GIORNATA MONDIALE DELLA DANZA

FOCUS SULLA COMPOSIZIONE COREOGRAFICA A MOVIMENTO DANZA

Per festeggiare i venti anni della Giornata Mondiale della Danza, Gabriella Stazio coreografa e direttore artistico di Movimento Danza, Organismo di Promozione Nazionale con sede a Napoli, da sempre impegnata a proporre diversi percorsi di formazione e scouting nell’ambito della coreografia, ha deciso di organizzare un focus sulla composizione coreografica, invitando a Napoli alcuni coreografi a tenere un laboratorio in cui presentare i propri metodi e lavori.

I laboratori, tutti rigorosamente gratuiti, così come vuole la Giornata Mondiale della Danza, sono rivolti a studenti di danza, danzatori professionisti ma non solo. Anche a persone che non danzano, ma sono interessate a lavorare sul proprio corpo e sulla propria creatività. Il gruppo dei partecipanti sarà formato attraverso una selezione. Oltre alla padrona di casa Gabriella Stazio terranno laboratori Giselda Ranieri, Luna Cenere Davide Valrosso.

Campadidanza ha deciso di intervistare i coreografi che saranno il 30 aprile e il primo maggio a Movimento Danza in previsione del loro arrivo a Napoli. Cominciamo da Giselda Ranieri, danzatrice e coreografa ligure, autrice associata ALDES, specializzata nell’instant composition e creatrice di lavori caratterizzati sempre dalla commistione dei linguaggi del corpo.

Sei diventata famosa per la composizione istantanea che ti ha portato anche a collaborare con importanti musicisti nazionali e internazionali. Che valore ha per te la composizione istantanea?

“Mi occupo di composizione istantanea dal 2008. Inizialmente più come pratica di esercizio e di ricerca del materiale creativo poi, nel corso degli anni, sempre più con consapevolezza e volontà di contribuire a renderla una disciplina a sé stante, con una propria distintiva autonomia e dignità.
Da semplice strumento generativo, l’improvvisazione è divenuta per me una vera e propria “meditazione in movimento” (definizione già usata in passato per la danza stessa). Un ambito non più utilizzato per attingere a nuovo materiale, ma, al contrario, un luogo in cui far confluire di volta in volta nuovi saperi, tecniche, riflessioni sulla composizione nel e dell’istante”.

Dal 2020 comincia la tua esplorazione coreografica dei formati digitali. Il digitale aiuta la danza? E secondo te la coreografia digitale co-esisterà negli anni con la coreografia dal vivo?

“Non credo che la danza abbia alcuna necessità di essere ‘aiutata’. Penso però che il digitale sia già parte delle nostre vite a diversi livelli quindi si tratta solo di integrarlo sempre più consapevolmente anche nella nostra arte. Non come semplice orpello estetico o divertissement tecnologico, ma come potenziale di possibilità, anche a livello drammaturgico, come strumento di analisi del reale o sul significato ontologico di coreografia”.

Il tuo ultimo solo RE-PLAY presentato alla NID 2021 indaga su distanza, vicinanza, presenza e assenza. Argomenti che ti sono stati ispirati dal Covid?

“No, in realtà il lavoro non ha nulla a che fare col Covid, ma ne è stato in qualche modo premonitore. RE_PLAY nasce circa un anno prima della pandemia e prende spunto da una riflessione personale sulle relazioni a distanza – poi sperimentate massivamente durante il Covid – quindi sul concetto di presenza/assenza coadiuvate dall’uso tecnologico.

Certo il periodo pandemico ha nutrito il lavoro di nuove riflessioni e mi ha permesso ad esempio di approfondire i ragionamenti sul digitale e la relazione uomo-device.

Pensiamo, ad esempio, ai device come potenziali agenti trasformatori tanto in scena quanto nel quotidiano: dai filtri che si utilizzano per modificare l’aspetto, fino alla creazione di veri e propri avatar virtuali che ci permettono di vivere vite parallele sul web.

RE_PLAY nasce dall’esigenza di trasformare un proprio vissuto personale in una rielaborazione estetica e intellettuale.

Tre sono le direttrici drammaturgiche del lavoro:

– il corpo-archivio nella capacità del corpo di incarnare le esperienze fatte ma anche archivio di memorie e immagini sia come corpo reale che virtuale (es. quello riprodotto sullo schermo o quello rimaneggiato nei video utilizzati in scena);

– il concetto di real/fake. RE_PLAY si basa su un archivio digitale personale relativo agli anni 2017-2019: foto, video e messaggistica vengono trattati e rielaborati nello spettacolo fino al punto in cui lo spettatore non può sapere se di trovi di fronte a un ricordo ri-creato per la scena o costruito ad hoc. Ma anche vero-falso nel tentativo sempre tradito di cui è portatore il concetto stesso di ricordo (un ricordo non potrà mai essere aderente al reale esperito al 100%).

–  il device come hard-disk di memoria, specchio scenico, moltiplicatore di identità (vere/false) e oggetto/soggetto scenico che fa da spalla alla presenza della danzatrice in scena”.

Alla Giornata Mondiale della Danza di Napoli terrai lezioni di dance composition. Che approccio userai?

“La masterclass di due giorni sarà focalizzata sulla composizione istantanea. Ho pensato a un percorso di avvicinamento a questa pratica – che per me si situa a metà tra la a meditazione in movimento e la coreografia dell’istante – attraverso la condivisione di strumenti che mettano in relazione tecnica e immaginazione verso la costruzione di un bagaglio personale con cui approcciarsi all’improvvisazione totale.

Ho costruito la lezione in modo da renderla adatta per i professionisti e accessibile per gli amatori. Una tripartizione della giornata con una prima parte dedicata a un riscaldamento sensoriale, seguita da esercizi per stimolare la concentrazione e la capacità compositiva ed infine una sessione di improvvisazione dove sperimentare in prima persona l’instant composition, ma anche osservare le strategie dei compagni perché è importante che “il fare” sia sempre sostenuto anche da un “analizzare”.

Le date del laboratorio con Gisella Ranieri

30 aprile 2022, ore 17:00/19:00
1 maggio 2022, ore 10:00/12:00

Per info e prenotazioni clicca qui:

Movimento Danza

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Giornalista professionista dal 1987, è direttore responsabile di Campadidanza Dance Magazine, fondato nel 2015 con Gabriella Stazio. Dopo aver lavorato per quasi venti anni nelle redazione di quotidiani, ha scelto la libera professione. E’ stata responsabile Ufficio Stampa e pubbliche relazione del Teatro di San Carlo, del Napoli Teatro Festival Italia, dell'Accademia Nazionale di Danza, responsabile Promozione, e marketing del Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale. Ha curato numerosi eventi a carattere nazionale e internazionale. Con Alfredo d'Agnese, nel 2015 ha fondato R.A.R.E Comunicazioni società press & communication.