L’Accademia Nazionale di Danza di Roma è “partner esclusivo italiano” dell’ECS Emerging Choreographer Series edizione 2017, importante piattaforma americana nata per i giovani coreografi del mondo che mette a disposizione degli artisti prescelti una borsa di studio per realizzare un progetto coreografico e metterlo in scena a LaGuardia Performing Art Center di New York (spazio performativo che rientra nel circuito CUNY, City University of New York).

Lo scorso 28 giugno presso l’Accademia Nazionale di Danza si è svolta un’audizione aperta a tutti gli studenti. A scegliere il più meritevole la Compagnia Mare Nostrum Elements, direttori artistici Nicola Iervasi e Kevin Albert e il Consiglio Accademico dell’AND. La Prof.ssa Gabriella Borni della cattedra di Composizione della Danza, è stata mediatore tra le istituzioni per rendere possibile questa opportunità significativa per tutti gli allievi dell’Accademia.

Il coreografo emergente prescelto è Carmine Caruso, allievo diplomando del terzo triennio contemporaneo. La borsa di studio che gli è stata assegnata ha un valore di circa 5000 dollari. Nello scorso novembre, Carmine Caruso è già stato a New York ospite della compagnia Mare Nostrum Elements per scegliere, a sua volta con una selezione, il danzatore che sarà protagonista del progetto coreografico da lui firmato che parteciperà all’ECS Emerging Choreographer Seeries 2017. Si tratta di Salvatore Cataldo, italiano diplomato presso la Folkwang Universität di Essen, e recentemente vincitore di una borsa di studio presso la Alvin Ailey School di New York.

In questi giorni poi Carmine Caruso è tornato a New York per cominciare il lavoro e preparare lo spettacolo, una coreografia dedicata al mare, infinita distesa d’acqua, segno di ogni energia inconscia che è lo specchio nel quale l’uomo si rivela negli strati inconsapevoli della sua anima. L’acqua elemento purificatore e fecondo, necessario a dare la vita ma allo stesso tempo allusivo all’affondamento e al declino costringe l’uomo, in questa sua duplicità di sensi, a dover tornare dentro di sé, a porre riflessioni continue sulla propria esistenza con lo stesso andamento delle onde…a crearsi e a distruggersi continuamente. Il lavoro si muove dunque su un dialogo tra il Mare e l’Uomo che si vuole aprire sulla scena di un mondo instabile dove c’è bisogno di equilibrio primordiale e di riconnessione.

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