul senso della vista. Due uomini che si battono per l’affermazione del sé, pronti a subire o ricevere, a dare o perdere, a essere manipolati, provocati, abbandonati. Il corpo è controllato e vigile come lo sguardo, ma non rinuncia a godere momenti di distensione e respiro.
Venerdì 17 marzo sarà la volta della Compagnia Movimento Danza in Place is the space, coreografia di Gabriella Stazio. Place is the space è una coreografia suddivisa in tre strutture, che giocano tra casualità, sorpresa, libertà, forma, definizione e contatto, con un uso del corpo e del movimento fuori dagli schemi. La struttura della coreografia fa da risonanza ai materiali coreografici dei danzatori, esaltandone l’ampiezza, la portata, l’energia. E proprio in questa caratteristica incontra l’intima essenza, la sorpresa che nasce nelle dinamiche dell’improvvisazione, la ricchezza dell’integrazione con la creatività dei costrutti musicali a supporto della performance.
La rassegna proseguirà, sabato 18 marzo, con Balletto 90 in Ebbo’, coreografie e danza di Maria Grazia Sarandrea. Ebbo’ è uno spettacolo di musica e danza che esprime l’importanza dell’offerta rituale. Il titolo deriva, infatti, da un termine del popolo africano yoruba e significa, proprio, offerta rituale. Le vibrazioni del tamburo e l’energia della danza rievocano quel mondo lontano, concreto e magico, in cui nulla si ottiene se niente si offre.
Un doppio appuntamento in scena è programmato per la giornata conclusiva della rassegna, domenica 19 marzo, con le performance della compagnia Borderline. Metamorfosi, la prima performance, si avvale del concept, la coreografia e la regia di Claudio Malangone, mentre gli autori/interpreti sono Adriana Cristiano, Natalia Cristofaro, Luigio Aruta, Alessandro De Santis Antonio Formisano, Francesca Montesanto.
Le Metamorfosi di Ovidio entrano in una singolare risonanza con la nostra epoca preoccupata dal mito di un cambiamento continuo. Confrontando l’ordine e il caos, e immergendosi nell’immaginario fantastico di Ovidio con epoche e spazi diversi, ci siamo chiesti in che modo queste metamorfosi possono rimandarci ai nostri miti quotidiani.
Assioma, la seconda performance, si avvale delle coreografie di Tiziana Petrone, e l’interpretazione di Felicia Luciano e Assunta Gaeta. Un assioma è un principio evidente per sé, e che è assunto come vero perché non ha bisogno di dimostrazioni, come di nessuna dimostrazione ha bisogno l’amore fra due esseri. E’ la celebrazione di un’unione, attraverso una danza pura che mira all’esaltazione di una prospettiva nuova, scevra da prevedibili e scontati giudizi e che biasima chi ha bisogno di dimostrazioni.
Quelli che la Danza conferma, altresì, la formula della piattaforma incontro/confronto, occasione unica per giovani coreografi e giovani compagnie, e propone un costo contenuto per biglietti e abbonamenti, favorendo la più ampia partecipazione di pubblico, specialmente giovane.
Questa rassegna s’inserisce in una più ampia programmazione che il Teatro Pubblico Campano dedica alla danza nel triennio 2015/2017.
Quelli che la danza 2017
Napoli, Teatro Nuovo – 15˃19 marzo 2017
Inizio spettacoli ore 21.00 (feriali) e ore 18.30 (domenica)
Ingresso euro 15 (intero), euro 10 (ridotto), card tre spettacoli euro 24
Info e prenotazioni al numero 0814976267 email botteghino@teatronuovonapoli.it
facebook Teatro Nuovo Napoli web www.teatronuovonapoli.
Mercoledì 15 marzo, ore 21.00
Compagnia Zappalà Danza
presenta
ROMEO E GIULIETTA 1.1
La sfocatura dei corpi
coreografia e regia Roberto Zappalà
musica John Cage, Sergei Prokofiev, Pink Floyd
interpreti Gaetano Montecasino, Valeria Zampardi
testi a cura di Nello Calabrò
luci e costumi Roberto Zappalà
Dopo la festa/compleanno del quarto di secolo e gli ultimi anni ricchi d’intensa produttività Roberto Zappalà inizia un nuovo progetto dal titolo Antologia. Con Antologia si intende recuperare i lavori più interessanti che hanno lasciato un segno nel tempo e nella costruzione della linea coreografica di Zappalà e della compagnia.
Il progetto non ha soltanto il compito di “recuperare” e di “rivisitare”, ma anche quello di originare attraverso un nuovo “contatto” nuove visioni; dove anche il “semplice” cambiamento degli interpreti può fare da primo mobile per un diverso approccio alla creazione da parte del coreografo. Tutto ciò non solo determinerà una riflessione sul passato ma inevitabilmente porterà a riflettere sul futuro.
“La sfocatura dei corpi” era il titolo del Romeo e Giulietta del 2006 che Roberto Zappalà ha deciso di riprendere e riportare in scena come primo spettacolo di Antologia. Una revisione che è anche e soprattutto un rinnovamento. Un romeo e giulietta 1.1
Cosa ci fa sentire sfocati, quando ci sentiamo sfocati? Tecnicamente, (in ottica, fotografia, cinema), la sfocatura è una questione di distanza. La distanza tra il centro focale dell’obiettivo e “l’oggetto” inquadrato; se questa distanza è inferiore o superiore ad una certa misura l’oggetto risulta, appunto, sfocato.
Riportando tutto ai due amanti di Verona ci sentiamo sfocati quando “percepiamo” che la distanza tra noi e il mondo, tra noi e l’amato non è quella giusta; quando la distanza che ci separa dall’essere amato è condizionata dal proprio essere nel mondo; quando siamo, ci sentiamo, crediamo di essere, troppo vicini, o troppo lontani. Siamo tutti Romeo e Giulietta.
Nella versione 1.1 il coreografo ha spostato la propria messa a fuoco, concentrandola più che sulla coppia di innamorati, sulla loro individualità di esseri che vivono singolarmente un disagio soprattutto sociale. Nelle note vicissitudini scespiriane si arriva all’amore sublimato dalla morte (e viceversa), la versione 1.1 vuole riflettere e al contempo “ribellarsi” ad un tempo storico (oggi) dove la pulsione di morte è sublimata solo da se stessa e contrapporle passione e rispetto nei confronti della vita. Una riproposizione di Romeo e Giulietta che non vuole “parlare” d’amore ma essere un atto d’amore verso la vita. Si ringrazia Simone Viola per i movimenti di danze da sala e Stefano Tomassini per aver seguito in qualità di studioso l’inizio del percorso di ripresa e rilettura dello spettacolo.
Giovedì 16 marzo, dalle ore 21.00, Serata Anticorpi XL
ASMED Balletto di Sardegna
presenta
SATURA..SI!
coreografia, danza e costumi Luca Castellano, Sara Pischedda
musica AA.VV.
luci Ivano Cugia
E’ una cosa che fa passare il tempo, altrimenti si resta senza far niente dentro una casa chiusa; E’ un amico, senza ci si sente più soli; non ti fa sudare perché stai fermo … ti dà dei messaggi, ti da anche consigli. E’ un passatempo; Ti dice tutto e non ti fa pensare!
Sosta Palmizi
con il sostegno di Teatro la Cavallerizza di Torino, di Michela Lucenti e Balletto Civile
presenta
SOGGETTO SENZA TITOLO
di e con Olimpia Fortuni
assistenza artistica Cinzia Sità
montaggio audio Pieradolfo Maria Ciulli
Mai come adesso vorresti cedere.
Stanotte chiedi a queste pareti di sorreggerti.
Già scorrono i titoli di coda nella tua testa.
Io la vedo quella linea sottile di costante tristezza dentro ai tuoi occhi. Il tuo abbandono e le parole della tua solitudine dentro una lattina di emozioni.
Una felpa dentro cui immergersi, piangere fino a cambiare pelle.
Sei vuoto e poi ti riempi.
Sei pieno e poi ti svuoti.
Soggetto senza titolo, è un quadro al muro che prende vita. E’ un viaggio notturno. Il blu che si scioglie nello spazio. Abbandono e solitudine in città accecate. Io sono più di una cosa e in continuo cambiamento. Non afferro l’idea del tempo e solo così mi trovo.
“Soggetto Senza Titolo” è un percorso in cui, da una parte, si apre un campo per arricchire una ricerca individuale di movimento e di ricerca del sé, e dall’altra, è soprattutto un’immersione in un mondo intimo e solitario, con il fine di rivelare una sensazione, uno stato d’animo, un colore, il blu, che in senso figurato, nell’idioma inglese, assume il significato di malinconia, accompagnato dall’influenze del panorama di un underground metropolitano del vissuto personale dell’artista.
L’immagine che ne viene fuori è quella di un omino stilizzato, quasi un fantoccio, informe, liquido, senza una specifica identità, caratterizzato dai colori del rosso e del blu, colori primari che inducono a pensare ad un’origine, o embrione di un’identità. Espongo la mia materia corporale ad una metamorfosi continua che si evolve e si trasforma.
Non mi do una forma, né un nome, che possa limitarmi. Come una macchia d’inchiostro, che si espande senza un contenitore, provo a cercare una verità. Vado giù dove è più buio per toccare la mia pelle dal di dentro e lì trovare l’essenza, la radice del mio essere…vivente.
Compagnia Artemis Danza/ Monica Casadei
presentano
RE-GARDE
regia e coreografia Francesco Colaleo
interpreti Francesco Colaleo e Maxime Freixas
Re-Garde indaga sul senso della vista. Due uomini che si battono per l’affermazione del sé, pronti a subire o ricevere, a dare o perdere, a essere manipolati, provocati, abbandonati. Il corpo è controllato e vigile come lo sguardo, ma non rinuncia a godere di momenti di distensione e respiro.
Un ipotetico soggetto noir che ammette l’esistenza di un colore più gradevole, vicino alla sfera dell’umana e carnale visione della vita in tempi moderni. L’alternanza tra binomi opposti aiuta gli interpreti a valicare i delicati confini che separano la giovinezza dalla vecchiaia, offrendo un immaginario vasto e poetico.
Venerdì 17 marzo, ore 21.00
Compagnia Movimento Danza
presenta
PLACE IS THE SPACE
coreografia Gabriella Stazio
musiche di improvvisazione elettronica dal vivo
Place Is The Space è una coreografia di Gabriella Stazio, suddivisa in tre strutture che giocano tra casualità, sorpresa, libertà, forma, definizione e contatto, con un uso del corpo e del movimento fuori dagli schemi.
Place Is The Space è lo spazio indefinito ed illimitato all’interno del quale il corpo umano disegna architetture sempre diverse, è il luogo dove il movimento avviene, inavvertitamente, naturalmente, con leggerezza e ironia.
Un luogo dove e’ il corpo che definisce lo spazio, e il movimento prodotto dai corpi crea prospettive e percezioni sempre diverse. In cui la musica e la danza corrono e si rincorrono ininterrottamente tra loro, in una spirale in cui la creatività insegue se stessa.
Una spettacolarità immediata definita dalla dinamicità contemporanea delle session di improvvisazione elettronica dal vivo.
La struttura della coreografia firmata da Gabriella Stazio fa da risonanza ai materiali coreografici dei danzatori, esaltandone l’ampiezza, la portata, l’energia. E proprio in questa caratteristica incontra l’intima essenza, la sorpresa che nasce nelle dinamiche dell’improvvisazione, la ricchezza dell’integrazione con la creatività dei costrutti musicali a supporto della performance.
Come avviene nella musica, strutture coreografiche autonome sono collegate nel perseguire un disegno comune nella ricerca del valore del movimento. Fino alla jam finale in cui gli argini della coreografia si rompono per dare spazio alla creatività ed alla personalità dei singoli danzatori in una esplosione di vitalità.
Sabato 18 marzo, ore 21.00
Balletto 90
presenta
EBBO’
offerta rituale
coreografie e danza Maria Grazia Sarandrea
musica dal vivo Giovanni Imparato
Ebbò è uno spettacolo di musica e danza che esprime l’importanza dell’offerta rituale. Il titolo deriva, infatti, da un termine del popolo africano yoruba e significa ‘offerta rituale’. Nei popoli primitivi le offerte erano parte integrante della comunità. Il rituale si esprimeva durante le cerimonie di preghiera in cui le offerte servivano a propiziare divinità e favorire eventi positivi.
Si offrivano conchiglie, frutta, pietre, acqua, prodotti della terra ma anche musiche, canti e danze per canalizzare le energie e comunicare con le forze primordiali.
Con ‘Ebbò’, si rinnova quel contatto con l’invisibile che da sempre interagisce in modo impercettibile con la realtà materiale. Le vibrazioni del tamburo e l’energia della danza rievocano quel mondo lontano, concreto e magico, in cui nulla si ottiene se niente si offre.
Domenica 19 marzo, dalle ore 18.30
Borderline
presenta
METAMORFOSI
concept, coreografia e regia Claudio Malangone
autori/interpreti Adriana Cristiano, Natalia Cristofaro, Luigio Aruta, Alessandro De Santis Antonio Formisano, Francesca Montesanto
musiche AA.VV. – Rielaborazione musicale Alessandro Capasso
video Checco Petrone, Ugo Petillo
disegno luci e scene Francesco Ferrigno
costumi Michela Chirico
Le Metamorfosi di Ovidio entrano in una singolare risonanza con la nostra epoca preoccupata dal mito di un cambiamento continuo. Confrontando l’ordine e il caos e immergendosi nell’immaginario fantastico di Ovidio con epoche e spazi diversi, ci siamo chiesti in che modo queste metamorfosi possono rimandarci ai nostri miti quotidiani. L’approccio a questi miti sarà così per noi occasione di riflessione sulle forze che costituiscono la natura umana, sulla manifestazione del desiderio, sull’eterna lotta tra bene e male, sulle ambiguità legate alle strategie dello sguardo. Evocare un antico altrove per interpretare meglio la nostra contemporaneità.
ASSIOMA
coreografie Tiziana Petrone
interpreti Felicia Luciano, Assunta Gaeta
Un assioma è un principio evidente per sé e che è assunto come vero perché non ha bisogno di dimostrazioni, come di nessuna dimostrazione ha bisogno l’amore fra due esseri. Non c’è bisogno di lingua né colore né genere. Assioma è la celebrazione di un’unione, attraverso una danza pura che mira all’esaltazione di una prospettiva nuova, scevra da prevedibili e scontati giudizi e che biasima chi ha bisogno di dimostrazioni.
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