Borderline
Luigi Aruta, Pietro Autiero e Antonio Formisano in "Scherzetto", nuova produzione di Borderline Danza

MILANO – Un fine settimana denso di spettacoli per Borderline Danza, la compagnia salernitana fondata da Claudio Malangone. Quattro palcoscenici in quattro differenti luoghi – in Italia e all’estero – in soli tre giorni. Venerdì 23 settembre il debutto a Milano di Scherzetto, che replica il giorno dopo al Museo Archeologico di Pontecagnano (SA). E poi Pink or blue, l’assolo parte del WomanMade Project, vola in Portogallo sabato 24 e in Vietnam domenica 25 settembre.

I misteri dell’esistenza

La compagnia Borderline Danza si fa in quattro… in senso letterario!
Un fine settimana denso di spettacoli attende i danzatori dell’ensemble fondato da Claudio Malangone.

Si inizia venerdì 23 settembre col debutto di Scherzetto al Festival Exister a Milano. Il Festival è una vetrina della danza contemporanea diretta da Annamaria Onetti e promossa da DANCEHAUSpiù – Centro Nazionale di Produzione della Danza.

In scena, negli spazi di DanceHaus, un trio dì uomini: Luigi Aruta, Pietro Autiero eAntonio Formisano. Il terzetto, sulle musiche originali e dal vivo di Alessandro Capasso, indaga alcuni aspetti razionali e irrazionali, naturali e quotidiani, oscuri e misteriosi legati all’esistenza.

Il nuovo lavoro della compagnia è poi in scena a Pontecagnano, Salerno, al Museo Archelogico sabato 24 settembre nell’ambito del progetto Contaminazioni organizzato da Associazione Campania Danza.

Spettacoli e progetti internazionali

Contemporaneamente, Borderline Danza è in scena in Vietnam, a Ho Chi Minh City per il Festival Internazionale di Danza. Qui, Adriana Cristiano interpreta Pink or blue, sabato 24 settembre.

Il giorno dopo, la stessa performance è incarnata da un’altra danzatrice della compagnia, Giada Ruoppo, a Lisbona per l’International Dance Festival Quinzena de Danca di Almada.

Pink or blue è il titolo/contenitore di un lavoro coreografico collegato a WomanMade, progetto internazionale finanziato dal MiC dedicato all’indagine degli stereotipi maschili e femminili. Stereotipi che, in costante trasformazione, definiscono il sistema di valori delle abitudini sociali. Blu o rosa:
“Pagliaccetto con i robot per i Blu, pagliaccetto senza i robot per i Rosa… Si dice a Blu di essere virile, a Rosa di truccarsi; a Blu di mantenersi forte, a Rosa di restare giovane. A Blu si chiede di diventare ricco, a Rosa di fare figli…I bambini nascono in carne nuda”. Così si legge nella poesia della poetessa Hollie Mc Nish, versi ai quali il coreografo si ispira per affrontare il tema con lucidità e ambiguità, attraversando significati e sensazioni e cercando di mettere in discussione ciò che si prova e le certezze di chi osserva.

“Partendo dalla necessità di esplorare, verificare e mettere in pratica nuovi modi di composizione e del mettere in scena, grazie al sound designer Alessandro Capasso e alle danzatrici soliste nelle due tappe all’estero, cercheremo di dare vita ad una dialettica drammaturgica che dia senso e significato all’azione. Il desiderio è quello di abbattere un muro immaginario”, spiega Malangone.

Il coreografo, che segue la messa in scena di Adriana Cristiano, è infatti in Vietnam per mettere in piedi una coreografia per quattro danzatori vietnamiti, ulteriore tappa del WomanMade.

Iscriviti alla Newsletter