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NAPOLI – Nella mattinata di venerdì 18 febbraio, i danzatori del Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo si sono riuniti fuori l’ingresso artisti chiedendo tutele per le assunzioni a tempo indeterminato. Saltando le prove, hanno minacciato di non esibirsi nella terza replica dell’Aida, prevista in serata. La manifestazione è terminata pochi minuti prima dell’inizio dello spettacolo.

“Il precariato è una piaga che si è protratta negli anni. Si è arrivati a questo punto a causa di errori commessi nel passato”, ha dichiarato il ballerino Alessandro Staiano. “Speriamo di non dover scioperare mai più”.

Sciopero e protesta: a rischio l’Aida

Ennesima manifestazione per i ballerini del San Carlo che ancora una volta temono di passare da precari a disoccupati.
Venerdì 18 febbraio, i danzatori hanno protestato fuori l’ingresso artisti del Teatro, srotolando striscioni e distribuendo volantini firmati da Danza – Error System.
Dopo aver saltato le prove, sostenuti dalle sigle sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, i ballerini hanno annunciato sciopero fino a domenica. A rischio, quindi, la terza replica dell’Aida (in scena dal 15 al 26 febbraio), prevista per le 20:00 dello stesso venerdì.
La protesta, però, è rientrata poco prima dell’inizio dello spettacolo. Ottenute alcune rassicurazioni dal sovrintendente Lissner, lo sciopero è terminato ma non lo stato di agitazione.
Ulteriori aggiornamenti seguiranno nei prossimi giorni.

Precari i 2/3 del Corpo di Ballo

Il problema del precariato si protrae da troppo tempo.
Il Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo è composto per 2/3 da danzatrici e danzatori precari. Si tratta di precariato storico: questi ballerini lavorano col Teatro da almeno dieci anni, portando avanti la programmazione di danza.
L’Italia è stata, infatti, richiamata in seguito alla pronuncia della Corte di Giustizia dell’unione Europea sull’abuso del contratto a tempo determinato nelle Fondazioni lirico-sinfoniche.

Si è sperato in un miglioramento nel 2019 col Decreto Bonisoli, emanato proprio per sanare il precariato nel nostro paese.
Ma il Decreto prevede che, per le nuove assunzioni di ciascuna Fondazione, il 50% sia costituito da precariato storico – danzatori, quindi, che hanno già maturato dei diritti. Mentre per l’altro 50% è previsto un concorso pubblico, aperto anche agli esterni.

Dunque, danzatori precari che lavorano da dieci e più anni col San Carlo rischiano di essere tagliati fuori. Molti hanno già trent’anni, un’età in cui per un ballerino è ancor difficile trovare un nuovo lavoro. Inoltre, partecipare al concorso pubblico sarebbe per loro molto svantaggioso perché si troverebbero a dover competere con colleghi più giovani.

Provvedimenti e rassicurazioni di Lissner

Per garantire lavoro ai ballerini, il sovrintendente Lissner aveva già annunciato di voler portare l’organico a 40 ballerini.
La proposta è stata dunque presentata al Ministero, che però non ha ancora approvato il piano.
Nel frattempo il 16 gennaio erano in scadenza i contratti di molti danzatori precari.

La grave situazione di incertezza ha spinto dunque il Corpo di Ballo del San Carlo a protestare, chiedendo maggiori tutele e un organico di almeno 50 danzatori. In tal modo si garantirebbe lavoro per tutto il precariato storico e si potrebbe assumere, ancora, una decina di danzatori precari, arrivando a un totale di 60 ballerini. Il numero adeguato alle grandi produzioni.

Nel pomeriggio di venerdì 18 febbraio le sigle sindacali hanno conferito col sovrintendente. Lissner ha quindi rassicurato i danzatori promettendo di assumere, non il 50%, ma l’80% del precariato storico. Una prima vittoria, dunque, per il Corpo di Ballo partenopeo. Le sigle sindacali assicurano di tutelare anche coloro che non dovessero rientrare in questa nuova percentuale.
Ulteriori incontri tra sindacati e sovrintendente seguiranno nei prossimi giorni.

I ballerini stabili al fianco dei colleghi precari

Hanno protestato anche ballerini stabili, come Alessandro Staiano. Infatti, i danzatori che si esibiscono in questi giorni nell’Aida sono tutti stabili, ma non hanno esitato a protestare accanto ai colleghi precari.

“Il precariato è una piaga che si è protratta negli anni. Si è arrivati a questo punto a causa di errori commessi nel passato. Oggi desidero salvaguardare il mio settore e creare unione coi miei colleghi, dimostrata anche con lo sciopero. Se non c’è unione non si può combattere per dei diritti”, ha affermato Alessandro Staiano. “Stiamo cercando di sanare questa ferita che si è creata, speriamo che tutto vada per il meglio. La speranza è l’ultima a morire.”

Ha riferito, inoltre, Alessandro Staiano: “Il Corpo di Ballo sta vivendo un periodo artistico molto fertile con la nuova direzione di Clotilde Vayer. La direttrice sta dando uno slancio internazionale al Corpo: abbiamo fatto degli spettacoli bellissimi. Lago dei cigni è andato molto bene e adesso stiamo preparando Maestri del XX secolo. Una serata dedicata a Balanchine e MacMillan, un tipo di spettacolo mai visto al San Carlo. Speriamo che non ci sia bisogno di fare un ulteriore sciopero: sarebbe un peccato perdere occasioni artistiche come queste per una questione che doveva essere risolta anni fa.”

Danza – Error System

Danza – Error System è un canale social gestito dai ballerini del San Carlo Anna Chiara Amirante e Alessandro Staiano, e dai danzatori Vito Lorusso e Andrea Morelli che hanno lavorato in Fondazioni lirico-sinfoniche. I quattro ballerini hanno creato il canale per sensibilizzare il pubblico circa la difficile situazione che vivono tutti i Corpi di Ballo in Italia.

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