Il 17 gennaio, in occasione della festa di Sant’Antonio abate protettore degli animali, la tradizione napoletana vuole che si accendano dei falò in cui far bruciare roba vecchia di ogni genere per salutare l’anno concluso e dare il benvenuto all’anno nuovo. Un rito propiziatorio che affida al potere purificatore del fuoco il compito di annullare tutto il male dell’anno appena trascorso e alla fiamma, simbolo di vita, il compito di diffondere tutt’intorno un’inesauribile energia.

Oggi come ieri la festa, che ha origini antichissime, ha ancora luogo nei più popolari quartieri di Napoli. A portare avanti la tradizione ci pensano gli scugnizzi tra non pochi rischi e pericoli visti gli enormi falò per strada in cui brucia di tutto: alberi di Natale trafugati qua e là, essenze arboree sradicate dai vari giardini urbani, pneumatici, materiali tossici di diverso genere il tutto deturpando l’arredo urbano, intossicando l’aria e commettendo un atto di illegalità. I vigili del fuoco, impegnati nello spegnimento dei numerosi falò appiccati in giro sul territorio, sono spesso vittime di rappresaglie e sassaiole finalizzate a bloccare in ogni modo i roghi tossici.

Cippo 2.0 segna il riscatto di una tradizione che va portata avanti con orgoglio, ma nella totale legalità. Lontano dall’essere un rogo tossico il cippo 2.0 è occasione di aggregazione e di riscoperta di una Napoli popolare ancorata alle proprie tradizioni e alle numerose superstizioni che la contraddistinguono.

 

I giocolieri del fuoco Giovanni Nulleamai e Rocco Toscano sulla spiaggia affiancheranno 4 ballerine impegnate in un vero e proprio rito propiziatorio per scacciare l’anno vecchio e dare il benvenuto a quello nuovo. Una teleferica agganciata a N’Albero a 40m di altezza e lunga 80 sosterrà la danzatrice aerea Marianna Moccia tra fiaccole infuocate ed evoluzioni sospese nel vuoto. La musica popolare degli Ars Nova sarà la spina dorsale di tutto l’evento. E poi tanto vino rosso offerto dalla tenuta Astroni per scaldare gli spettatori e una cena presso il ristorante di N’Albero al costo speciale di 35 euro a persona.

Ideazione e regia

Manuela Barbato

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