Sabato 7 e domenica 8 gennaio ha debuttato al Teatro Bolivar, in prima assoluta,  lo spettacolo Parthenope: l’amore ai tempi dei naufragi, scritto e interpretato da Biagio Musella e Federica Altamura con scene e costumi di Francesca Strino. Provenienti da una ricca e articolata formazione teatrale che comprende, tra l’altro, la commedia dell’Arte, il teatro delle guarattelle e, per la Altamura, le abilità aeree, hanno dato vita ad uno spettacolo agile e divertente che rivisita il mito della sirena Parthenope. Vergine, donna ed essere mostruoso, la sirena è considerata nelle Leggende napoletane di Matilde Serao,   all’origine della città di Napoli, nata sulle magnifiche coste del golfo dalle sue membra disfatte. Gli autori hanno la felice idea di rappresentare il doppio dell’essenza femminile, la fedeltà e la passione incontrollata, in un’immagine speculare: la donna Penelope e la sirena Parthenope, entrambe in attesa di Ulisse, interpretate in scena dalla brava Altamura. L’allestimento, essenziale ma efficace, vede in scena quattro sirene impegnate a cantare, volare sui tessuti della danza aerea, recitare, per narrare la vicenda di Parthenope che contravviene alla natura delle sirene: non amare e sbranare, da vere baccanti marine, i naviganti sedotti dalle loro belle voci. Come contraltare dell’agile mondo sommerso, c’è una concreta e rassegnata Penelope che attende Ulisse e contatta una Maga televisiva, Circe contemporanea, interpretata da un esilarante Biagio Musella.  L’agile danza aerea delle sorelle di Parthenope, interpretate con abilità acrobatica e ironia da Federica Natangelo, Arianna dell’Orfano e Viola Russo, si contrappone al registro tipicamente comico di Penelope che invece è cruda materia e realtà.  Il tutto è una metafora sul senso della vita che, senza amore, non vale la pena di essere vissuta, raccontata con un’ intelligente riscrittura teatrale della mitologia del viaggio di Ulisse, dell’attesa e dell’amore,  articolata e creativa, che ha il solo difetto, in alcuni rari passaggi, di strizzare troppo l’occhiolino alla scontata comicità televisiva.

 

Roberta Albano

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Docente di Storia della danza all’Accademia Nazionale di Danza di Roma è laureata al DAMS dell’Università di Bologna in “Semiologia dello Spettacolo”. Docente di danza classica abilitata all'AND, è critico di danza, studiosa e autrice di saggi e monografie sulla danza. Dal 1990 al 2014 è vicedirettrice dell’associazione Movimento Danza di Gabriella Stazio. E’ inoltre socio fondatore di AIRDanza - Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza.