Il riscatto napoletano arriva in palcoscenico sotto forma di musical: la danza, il canto, la recitazione si uniscono per raccontare storie di orgoglio e di rivalsa di un popolo troppo spesso mortificato dal marcio di natura esogena, e ancor peggio, endogena. Attaccata dal suo stesso ventre i giovani di Napoli, indeboliti, ma mai rassegnati, si risvegliano da un sonno durato troppo a lungo e rivendicano dignità e coraggio, lealtà e orgoglio e vanno avanti come un treno divenuto inarrestabile davanti agli occhi increduli e stupiti di chi li teneva sotto scacco.

Change – Napoli Cambia, è il titolo del musical che debutta al Teatro Politeama questo venerdì e che sarà in scena fino a domenica 17 aprile. Una storia avvincente che racconta la forza dei ragazzi di Napoli e il coraggio di dire basta ad un sistema consolidato fatto di minacce, paura, vendette, un sistema che va scardinato per sempre mostrando che, laddove i sentimenti sono puri e la forza d’animo instancabile, tutto è possibile. In scena il Coro Giovanile del Teatro San Carlo di Napoli diretto dal Maestro Carlo Morelli e con le coreografie di Gennaro Cimmino e Chiara Barassi.

Il Coro Giovanile del San Carlo, i Sancarliani, nasce nell’ottobre del 2012 grazie ad un progetto del Maestro Carlo Morelli realizzato dalla Fondazione Teatro di San Carlo sotto la presidenza del sindaco Luigi De Magistris. Si tratta di un gruppo di giovani talenti completamente eterogenei tra loro in quanto ad età, esperienze musicali e provenienza, accomunati però dalla stessa passione: la musica.

I ragazzi del Coro s’incontrano ogni settimana nella periferia est di Napoli presso gli ex stabilimenti della Cirio e si caratterizzano per una commistione di stili tra il sacro e il profano: musica classica, musica popolare, canzoni moderne e rinascimentali, lo scopo? Portare la musica nelle chiese, nelle scuole, nelle carceri, negli ospedali.

“L’intento sociale è la forza che muove il progetto” – si legge sul sito del Coro (http://www.isancarlini.it/) – “per altro gratuito e no profit: dare l’opportunità di acquisire nozioni di tecnica vocale e di poterle mettere in pratica, approcciarsi a stili e generi diversi, ampliare la propria cultura musicale, instaurare una nuova concezione di musica, impiantare in un futuro prossimo un polo formativo, di tipo accademico, che faccia da tramite con il mondo universitario, della cultura e del lavoro”.

Le audizioni, che si terranno annualmente, sono aperte ad una fascia d’età compresa tra i 18 e i 35 anni. I requisiti più importanti sono il talento e la passione nel creare e condividere le proprie esperienze con gli altri componenti del coro e con i maestri stessi.

A teatro Napoli cambia, ma il bello è che non è solo scena, Napoli cambia davvero grazie ai tanti giovani appassionati che non si arrendono e pretendono il riscatto.

Manuela Barbato

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