Il sussurro del corpo
"Il sussurro del corpo", foto di Ilaria Amodio

RIMINI – Nell’ambito della rassegna La natura della danza, andrà in scena Il sussurro del corpo. Mercoledì 3 agosto alle ore 21:30 al Giardino del Lapidario del Museo della Città. Uno studio-performance del Collettivo Movimento Centrale Danza & Teatro. Con il lavoro di Virginia Benzi, Annachiara Cipriani, Elena Costantini, Stefano Dell’Erba, Chiara Fabbri, Sigrid Kohn, Letizia Ghiotti, Manuela Graziani, Natacha Niemants, Sara Ninfali, Isabella Piva, Sabrina Rastelli, Valentina Rastelli, Michela Rinaldi, Elena Savini, Natascia Tassinari, Monica Tomasetti. La regia, invece, è di Claudio Gasparotto.

La performance, una creazione trascendente e visionaria, nasce dal dialogo con la musica di Eloisa Manera, violinista italospagnola attiva in una vasta gamma di ambienti musicali. E con Stefano Greco, musicista e ingegnere del suono per Phase Duo.

Il sussurro del corpo è un dialogo stratificato, pieno di gioie e timori, su quel puro mistero che è la vita umana. Il corpo guida la narrazione verso un oltre che attraversa la complessità dei nostri mondi – vegetale, animale, spirituale, umano. Abbandonando così la credenza che l’universo sia stato creato solo per l’uomo e per i suoi bisogni. Il punto di partenza è il concetto di ibrido, combinazioni e relazioni tra natura e corpo, tra presente e futuro, al di là del bene e del male. Una riflessione sulla vita segreta della natura e su una nuova condizione umana.

Una rassegnata nata durante il lockdown

Il progetto La natura della danza è nato nel 2020, durante il periodo del lockdown, per contribuire alla circolazione delle idee. E anche per continuare a immaginare, elaborare, indagare l’essenza della danza come arte aperta a tutti. Il Giardino del Lapidario è diventato così la sede delle dichiarazioni del corpo danzante alla ricerca della sua natura profonda. Appuntamenti dedicati alla relazione fra danza e arte, corpo e natura per valorizzare la rilevanza della non separazione fra essere umano e ambiente.

Claudio Gasparotto

Danzatore, coreografo, formatore. Studia danza moderna, classica e contemporanea; determinanti per la sua formazione gli incontri con Karin Waehner, Gillian Hobart, Carolyn Carlson e Jessie Leibovici. Frequenta inoltre i corsi di Lettere Moderne presso l’Università di Bologna. Dal 1982 al 1998 è insegnante e direttore artistico per la danza contemporanea all’Arabesque Dance Center di Rimini.

Nel 1985 forma la propria Compagnia FFTD Free Form Teatro Danza, per la quale crea Avete mai giocato, Animale o uomo, Ricercare sulla voce, Senza titolo (dedicato al mare), La vita segreta, Relazioni, Malazione, Eroma, AtmoSfere, Colloqui con l’Angelo, La seconda stanza è deserta, Mi ricordo, Autoritratto, Di generazione in generazione, Wu-il sogno dell’interpretazione, Danze. Nello stesso anno è finalista al Concours de Chorèographie de Nyon.

Nel 1987 si aggiudica il Primo Premio Art Convention a Forlì. Nel 1988 vince il Prix Volinine a Parigi. Poi, nel 1989 è ospite al Gala Laureati Prix Volinine. Nel settembre 1992 rappresenta l’Italia, insieme a Roberta Lepore, al Festival Internazionale di Babilonia a Bagdad (Iraq) di cui l’anno seguente assume la direzione artistica per la danza contemporanea italiana. Nel 1994 inizia la collaborazione con Gillian Hobart.

Infine, nel 1998 scioglie la Compagnia FFTD e fonda l’Associazione artistica e culturale Movimento Centrale — Danza & Teatro. Dal luglio 2000 lavora con la Compagnia Pippo Delbono negli spettacoli Il silenzio, Urlo, La menzogna, con tournée nei più importanti festival nazionali e internazionali.

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