Ph. Sebastian Bolesch

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BERLINO – Lo scorso fine settimana, presso il Radialsystem V a Berlino, è andato in scena Travelogue I – Twenty to eight coreografia di Sasha Waltz realizzata nel 1993.

Si tratta del primo racconto della trilogia Travelogue.
Attraverso questo diario di viaggio viene rappresentata la vita quotidiana di una comunità di cinque individui (tre donne e due uomini). L’azione si svolge all’interno di una cucina. Alle otto meno venti (twenty to eight) i protagonisti di questa piéce si incontrano e dialogano attraverso una gestualità che riproduce azioni di vita quotidiana. I loro movimenti vengono ingranditi ed esasperati per diventare una danza fluida e dinamica – fatta di prese, leve, bilance e momenti di contact – che li mette in relazione gli uni con gli altri.
Sorprendente come sia facile leggere e capire i diversi rapporti che intercorrono tra i personaggi di questo racconto e i loro caratteri. Dalle loro interazioni emergono diversi stati d’animo: gelosia, egoismo, indifferenza, amore e desiderio.
Come accade nella nostra società, i danzatori protagonisti della storia, ossessionati da una gestualità che si ripete sempre uguale, non riescono a trovare una via di uscita, finendo per essere vittime delle proprie strutture sociali.
Spettacolo bellissimo che risulta ancora molto attuale per musiche, contenuti e danza.

Ph. Sebastian Bolesch

Last weekend at the Radialsystem V in Berlin Travelogue I  – Twenty to eight was on. A choreography by Sasha Waltz created in 1993.
This is the first story of the Travelogue trilogy. This travel diary represents the daily life of a community of five individuals (three women and two men). The action takes place inside a kitchen. At twenty to eight the protagonists of this piece meet and dialogue through daily life gestures . Their movements are magnified and exasperated untill they transform into a fluid and dynamic dance, made of grips, levers, balances and moments of contact that create a connection between the dancers.
Surprising how easy it is to read and understand the different relationships which exist between the characters of this story and their natures. From their interactions different feelings such as jealousy, selfishness, indifference, love and desire emerge.
As it happens in our society, the dancers protagonists of history, obsessed with gestures which never change, can not find a way out, ending up being victims of their social structures.
It is a beautiful show which is still very contemporary in its music, content and dance.

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Danzatore per la Compagnia di danza contemporanea “Connecting Fingers”, di base a Berlino, dove collabora con coreografi e direttori artistici di fama internazionale. E’ inoltre istruttore di Pilates.