DA VICINO NESSUNO È NORMALE è un festival di danza che da 22 anni si svolge presso l’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini (Affori FN). Il festival ospita compagnie italiane affermate ed emergenti del teatro di ricerca contemporaneo.

Quest’anno si terrà dall’ 8 giugno al 21 luglio.

Venerdì 6 luglio doppio appuntamento con Olimpia Fortuni che presenterà: per l’Associazione Sosta Palmizi il lavoro Soggetto Senza Titolo; e con Pieradolfo Ciulli  FRAY per SEMENTERIE ARTISTICHE | FATTORIA VITTADINI.

 

Soggetto Senza Titolo, è un quadro al muro che prende vita.
E’ un viaggio notturno.
Il blu che si scioglie nello spazio.
Abbandono e solitudine in città accecate.
Io sono più di una cosa e in continuo cambiamento.
Non afferro l’idea del tempo e solo così mi trovo.

 

Lo spettacoloè un percorso in cui, da una parte, si apre un campo per arricchire una ricerca individuale di movimento e di ricerca del sé, e dall’altra, è soprattutto un’immersione in un mondo intimo e solitario, con il fine di rivelare una sensazione, uno stato d’animo, un colore, il BLU, che in senso figurato, nell’idioma inglese, assume il significato di malinconia, dall’influenze del panorama di un underground metropolitano del vissuto personale dell’artista. L’immagine che ne viene fuori è quella di un omino stilizzato, quasi un fantoccio, informe, liquido, senza una specifica identità, caratterizzato dai colori del rosso e del blu, colori primari che inducono a pensare ad un’origine, o embrione di un’identità. Espongo la mia materia corporale ad una metamorfosi continua che si evolve e si trasforma. Non mi do una forma, né un nome, che possa limitarmi. Come una macchia d’inchiostro, che si espande senza un contenitore, provo a cercare una verità. Vado giù dove è più buio per toccare la mia pelle dal di dentro e lì trovare l’essenza, la radice del mio essere…vivente.

 

Mentre martedì 10 luglio sarà la volta di Bad Lambs ideato e coreografato da Michela Lucenti per Balletto Civile, vincitore del premio Danza&Danza come miglior produzione italiana del 2017.

Una partitura fisica per un nucleo allargato di interpreti: Badlambs unisce al nucleo stabile alcuni danzatori diversamente abili avviando nuovi processi e incontri, tentare di amalgamare corpi diversi per trovare un’armonia, un accordo che sia il comune denominatore di un viaggio nel presente. Ci inventiamo una storia.

 

Cos’è un fantasma? E’ qualcosa che persiste nella misura in cui influenza le nostre azioni. I bad lambs hanno perso la parte migliore di loro in un incidente stradale. Non tutti se ne rendono conto, ma ognuno è incapace di dire addio al proprio fantasma. Eppure ci provano: sbattendo, perdendo l’equilibrio, tirandosi e spingendosi, spaccando porcellane, correndo, alla ricerca disperata di un posto da chiamare casa, che sia un armadio, una canzone neomelodica, una poesia, il passato.

Bad Lambs non è una bella favola che ammorbidisce una triste verità. Certo, indaga la grazia con cui un individuo accetta qualsiasi trasformazione o perdita. Si nutre di una dignità che non sta nella bella forma, ma negli sforzi che si fanno per inventarne una. Una volontà determina la differenza fra quello che è stato e quello che non è più, seleziona ciò che del passato può essere utile al presente, e se non trova nulla se lo inventa: autoconservazione.

Non c’è provvidenza, le forme di umanità hanno tutte la stessa dignità ma nessuno si salva. Non c’è migliore o peggiore, paradiso e inferno sono due modi di chiamare l’eternità aventi la stessa struttura: come la storiografia e un racconto di finzione.

Bad Lambs esplora ciò che possiamo fare quando abbiamo perso tutto: racconta la guerra che l’umanità affronta affinchè la morte diventi tragedia, il rumore musica, un movimento danza, una parola poesia, la vita una avventura.

 

 

Letizia Gioia Monda

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