NAPOLI – E’ riuscita a chiudersi l’edizione 2020 di Dancecrossing I Modelli di mobilità culturale, il progetto di danza contemporanea con
cui Movimento Danza di Gabriella Stazio promuove la mobilità degli artisti e delle opere attraverso la presentazione di performance e spettacoli,
 rassegne, e incontri tra danzatori Junior e Senior. Momenti costruiti per ampliare la capacità di visione di tutti: artisti, compagnie, partner e pubblico.

Venerdì, sabato e domenica scorsi, prima che si annunciasse la drammatica chiusura di teatri e cinema, al Nuovo Teatro Sanità, una realtà unica dove è sempre emozionante andare, è stato possibile assistere a varie coreografie. Ogni serata ha avuto un programma differente. Io ho visto l’ultima, quella di domenica. Due coreografie estremamente interessanti.

“Io, Lei, Me.”

La prima “Io, Lei, Me.” travolgente e di impatto. La protagonista Valeria Loprieno, danza con il volto coperto da una ciotola di metallo che la rende impersonale, ma nonostante tutto, intensa. Il volto è coperto, ma i suoi sentimenti trapelano tutti. Gioia, dolore, stupore, vergogna. Lo spettatore resta ipnotizzato dal movimento pulito ed energico. E si abbandona alla danza. Una ottima interpretazione di una coreografia e regia ben costruite da Patrizia Cavola e Ivan Truol. Voce recitante Patrizia Hartman, musiche originali, ben riuscite di Epsilon Indi, costumi Medea Labate, luci Danila Blasi. La produzione è Atacama.

“Impulso Studio#1”

La seconda coreografia, “Impulso Studio#1” è creata e danzata da Christian Pellino, produzione Artemis Danza. Impulso, dal latino “impulsus” “spingere” è il prodotto di una forza agente per il tempo in cui essa agisce. Come nasce un impulso ? Che percorso può fare all’ interno nel nostro corpo? Gli interrogativi restano senza risposta, una unica certezza l’impulso può dare una ottima spinta al nostro corpo, ma anche alla nostra mente. E da un impulso possono nascere delle emozioni forti. Ed è quel che è successo al Nuovo Teatro Sanità guardano Christian Pellino. Produzione Campania Danza

Alla fine della serata la tristezza data dalla consapevolezza che per un po’ di tempo dovremo rinunciare ad andare a teatro.

www.movimentodanza.org

Iscriviti alla Newsletter