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Con Ariella Vidach il quartiere Forcella di Napoli diventa un ecosistema. 10 giardini da non perdere per ritrovare il senso di appartenenza alla comunità

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10 giardini da non perdere - Piazza Forcella - Ph Grazia Gala

NAPOLI – Salendo via Duomo ad un certo punto, a destra, si scorge sulla facciata di un palazzo un murales gigantesco che ritrae il volto di San Gennaro, il santo patrono della città di Napoli. Quel ritratto sembra la porta d’ingresso del quartiere Forcella, purtroppo, conosciuto soprattutto per vicende di malavita. Proprio lì, a pochi passi dopo il murales, è stato aperto lo Spazio Comunale ” Piazza Forcella “ in ricordo di Annalisa Durante, una ragazza, una bambina, di 14 anni vittima di un proiettile volante, colpita mentre passeggiava nel quartiere. Adibito come biblioteca, e spazio teatrale per condurre laboratori di musica e teatro per bambini e adulti, questo luogo trasuda sentimenti forti: di rinascita, di riscatto, di rimpianto. Proprio qui si è svolto dal 5 al 25 novemebre il festival/laboratorio Movimenti Periferici Danza Festival ideato per le periferie urbane da Movimento Danza, Organismo di Promozione Nazionale con sede a Napoli. Questa iniziativa ha avuto lo scopo di  <<valorizzare le diversità e l’inclusione sociale nel quartiere di Forcella, attraverso una serie di laboratori gratuiti di danza con performance finali ad ingresso libero>>. Realizzato con il sostegno del Comune di Napoli (Assessorato alla Cultura e al Turismo), il progetto vincitore del bando Periferie Urbane 2017 (promosso da SIAE/Sillumina – Danza) si è posto l’obiettivo di agire attraverso la danza, attraverso laboratori e performance di danza per rafforzare l’identità culturale, l’inclusione,  e sollecitare in questo modo <<la coesione e la rigenerazione tra il contesto sociale urbano periferico e peri-centrale>>.

La danza educa a pensare attraverso il corpo.

La pratica della danza insegna la disciplina, conduce all’ascolto dell’altro, apre canali diversi di comunicazione, e permette di sviluppare tanti palcoscenici d’espressione. Infatti presso il centro Annalisa Durante si sono svolti laboratori: di DanceAbility, per soggetti affetti da neurodiversità ed handicap; di Teatro Danza e Danza Popolare.

10 giardini da non perdere – Piazza Forcella – Ph. Grazia Gala

Dal 19 al 21 novembre  2018un’altra espressione della performance coreografica ha nutrito lo spazio comunale di Forcella: il laboratorio gratuito tenuto dalla coreografa Ariella Vidach esperta di coreografia digitale, docente presso la Civica Scuola Paolo Grassi di Milano, l’Accademia di Belle Arti di Brera, e co-direttrice con Claudio Prati della compagnia AiEP. Questa iniziativa è stata volta a trasformare lo Spazio Comunale di Piazza Forcella nella location di un’installazione performativa: 10 giardini da non perdere. Nel pensiero coreografico di Ariella Vidach forte è il riferimento e l’osservazione della natura, al concetto di ecosistema: un giardino per lei è un ambiente in continua e lenta trasformazione difficile da notare se non si presta costante e particolare attenzione all’ambiente che ci circonda; il giardino è l’armonica metamorfosi che si realizza quando organismi viventi e della materia “non vivente” interagiscono insieme costituendo un sistema autosufficiente ed in equilibrio dinamico. Immaginate ora 10 giardini di questo tipo, sicuramente un’esperienza da non perdere.

Questa volta ho avuto modo di osservare la danza dall’interno, come gli altri 18 danzatori – Maria Anzivino, Floriana Apreda, Erika Aiello, Danilo Blanquier, Lucia Cinquegrana, Bianca Maria De Marco, Maria Teresa Ferraro, Valentina Iniziato, Lia Gusein Zade, Sara Lomazzo, Sara Lupoli, Erica Mercaldi, Federica Scognamillo, Marta Pella, Simona Perrella, Francesco Russo, Marilena Spada – ho preso parte al processo di creazione di 10 giardini da non perdere seguendo il laboratorio tenuto dalla Vidach. La coreografa ci ha condotto ad alternare momenti di riscaldamento, affrontati attraverso la tecnica release e il floor work, a sessioni di improvvisazione. Lavorando da soli e in gruppo, la miscellanea confluenza di pensieri in movimento, che nasceva dalle sessioni di improvvisazioni, trasformava l’ecosistema dello Spazio Comunale di Piazza Forcella. Forte è stata la storia di quel luogo che traspirava nell’ambiente e influenzava la qualità del movimento, forte il nostro gesto per trasformare quello spazio così carico di energia. Eredi e debitori di una stessa città, di una stessa cultura, di una stessa realtà.

In tre giorni di lavoro è stato prodotto da noi performer tantissimo materiale che poi è stato orchestrato dalla Vidach per la messa in scena dell’installazione performativa finale. Così come una persona all’interno di un giardino appare predominante, così era la funzione che svolgeva il pubblico all’interno del nostro molteplice ecosistema coreografico. Abbiamo così, tutti insieme, preso parte ad un unico evento, una performance site specific, un happening coreografico, un’installazione performativa, un giardino in cui il senso di comunità e di appartenenza ritornava ad acquisire senso.

Letizia Gioia Monda

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