NAPOLI – CHI L’HA VISTA? Non stiamo parlando della storica trasmissione RAI, né dell’ultimo episodio di cronaca. La danza nel nostro paese non appare mai tra le notizie di maggiore interesse, purtroppo… Stiamo parlando della danza al Teatro di San Carlo di Napoli, scomparsa da mesi. Nemmeno citata nella conferenza stampa di presentazione del nuovo sovrintendente Stéphane Lissner, ormai insediatosi da un anno. È vero che la pandemia e la chiusura dei teatri hanno creato una distanza insormontabile tra pubblico e artisti della scena. Per questa ragione, quindi, molte istituzioni pur di mantenere un importante contatto con gli spettatori, futuri fruitori e acquirenti dei biglietti, hanno sviluppato iniziative via web per creare aspettative per la stagione che, quanto prima, dovrebbe riprendere vita. Invece nulla. Il Gala offerto a dicembre 2020, unica iniziativa di danza del Massimo napoletano, va dimenticato perché risultato poco idoneo a una compagnia di professionisti.

Diciamo che ricordava più un programma di divertissements, l’esibizione di fine d’anno di una scuola privata, ma non una proposta fatta da un teatro di ampio respiro, un teatro storico, com’è il Teatro di San Carlo.

Francese come il Sovrintendente la nuova direttrice di Corpo di ballo

Ritorniamo al nulla: da aprile 2021 ha preso servizio la nuova direttrice della compagnia di ballo Clotilde Vayer della quale il sito del San Carlo dice essere stata ‘assistente alla direzione del corpo di ballo dell’Opéra di Parigi, prima sotto la direzione di Benjamin Millepied e successivamente con Aurélie Dupont’. Ne siamo compiaciuti… e poi?

Poiché non amiamo scrivere articoli con il sostegno di Wikipedia: voilà c’est tout!

Non c’è stata una presentazione alla stampa della nuova direttrice, della sua carriera, e, soprattutto, della sua idea programmatica sulla gestione artistica del Corpo di ballo più antico d’Italia, visto che la danza è presente ininterrottamente sulla scena napoletana dal 1737, anno della fondazione del teatro. E non possiamo neanche dire: il marketing della danza in Italia è monopolio milanese e quindi il balletto del San Carlo può arrivare anche ultimo. Possiamo prendere atto, però, del fatto che neppure i difficili momenti che lo spettacolo dal vivo sta vivendo sono giustificabili per spiegare come e perché la danza al San Carlo appaia misconosciuta e così come la scortesia nei confronti della nuova direttrice rasenti il sessismo: una donna non merita una sedia (come nel caso di Ursula Von der Leyen tra Michel ed Erdogan) e neppure la parola: Veuillez nous excuses, Madame Vayer!!

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Docente di Storia della danza all’Accademia Nazionale di Danza di Roma è laureata al DAMS dell’Università di Bologna in “Semiologia dello Spettacolo”. Docente di danza classica abilitata all'AND, è critico di danza, studiosa e autrice di saggi e monografie sulla danza. Dal 1990 al 2014 è vicedirettrice dell’associazione Movimento Danza di Gabriella Stazio. E’ inoltre socio fondatore di AIRDanza - Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza.