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BERLINO – Dopo il livestream andato in onda il 6 marzo 2021 dal Radialsystem, la scorsa settimana è stato finalmente possibile assistere dal vivo a In C, nuova creazione della Sasha Waltz & Guests. Il pezzo, che vanta la collaborazione del compositore Terry Riley, è accompagnato da musica che, come suggerisce il titolo, è realizzata in chiave di basso.
53 frasi e molte regole
Il cast che si presenta sul palco è parzialmente diverso da quello visto in diretta streaming. Una volta che i danzatori hanno fatto il loro ingresso, inizia la musica e un rapido movimento della spalla dà inizio alla coreografia. Si tratta di cinquantatré frasi di danza che i performer eseguono secondo precise regole che osservano per tutta la durata del pezzo. La successione di queste frasi, per esempio, è la stessa per ogni danzatore, ma il numero di ripetizioni può variare. Nessuno torna indietro, ma tutti possono ripetere la stessa sequenza di movimenti, anche cambiando direzione, un numero indefinito di volte, purché, alla fine, ognuno arrivi a eseguirle tutte.
In C, uno spettacolo ogni volta diverso
A parte alcuni trascurabili rilievi tecnici, lo spettacolo a cui si assiste è di grande effetto scenico. Con padronanza dello spazio, esperienza e agilità, i ‘guests’ di Sasha Waltz si muovono armonicamente sul palco. Coordinandosi, danno vita a momenti corali di grande effetto, a canoni e a duo che rendono la coreografia, nonostante le ripetizioni dei movimenti, varia e sempre diversa. Lo stretto legame tra musica digitale e danza contemporanea, l’uso dello spazio e i costumi che valorizzano ed esaltano le linee dei danzatori ricordano un po’ lo stile del grande Michael Cunningham.
Notevole la prestazione dei danzatori e sapiente la direzione di Sasha Waltz che, durante il lockdown, ha allestito uno spettacolo destinato a durare nel tempo perché si presta a molte sperimentazioni.
©Yanina Isla
After the livestream aired on March 6th 2021 from Radialsystem, last week was finally possible to watch In C, the new creation of Sasha Waltz & Guests, live in the theatre. The piece, which boasts the collaboration of composer Terry Riley, is accompanied by music which, as the title suggests, is made in bass clef.
53 phrases and many rules
The cast on the stage is partially different from the one seen in live streaming. When the music begins, a quick shoulder movement starts the choreography, which consists of fifty-three dance phrases that the performers execute according to precise rules followed during all the composition. The sequence of phrases, for example, is the same for each dancer, but the number of repetitions can vary. Nobody can go back, but everyone can repeat the same sequence of movements, even changing direction, an indefinite number of times, as long as, in the end, they get to perform all fifty-three phrases.
In C is every time a different show
Apart from very few technical slips, the spectacle has great scenic effect. The kinetical complexity is of high difficulty. With mastery of space and great agility, Sasha Waltz’s guests move harmoniously on stage. By coordinating, they give life to choral moments of great effect, to canons and duos that make the choreography, despite the repetitions of the movements, varied and always different. The close link between digital music and contemporary dance, the use of space and the costumes that enhance the body lines of the dancers, remind a little bit the style of the great Michael Cunningham.
Remarkable the performance of the dancers and the wise direction of Sasha Waltz who, during the lockdown, set up a show destined to last over time because it can be the subject of numerous experiments.
