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Giovedì 30 luglio torna a Roma, all’Auditorium Parco della Musica, dopo una lunga assenza, l’étoile Alessandra Ferri, stella del Royal Ballet di Londra, dell’American Ballet Theatre di New York e della Scala di Milano, la musa di grandi coreografi come Kenneth McMillan e Wayne McGregor. Una serata che si preannuncia come unica ed emozionante, quella di giovedì prossimo a Roma, così come fu quella di otto anni fa quando vidi ballare nella splendida Villa Rufolo di Ravello, nel suo addio alla scene, Alessandra Ferri accanto a Roberto Bolle. Su quel palcoscenico a picco sul mare, illuminati da una luna calante, la danza sussurrava, ancora una volta, la “verità di ciò che vive”: corpi che disegnavano una geometria di linee, che si cercavano uno nell’altro, in un ondeggiare di flusso energico interiore, magnetismo che invadeva la scena, gesto che nasceva dall’essenza del corpo vissuto per plasmare lo spazio e scandire il tempo. Ma fortunatamente per noi, spettatori e amanti della danza, quello di otto anni fa fu solo un ‘arrivederci’. Oggi l’étoile ritorna più bella che mai, profonda, sincera, pronta a raccontarsi attraverso la sua danza che – per usare ancora una volta le parole del filosofo Walter Friedrich Otto, scritte nel 1949 per la danzatrice Isadora Duncan – è “forma originaria dell’esserci umano” e “verità di ciò che vive”.  Nello spettacolo “Evolution”, prodotto e distribuito da International Music and Arts, Daniele Cipriani Entertainment, in collaborazione con Fondazione Musica per Roma e con il sostegno di Invitalia, c’è la nuova Ferri: «In me non abitano più Giulietta e Manon – afferma l’étoile in un’intervista al quotidiano “La Repubblica” – ma altre storie, anime, programmi (…) oggi mi riconosco in un altro tipo di linguaggio più affine alla mia sensibilità e alla mia tecnica». Ecco allora la vera danza quella che racconta la “verità di ciò che è”, il tempo dell’artista e l’essenza del corpo liberato: un racconto di evoluzione, di crescita, persino di rinascita, in cui la grande étoile svela i segreti reconditi dell’animo di un artista.

Ad accompagnare Alessandra Ferri in questo nuovo viaggio creativo ci sarà Herman Cornejo, Principal dancer dell’American Ballet Theatre e uno dei più apprezzati ballerini di oggi. Insieme a loro ci saranno anche alcuni grandi danzatori provenienti dalle più importanti compagnie classiche e moderne, tra cui Tobin del Cuore, Craig Hall, Daniel Proietto, Jonathan Alsberry, William Briscoe, Jonathan Fredrickson, Jeremy Jae Neal e Johnny McMillan. Uno spettacolo che cela nel titolo e nei coreografi coinvolti nel raffinato progetto anche una seconda lettura, quella dell’evoluzione della danza negli ultimi sessant’anni: Frederick Ashton, Lar Lubovitch, Twyla Tharp, Angelin Preljocaj, Christopher Wheeldon, nonche’ di dancemakers di ultima generazione come Aszure Barton, Alejandro Cerrudo e Alan Lucien Oyen, Kate Skarpetowska. Le musiche di “Evolution” sono di Wolfgang Amadeus Mozart, Georg Friedrich Handel, Serghei Rachmaninoff, Arvo Part e Curtis Macdonald ma si riconosceranno anche canzoni rese celebri da Frank Sinatra, Dean Martin e Nina Simone.

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Alessandra-Ferri

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