TORINO – 60 artisti, 23 spettacoli e 4 workshop. Sta per arrivare l’atteso Nice Festival a Torino, Grugliasco e Moncalieri. Curato dalla Fondazione Cirko Vertigo, è in programma dal 14 al 30 ottobre e dal 2 al 31 dicembre.

Un polo diffuso e multidisciplinare, con spettacoli sia in che outdoor e numerosi laboratori aperti e adatti a tutti, che si muovono dalle discipline circensi alla scrittura drammaturgica.

Il Nice fa parte della rete di festival messa su dalla Cirko Vertigo insieme al Centro di Produzione blucinQue/Nice e, in quest questo caso, al Cinema Teatro Maffei APS, spazio culturale attivo dal 2020 che utilizza i linguaggi della musica, del teatro e della danza per affrontare tematiche femministe, queer, antirazziste e interculturali.

«Ci sono diverse motivazioni e linee guida all’interno del Nice Festival Torino: la prima è cercare di far collaborare una rete di partner istituzionali e privati – sono le parole di Paolo Stratta, direttore della Fondazione -. Gli obiettivi principali sono quelli di continuare nel percorso di sostegno a professionisti, artisti e tecnici. Uscire dai teatri per tornare nei teatri resta una delle prerogative di questa manifestazione che vede degli sconfinamenti anche in aree periferiche, grazie anche alla presenza di proposte di matrice pedagogica degli allievi dell’Accademia Cirko Vertigo per creare un festival dal valore pilota e scalabile».

Da spettacoli itineranti al queer cabaret fino ai più piccoli

Ad aprire il Festival il 14 ottobre è la Compagnia Teatro delle Condizioni Avverse con Notturni della Città. Uno spettacolo itinerante in bicicletta; un viaggio, al contempo reale e immaginario, tra storie nascoste di Torino. Ma ad anticipare questa particolare pedalata c’è il primo dei workshop in programma. Infatti il 7, l’8 e il 9 ottobre al Teatro Café Müller proprio la Compagnia terrà un laboratorio di scrittura drammaturgica.

La giornata del 23 invece è dedicata agli spettacoli all’aperto e gratuiti. Il pubblico incontrerà la Banda Rulli Frulli, Irene Michailidis con il suo pianoforte in La dinamica del controvento, la Cirko Vertigo con In Fabula e la travolgente ironia di Nuova Barberia Carloni di Teatro Necessario. Ottobre si conclude poi con quattro appuntamenti. Il primo è fissato per il 26 al Cinema Teatro Maffei. Si tratta di Drama di Collettivo Drama, queer cabaret nato a Milano nel 2018. Il 27, 28 e 29 al Teatro Colosseo Gelsomina Dreams, dichiarato omaggio della regista e coreografa Caterina Mochi Sismondi al mondo felliniano. Sempre il 27 ma al Café Müller Sergio Bini, in arte Professor Bustric, porta Il circo delle pulci, gioco di prospettive e metafora straordinaria per raccontare l’impossibile. Si chiude il 30 al Cinema Teatro Maffei con un appuntamento rivolto ai più piccoli: Ouverture des Saponettes di Michele Cafaggi. Un eccentrico direttore d’orchestra trasporta gli spettatori nel mondo fragile delle bolle di sapone.

Uscire dai teatri per tornare nei teatri

Ma non è ancora finita. Dopo una pausa a novembre, Nice Torino riprende a dicembre al Teatro Café Müller con 24 orex24 minuti Creative Dance Challenge. Un progetto, curato da Raffaele Irace e promosso dall’Associazione Culturale Supernova, che propone a due danzatori di convivere in un teatro per 24 ore al termine delle quali presenteranno una coreografia di 24 minuti.

L’anno e il Festival terminano infine con due produzioni della blucinQue. Da un lato Effetto Marilyn, ultima creazione di Caterina Mochi Sismondi, che ancora una volta fa dialogare cinema e circo. Dall’altro Vertigine di Giulietta, composizione che oscilla fra teatrodanza, musica dal vivo, testo e discipline circensi.

Il lavoro della Cirko Vertigo si conferma anche stavolta fondamentale. Uscire dai teatri per tornare nei teatri: in queste parole di Paolo Stratta si ritrova l’essenza stessa del teatro. La Fondazione si fa promotrice di un’arte davvero pubblica. Non arroccata nelle proprie fortezze tradizionali. Un teatro che non deve essere rincorso, ma che anzi vuole andare in cerca degli spettatori. Veramente inclusivo, non classista, senza alcun pubblico di riferimento. Che ha il coraggio di uscire per le strade, occupare piazze, incontrare la città e conoscere i cittadini.

 

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