Prende il via dall’Accademia Nazionale di Danza di Roma, istituzione unica nel suo genere, il nostro viaggio alla scoperta delle principali realtà formative e professionali italiane. Cominciare questo percorso con l’AND è una scelta ben precisa, dettata in primis dal suo carattere di singolarità nel panorama nostrano, ma anche dalla volontà di fare il punto della situazione alla vigilia di una data importante, il 31 luglio, giorno in cui terminerà il mandato del Commissario straordinario Giovanna Cassese. Ed è proprio con la Professoressa Cassese che mettiamo a fuoco il presente ed ipotizziamo il futuro dell’Accademia. Non prima, però, di averne ricordato brevemente la sua storia e le ultime vicende.
Quasi settant’anni di onorata attività
L’Accademia di Danza nasce come Regia Scuola. Nel 1940 è annessa all’Accademia d’Arte Drammatica, mentre è attraverso il decreto legislativo del 7 maggio 1948 che le si dà la sua forma attuale di istituto autonomo. Direttrice dell’epoca era Jia Ruskaja, tra le insegnanti Giuliana Penzi, allieva della Ruskaja alla Scuola di Ballo della Scala, che alla morte della maestra le succederà alla direzione procedendo ad un totale riassetto. Ne 1996, dopo una luminosa carriera di ballerina al Teatro dell’Opera di Roma e di étoile ospite al Bolshoi e al Marijnsky, tocca a Margherita Parrilla sedere al vertice, subentrando a Lia Calizza. In questi quasi settant’anni d’attività l’Accademia, dalla sua sede sull’Aventino, ha formato insegnanti di danza, coreografi e, naturalmente, ballerini. Ed infatti sono tanti i nomi dei grandi artisti che sono usciti da qui: da Giuseppe Picone, primo ballerino dell’American Ballet di New York a Fethon Miozzi, primo ballerino al Teatro Kirov di San Pietroburgo; da Maria Grazia Galante, prima ballerina nella compagnia di Maurice Béjart a Rossella Brescia, stella della tv e prima ballerina della compagnia di Luciano Cannito.
Il 2014: l’annus horribilis
E’ doveroso dire che il 2014 è stato un anno piuttosto movimentato per l’AND, che dopo i diciassette anni della gestione di Margherita Parilla si è trovata ad affrontare quello che gli stessi studenti hanno definito un “vuoto istituzionale”. Tutto è nato dalla querelle tra Bruno Carioti, eletto direttore nelle elezioni svoltesi il 22 ottobre, e Joseph Fontano, docente dell’AND e diretto “antagonista” di Carioti nella corsa al ruolo di direttore della scuola romana per il triennio 2014-2017. In breve l’accaduto: vincitore con 61 voti su 82 votanti, Carioti aveva lasciato dietro di sé non poche polemiche. A farsi portavoce del malcontento soprattutto il maestro Fontano, che ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro la nomina di Carioti per la mancanza di requisiti previsti dall’art. 6 comma 2 del Dlgs 1236 del 1948. L’udienza per la trattazione del merito si è svolta lo scorso 8 aprile 2015 e si è conclusa con il respingimento del ricorso. Nel mentre, con un direttore impossibilitato nel ricoprire il suo incarico, l’Accademia si è trovata in una situazione di profondo disagio. Aspiranti danzatori, coreografi e insegnanti hanno chiesto con cortei pubblici di riportare la loro scuola sotto i riflettori dei palcoscenici e non sotto quelli della politica. Richiesta che è stata accolta: il 24 dicembre 2014 è arrivato il comunicato stampa del MIUR con la nomina da parte del Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini di Giovanna Cassese.
Il lavoro di Giovanna Cassese, una sfida vinta
Già docente di prima fascia di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, della quale è stata direttore dal 2007 al 2013, e commissario dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila dal 28 novembre 2013 al 31 ottobre 2014, la Cassese si è così trovata a metter piede in una Accademia priva, da circa venti giorni, di direttore, presidente e consiglio accademico. Questo stallo comportava, fra l’altro, l’impossibilità di svolgere regolarmente le attività, come conferma il Commissario: “Ho trovato una situazione molto complessa: mancava un rappresentante legale, c’erano difficoltà di tipo pratico come il malfunzionamento dei riscaldamenti e si respirava, come del resto si respira ancor oggi, un clima per nulla sereno. Ma ciò che mi premeva era portare a termine l’anno accademico ed assicurare il regolare svolgimento dell’attività didattica e amministrativa”. Un obiettivo centrato. In questi sette mesi sono tantissimi i progetti messi in piedi, tanto che nel doverli elencare il Commissario è un vero e proprio fiume in piena. “Sono state fatte moltissime cose, a partire dall’organizzazione didattica, che è stata portata avanti con una programmazione più serrata. Abbiamo lavorato a favore di una maggiore presenza sul territorio, ma ci siamo anche occupati di assicurare all’Accademia una nuova immagine grafica, visto che quella che aveva era poco all’avanguardia, ed un ufficio stampa per l’intero anno, e non solo in occasione di eventi. Abbiamo poi intensificato i rapporti con le sovrintendenze e stretto una collaborazione tra i nostri docenti, gli uffici del Miur e i licei coreutici d’Italia, che sono quarantadue, dando vita a Licei in Danza, appuntamento dedicato a tutti gli studenti”. Quanto alle attività concluse con successo, il Commissario ne ha davvero numerose di cui vantarsi. Tra queste, Nostos, nato per gli ex allievi dell’AND, che negli anni si sono distinti sulla scena della danza classica e contemporanea internazionale come danzatori, coreografi e maestri. “Grazie alla Professoressa Falcone – ci dice – li abbiamo invitati per offrire agli studenti di oggi le loro esperienze artistiche, mettendo così in connessione il mondo della produzione con quello della formazione”. “Il 9 e 10 maggio scorsi l’Accademia ha inoltre partecipato a Open House 2015, apertura straordinaria al pubblico dei musei e dei siti archeologici, permettendo visite guidate al suo interno”, prosegue la Cassese, che continua citando con fierezza Libriindanza, splendida iniziativa pensata per arricchire la biblioteca coreutica, la prima di danza in Italia. Dal punto di vista documentario e bibliografico, la biblioteca nasce per volontà di Jia Ruskaja con il trasferimento di suoi documenti, libri e materiali. Nel tempo si è arricchita sia con acquisti diretti, sia tramite donazioni di privati. Collegata al polo SBN della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, oggi, con i suoi oltre quattromila volumi, è un punto di riferimento per l’arte coreutica. “Abbiamo provveduto ad arricchire il suo patrimonio – informa la Cassese – visto che era dal 2010 che non si facevano acquisti. In più abbiamo lavorato alla valorizzazione ed alla schedatura”. Il commissario va particolarmente fiera anche di Notti in Danza, una sei giorni di spettacoli in cui gli studenti si sono potuti misurare con coreografi ospiti di primo piano, da Fabrizio Monteverde a Massimo Volpini. Orgoglio anche per la partecipazione al Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e Design (l’Accademia è stata tra l’unica tra le italiane a partecipare, insieme a quelle europee, con esibizioni degli allievi nei teatri Astra e Carignano di Torino), per il Premio Roma, tenutosi dal 29 giugno al 3 luglio, ed ancora per la Danza va al Museo, che ha permesso un discorso tra le arti visive facendo dialogare l’AND con un’altra storica istituzione culturali del nostro Paese, la Gnam – Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea. Ai bei traguardi aggiungono la stipula di convenzioni, come quelle con la Fondazione Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA) di Siracusa e con la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, con cui la AND ha finanziato una borsa di studio intitolata a Pina Bausch.
Il futuro
Sul suo futuro in Accademia il commissario non si sbilancia, ma si limita a tirare le somme di quanto fatto: “Ho puntato a dare attenzione alla didattica, all’amministrazione e alla valorizzazione dell’Accademia, che ha competenze altissime”. Anche se non sa se rimarrà, su quanto c’è ancora da fare ha le idee chiare: “Bisogna mantenere il primato di questa istituzione tramite la valorizzazione e soprattutto investendo nella formazione. Sono convinta che incentivare la formazione, la produzione e la ricerca, che tra loro sono strettamente legate, sia la chiave giusta”.

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