Dal 2015 dirige C.L.A.P.Spettacolodalvivo Circuito Multidisciplinare Regionale della Lombardia per il quale cura la programmazione artistica e lo sviluppo progettuale. Incarico ottenuto per la sua esperienza decennale nell’ambito del teatro, della danza e del circo contemporaneo.

Luisa Cuttini è una donna energica e preparata che ha costruito la sua esperienza sul campo svolgendo per anni l’attività di operatrice e organizzatrice nell’ambito dello spettacolo dal vivo.

La raggiungiamo telefonicamente a Brescia dove vive ed ha sede C.L.A.P.Spettacolodalvivo.

Innanzitutto come sta? Fisicamente e psicologicamente.

Dal 22 febbraio viviamo in un’atmosfera di panico. D’altraparte, non bisogna dimenticare che non lontano da noi, a Codogno, c’è stato il primo paziente positivo. Viviamo in guerra. Questa è la nostra guerra. Dal 22 febbraio i teatri sono chiusi e come operatori abbiamo creato un tavolo di crisi.

Come C.L.A.P.Spettacolodalvivo avete il compito di programmare, distribuire spettacoli, organizzare festival e stagioni di teatro, danza, circo contemporaneo e musica e vi occupate anche di formazione del pubblico. Gestite 100 sale per un totale annuo di più di 600 spettacoli coinvolgendo un pubblico di circa 130.00 persone. Che ripercussioni prevede a fine emergenza?

Le rispondo con dei numeri. Al momento, fino al 15 aprile, abbiamo annullato 280 spettacoli, qualcuno siamo riusciti a rinviarlo in ottobre. Ma sono pochi.

Il festival Caffeina Merate Danza che si sarebbe dovuto tenere dal 7 marzo al 4 aprile lo abbiamo riprogrammato nei mesi di settembre/ottobre. Ma abbiamo dovuto annullare la tredicesima edizione de La Strada, il festival di circo contemporaneo, teatro urbano, danza e musica che organizziamo ogni anno in giugno nel centro di Brescia. Un festival internazionale che quest’anno avrebbe dovuto ospitare artisti francesi, canadesi, argentini, statunitensi e persino provenienti dal Kenya. La cosa incredibile è che dagli artisti abbiamo raccolto soltanto solidarietà.

Le ho raccontato solo due eventi, ma potrei andare avanti all’infinito. Per risponderle quindi le dico: le ripercussioni sono enormi.

Come e quando immagina si potrà ripartire?

Mi auguro a settembre. Ma bisogna tener conto che la ripartenza dovrà coinvolgere tutti: chi programma, chi produce e anche il pubblico. E non credo sarà facile riempire da subito i teatri. Al momento come tutti lavoriamo sui social e abbiamo fatto partire l’iniziativa “A casa in jazz” di Jazz on the road in collaborazione con noi e Der Mast. E’ stata messa a disposizione degli appassionati la banca dati musicale raccolta nel corso di anni di attività che viene così trasmessa sui social. Un modo come un altro per mantenere un legame con il pubblico che c’è e continua ad esistere.

Che cosa ne pensa del Decreto “Cura Italia” del 17 marzo. E’ da ritenersi soddisfacente?

Lo considero una boccata d’ossigeno. La CIG in deroga sicuramente è utile. Altri punti sono da rivedere. E per questo anche oggi ho una conference-call con Federvivo. Dobbiamo dire comunque che il Ministro Franceschini è stato bravo ad ottenere 130 milioni di euro in così breve tempo.

Come trascorre le sue giornate ora?

Fino al 6 marzo siamo andati comunque in ufficio. Da quella data con il mio staff lavoriamo da casa. Siamo molto soddisfatti di aver partecipato ad un progetto Internazionale ed essere riusciti a superare, anche in piena emergenza, lavorando in video, il primo step.

Si dice che nulla sarà come prima.

Sono d’accordo. E quelli che ne risentiranno di più saranno i nostri figli.  Noi non abbiamo vissuto la guerra e il dopo guerra. Ma i nostri genitori sì e ci hanno raccontato qualcosa. Questa è una guerra. Per giunta dove il nemico è invisibile. All’inizio siamo rimasti sospesi in una bolla, ora ci è chiaro il pericolo e ci fa paura il futuro. Dobbiamo resistere e trovare l’energia per ricominciare.

Raffaella Tramontano

Inchiesta Covid-19/si cambia danza

Lombardia

C.L.A.P.Spettacolodalvivo

Circuito/Brescia

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Giornalista professionista dal 1987, è direttore responsabile di Campadidanza Dance Magazine, fondato nel 2015 con Gabriella Stazio. Dopo aver lavorato per quasi venti anni nelle redazione di quotidiani, ha scelto la libera professione. E’ stata responsabile Ufficio Stampa e pubbliche relazione del Teatro di San Carlo, del Napoli Teatro Festival Italia, dell'Accademia Nazionale di Danza, responsabile Promozione, e marketing del Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale. Ha curato numerosi eventi a carattere nazionale e internazionale. Con Alfredo d'Agnese, nel 2015 ha fondato R.A.R.E Comunicazioni società press & communication.