Il 15 aprile, nell’ambito della rassegna Quelli che la danza 2016, va in scena al Centro Sociale di Salerno Il Balletto di Sardegna. La manifestazione, alla sua IV edizione, ha luogo nelle sale teatrali di tre comuni campani: Napoli, Salerno e Mercato Sanseverino e, iniziata a Napoli il 10 marzo con Movimento Danza di Gabriella Stazio e con la Compagnia di Enzo Cosimi al Teatro Nuovo di Napoli, presenterà quindici compagnie fino a maggio. A Salerno l’11 marzo si sono esibiti Francesco Colaleo della Compagnia MF e Gennaro Cimmino della Compagnia Korper con le loro creazioni. Come già accennato il 15 aprile prossimo sarà la volta della compagnia sarda con Dream boat, coreografia e regia di Joseph Fontano. Danzatore, maestro, coreografo e studioso, Fontano incarna da sempre l’idea di danza contemporanea in Italia, sia perché ne è stato uno dei pionieri, sia perché nella sua poetica il termine contemporaneo è legato all’essenza dell’immediato, dell’essere oggi e nel nostro tempo, un creatore ed un artista, senza etichette riduttive. Dream boat riflette, nella sua impostazione concettuale, la poliedricità del suo autore, è un brano in cui la danza è parte di un più ampio discorso teatrale in cui intervengono parola, video e, ovviamente, musica. Ne abbiamo parlato con il coreografo che così ha presentato la sua idea registica e coreografica:
Fontano: La scelta dei brani parte da canzoni popolari degli anni ’60 con un’attenzione per quelli di autori famosi plagiati e remixati, sia italiani che d’oltreoceano, come Madonna, Frank Zappa, Albano. L’ambientazione è quella di un viaggio in nave in cui persone a caso, in realtà i danzatori stessi, vengono selezionate dalla platea per iniziare un percorso nuovo ed inaspettato. I cinque danzatori, tre uomini e due donne, ognuno con la propria personalità e singolarità, iniziano gradualmente ad interagire tra loro e a scoprire, di sé e degli altri, nuove sfaccettature, anche con la nascita di una storia d’amore. I personaggi sono caratterizzati da immagini e suoni diversi, il distratto che perde sempre monetine, o chi sente sempre l’abbaiare del proprio cane, o il battito del proprio cuore o un carillon per arricchire le immagini e i movimenti coreografici.
E’ uno spettacolo ironico?
Lo spettacolo ha la volontà di essere leggibile ed accessibile a tutti senza però rinunciare ad una ricerca coreografica e registica. Il pubblico è apparentemente coinvolto dall’azione degli interpreti ma alla fine può sembrare che sia stato tutto un sogno o un gioco pirandelliano. Ogni danzatore può catalizzare la fantasia dello spettatore in un gioco di identificazione che permette di sondare l’irrazionalità del sogno e dei nostri desideri. Il viaggio rende possibile la casualità degli incontri e l’imprevedibilità fino alla sorpresa finale di un naufragio, un po’ come nel caso del Titanic.
Ci parli della produzione del Balletto di Sardegna che ricompare con una proposta che supera i confini regionali a qualche anno di distanza dalla scomparsa della sua fondatrice Paola Leoni (avvenuta prematuramente nel 2011)
Dream Boats rappresenta il ritorno del Balletto di Sardegna ad una produzione che vuole essere di respiro nazionale ed oltre. Grazie alla quasi trentennale collaborazione con loro, sia con creazioni che seminari, mi hanno voluto coinvolgere nel progetto di rilancio della compagnia che negli ultimi tempi aveva lavorato prevalentemente su laboratori coreografici di duetti e assoli. Lo spettacolo ha avuto un’anteprima in Sardegna e poi ha debuttato in Albania. Dopo Salerno andremo al Teatro Nuovo di Torino e poi anche a Roma.
Roberta Albano
15 aprile Teatro Sociale di Salerno
Dream boat
con Il Balletto di Sardegna
coreografia e regia Joseph Fontano
musiche: autori vari
assistente alla coreografia:Amedeo Iagulli danzano: Matteo Corso, Amedeo Iagulli, Rachele Montis, Alessandro Trazzera, Giulia Vacca Voci:Cristiana Camba, Senio Dattena