Silvian Gribaudi, "Hands"

MILANO – Si concluderà oggi la V edizione di Milano Dancing City, progetto di promozione della danza promosso dal Centro di Alta Formazione ArteMente, riconosciuto dal Ministero della Cultura come organismo di promozione della danza per la formazione del pubblico per il Triennio 2022-24.

Dopo le lezioni gratuite svoltesi da febbraio ad aprile e i momenti di approfondimento rivolti agli studenti e alle studentesse di Istituti superiori e Licei lombardi, Milano Dancing City si avvia come da tradizione a chiudere il programma 2023 con #danzaMI, una grande festa danzata che il oggi, 16 luglio 2023, porterà performance ed esperienze nelle strade e piazze del centro cittadino coinvolgendo Silvia Gribaudi, Fattoria Vittadini, Alessandra Gaeta, Compagnia Lost Movement, il progetto-riflessione su disabilità e accessibilità Freak Out!!!!! e il corner di realtà virtuale a cura di ZED Festival e Cro.Me. – Cronaca e memoria dello Spettacolo. Durante la giornata sarà inoltre possibile girare per il centro cittadino con il dance BUS, progetto promosso dalla rete dance card che per l’occasione si trasformerà in un vero e proprio dance TRAM urbano.

Un grande palcoscenico a cielo aperto che si inserisce nel contesto urbano coinvolgendo abitanti, turisti, passanti nelle zone più frequentate del centro cittadino.

“Hands”: le reti umane di Silvia Gribaudi

Le performance prendono il via con “Hands” di Silvia Gribaudi, in collaborazione con Andrea Rampazzo al Corso Vittorio Emanuele II (ore 16.30, 17.30, 18.30), azione danzata e partecipata che coinvolgerà i danzatori del Centro ArteMente e alcuni cittadini che nella giornata di ieri hanno preso parte a un laboratorio con la coreografa.

Attraverso il contatto delle mani, ciascun partecipante-performer diventa elemento costitutivo di reti umane riorganizzate e negoziate fluidamente nello spazio urbano su inviti inaspettati dei danzatori ai passanti. Allungarsi, trattenere, tirare sono le azioni principali che danno forma a questa avventurosa celebrazione della connessione tra corpi.

Un ulteriore tassello nel lavoro di Silvia Gribaudi, da sempre interessata all’impatto sociale del corpo, alla relazione tra spettatore e performer e ai processi creativi al cui centro c’è il dialogo e l’incontro poetico con altri artisti e altre artiste, compagnie e comunità.

Chiara Ameglio, “Lingua” (Ph. Fabio Mattiolo)

Tra giovani performer, rituali e realtà virtuale

In via Guglielmo Marconi alle 17.00 sarà proposta la performance “Mattoncini ibridi”a cura di Alessandra Gaeta, danzatrice diplomata in Teatrodanza presso la Paolo Grassi di Milano e in Pedagogia del Movimento a Roma, fondatrice del Collettivo artistico Factor Hill.

Anch’essa frutto di un laboratorio creativo rivolto a bambini e bambine e adolescenti dagli 11 ai 15 anni e incentrato su elementi ritmici, piccoli esercizi di composizione istantanea, suoni prodotti con la voce o tracce musicali street, “Mattoncini ibridi” è una performance che esiste solo nell’attimo della sua esecuzione, in cui i corpi si stratificano, formano legami, molecole, gruppi e geometrie, proprio come i piccoli mattoncini del titolo.

Stretto legame tra performer e spettatore in “Lingua” di Chiara Ameglio, coreografa, danzatrice e co-fondatrice della compagnia Fattoria Vittadini, che abiterà la Galleria Vittorio Emanuele II alle 18.00 creando uno spazio di intimità, vicinanza, empatia. La performance ribalta i canonici ruoli di performer e pubblico: lo spettatore è invitato a scrivere sulla pelle di Chiara, su un corpo che si dona come una tela sulla quale depositare i propri segni, le proprie tracce. Prende forma un rituale linguistico di trasmissione, in cui il pubblico è fautore della composizione e della trasformazione di un corpo che, attraverso il movimento, restituisce una traduzione istantanea del segno lasciato.

Completa l’esperienza della giornata ZED Festival Internazionale Videodanza che, in collaborazione con Cro.Me. – Cronaca e memoria dello spettacolo in piazza dei Mercanti (dalle 16.00 alle 19.00 no stop) proporrà l’esperienza di realtà virtualeFILM_VR_a_360°”.

Quattro film che raccontano con sguardi, tecniche e strategie molto diverse tra loro come la danza può essere esplorata tramite la tecnologia immersiva del visore VR; per lo spettatore un’occasione unica per vivere il lavoro di grandi coreografi come Philippe Découflé, Sharon Eyal e Fabien Prioville, da punti di vista inediti, in cui di volta in volta, il tempo, lo spazio, l’intimità e la prossimità diventano dimensioni personali e soggettive.

Last Movement, “Sehnsucht

Un tram per (tras)portare la danza

Per i cittadini interessati sarà inoltre disponibile il dance BUS, progetto promosso dalla rete dance card,che per l’occasione si trasformerà inun vero e proprio dance TRAM urbano che nel pomeriggio accompagnerà gratuitamente i passeggeri in giro per Milano tra Piazzale Perrucchetti (Bande Nere), via Cantù e Piazza Castello. Durante la corsa il pubblico potrà prendere parte alla chiacchierata “Tutto quello che avreste voluto sapere sulla danza contemporanea* (*ma non avete mai osato chiedere)” condotto dall’attrice e comica Annagaia Marchioro e da Annalisa Luise di dance card, con la regia di Christian Consalvo.

Un modo ironico, scanzonato, ma non per questo meno “serio” di portare la danza contemporanea anche e soprattutto a chi la sente lontana o estranea, dando la possibilità di fare domande che possano avvicinare, incuriosire o colmare le distanze.

“Limiti umani e differenze “esposte””

La giornata si chiude al casello daziario di Piazza Sempione alle 21.30 (ingresso 8€ + prevendita) con un doppio spettacolo: “Sehnsucht” della compagnia Lost Movement e “Freak Out!!!!!” di e con Diana Anselmo, Monica Barone, Giorgio Bernini, Alessandra Cinque, Riccardo Olivier.

Il primo è uno spettacolo di Nicolò Abbattista e Christian Consalvo, che indaga il desiderio di superamento dei limiti insito nella natura umana, come suggerisce il titolo che richiama una parola-chiave dello spirito romantico tedesco traducibile in italiano come “dipendenza dal desiderio”. Accompagnati dalle musiche originali di Filippo Ripamonti, i corpi dei 6 performer (Chiara Borghini, Giovanni Careccia, Gioele Cosentino, Arianna Cunsolo, Francesca Lastella, Enrico Luly) indagano i propri limiti in relazione allo spazio, al tempo, al corpo e alla relazione con l’altro.

Freak Out!!!!!” è invece una performance frutto dell’omonimo progetto volto a favorire l’accessibilità alle attività dello spettacolo dal vivo da parte di artiste e artisti con disabilità, promosso da Laagam (Lombardia), insieme a Centro ArteMente (Lombardia), I Cinque Sensi (Abruzzo), Cornelia (Campania), Italìa & Co (Calabria), Factor Hill (Puglia), Danzeventi (Sardegna), con il sostegno del Ministero della Cultura.

In scena cinque corpi differenti tra loro ‘esposti’ allo sguardo del pubblico. Una ‘sfida’ lanciata ad un’abitudine consolidata: la tendenza a giudicare un corpo con disabilità partendo da una presunta diagnosi medica e non dalla conoscenza e dalla relazione con la persona stessa. Una performance, presentata qui in anteprima, che crea volutamente una situazione anomala ed extra-ordinaria dal punto di vista estetico, politico ed emotivo, suscitando pensieri ed emozioni sulle tante questioni tuttora aperte legate ad accessibilità e (pre)giudizio.

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Giornalista pubblicista, cantautore e compositore, laureato in Lettere Moderne all'Università degli Studi di Napoli Federico II, ha proseguito la sua formazione in Discipline della Musica e dello Spettacolo concentrando le sue ricerche sul Cinema e studi visuali.