ROMA – Il Balletto di Roma riparte e lo fa con lo spirito d’intraprendenza che da sempre lo contraddistingue. La compagnia festeggia il 60° anniversario di attività, trasformando le incertezze che hanno travolto lo spettacolo dal vivo in una possibile rinascita per tutti.
La ripartenza nel 60° anniversario
Interrotti a causa dell’emergenza Covid-19, i programmi del Balletto di Roma avrebbero dovuto celebrare in questi mesi la storica fondazione del 1960. Vengono ora riformulati per far fronte alle sfide del presente e predisporre strumenti adeguati agli scenari futuri.
I valori che guidano la ripartenza sono gli stessi della nascita della compagnia: la valorizzazione e la diffusione della danza italiana d’autore.
Così come, più di recente, la promozione dell’attività di ricerca coreografica e le ineludibili questioni sulla nuova contemporaneità.
In inverno il tour di Giulietta e Romeo
La Compagnia, inoltre, annuncia la riprogrammazione a novembre e dicembre del tour internazionale, in Cina ed in Brasile, di Giulietta e Romeo di Fabrizio Monteverde.
Il Balletto di Roma torna in Cina dopo i successi del 2011, ripresentando uno degli spettacoli di danza simbolo della qualità artistica italiana nel mondo.
La formazione online
La Scuola Online del Balletto di Roma ha continuato a fornire agli oltre 300 allievi un’innovativa modalità didattica di allenamento ed educazione teorico-pratica. Un modo per continuare a danzare da casa, ma anche per predisporre il corpo in vista della riapertura del prossimo 3 giugno 2020.
La Scuola è l’immagine della speranza che guida oggi le nostre idee, nella convinzione che proprio dalle nuove generazioni la danza debba ripartire, con ancora più forza e spirito di ricostruzione – sottolinea Luciano Carratoni, general manager del Balletto di Roma – Il fatto che questo coincida con il 60° anniversario del Balletto di Roma ci impone una profonda riflessione sulla nostra storia e sul nostro futuro. La ripresa in questo senso è per noi già iniziata, fondata non tanto sulla concreta ripresa di uno spettacolo, quanto sulla riformulazione del nostro lavoro e delle prospettive della danza in generale. Quello che ci auguriamo nel breve termine è intanto il ritorno ad una graduale nuova normalità, dalla quale poter ripartire e continuare nel tempo a realizzare i nostri programmi secondo le condizioni che ci troveremo di fronte.
