VELLETRI – Ha preso il via a Velletri, nel week end scorso, la terza edizione di Paesaggi del corpo, Festival Internazionale di Danza Contemporanea. Una rassegna nata nel 2020 quando l’Associazione La Scatola dell’Arte, creata nel 2008 da Patrizia Cavola e Ivan Truol, compagni di vita e d’arte, vince il bando triennale (2020/2021/2022) della Regione Lazio, fondo unico 2020 sullo spettacolo dal vivo.

Un momento del convegno

Apertura con un incontro organizzato da Theatron 2.0

Era da molti anni che non andavo a Velletri dove un treno da Roma ti fa arrivare in meno di un’ora e in auto si impiega più o meno lo stesso tempo. L’impressione che la cittadina fosse cambiata in meglio l’ho avuta subito, arrivando in stazione. La conferma della sensazione è arrivata 10 minuti dopo quando un taxi mi ha portato alla Casa delle Culture e della Musica dove il festival si è aperto sabato 21 con Dance System, piattaforma di indagine dedicata alla danza contemporanea e alle arti performative in Italia e all’estero, organizzata da Theatron 2.0 in collaborazione con il Festival. Titolo dell’incontro Abitare lo spazio. la funzione trasformativa delle arti performative. Obiettivo del confronto indagare, attraverso il contributo di studiosi, operatori e artisti, la capacità trasformativa delle arti performative in contesti generalmente non deputati alle rappresentazioni artistiche.

La Casa delle Culture e della Musica, luogo di confronto per i giovani

E La Casa delle Culture e della Musica è un dei tanti luoghi “non deputati” di cui l’Italia è ricca in cui Patrizia Cavola ha trovato grande ispirazione per il suo Festival. La struttura è stata inaugurata nel 2016 dopo una importante ristrutturazione del seicentesco Convento del Carmine (realizzata grazie a finanziamenti Plus Europei), e ora ospita al suo interno una sala conferenze, la nuova biblioteca comunale e un auditorium.

Al centro del complesso c’è un grande chiostro e sul prospetto posteriore si apre un giardino, entrambi utilizzati per eventi culturali, o da chi vuole semplicemente apprezzarne bellezza e tranquillità. Gli ambienti, realizzati in un mix di moderno e tradizione, presentano elementi contemporanei nella cornice antica del convento seicentesco, di cui rimangono mura, colonne e altri elementi architettonici di spicco, come gli affreschi originali che descrivono scene della Bibbia e delle storie dei Carmelitani e di Sant’Elia.

All’incontro di apertura, moderato da Ornella Rosato direttrice editoriale Webzine Theatron 2.0 hanno partecipato oltre a Patrizia Cavola, Francesca Magnini, docente della Sapienza di Roma e direttrice artistica della Compagnia del Balletto di Roma, il professor Marco Nocca, coordinatore della’Accademia di Belle Arti di Roma, sede di Velletri, Luca Masi, coordinatore CTS Europa di Anci Lazio, Sara Di Luzio, direttore del Gruppo Archeologico Veliterno e Consigliere Fondarc, e infine la sottoscritta.

“Di questo luogo mi sono innamorata subito – ha detto Patrizia Cavola in apertura dell’incontro – E’ un luogo che stimola fortemente la creatività di un artista. E non solo. Dopo il restauro è diventato in pochissimo tempo un polo culturale molto frequentato dai giovani”. Ed è uno di quei casi, dico io, in cui dei finanziamenti sono stati ben spesi.

Ad intervenire per parlare di site specific anche due artiste coinvolte nel programma del festival: Francesca La Cava direttrice della Compagnia di danza abruzzese Gruppo e-MOTION e Paola Sorressa direttrice artistica di Mandala Dance Company.

Ornella Rosato e Francesca Magnini

Riflessione sull’importanza del site specific

Dall’incontro sono emerse varie riflessioni sull’importanza del site specific. Fare danza contemporanea in luoghi non convenzionali fa bene alla creatività, ma anche al turismo perché permette di scoprire spazi poco conosciuti. Abitare performativamente tali luoghi, in un’ottica di scoperta, valorizzazione e bonifica favorisce la fioritura di processi partecipativi che, superando la frontalità, rendono il pubblico co-attore di esperienze immersive e itineranti. Particolarmente interessante è risultata anche la collaborazione per Paesaggi del Corpo costruita con l’Accademia di Belle arti che ha visto gli studenti coinvolti attivamente con disegni e fotografie.+

Inaugurazione con “Altrove oltre il mondo”

La giornata inaugurale di Paesaggi del corpo è proseguita la sera al Teatro Artemisio Gian Maria Volonté dove la Compagnia Atacama di Patrizia Cavola ha presentatp Altrove oltre il mondo, una coproduzione con Paesaggi del Corpo Festival. Una coreografia che si interroga sullo spazio che occupa il corpo umano in un mondo che sposta sempre più il piano di azione in un “oltremondo” leggero veloce e immateriale, una copia digitale del mondo. Patrizia Cavola e Ivan Truol hanno indagato la relazione tra i corpi dei danzatori in scena e l’immagine proiettata attraverso l’uso di telecamere in diretta e di contributi virtuali e video.

Una soluzione estremamente interessante che ha reso lo spettacolo molto godibile. Bravi tutti i danzatori: Nicholas Baffoni, Valeria Loprieno, Cristina Maloro, Camilla Perugini, Antonio Taurino. Musiche originali di Epsilon indi, costumi di Milena Corasaniti, videocreazione di Sergio De Vito.

Spettacoli fino a metà luglio

Domenica 22 sono poi andati in scena la Tanzcompagnie Giessen con The other side, coreografia di Tarek Assam, e il Gruppo e-MOTION di Francesca La Cava con Without color.

Un inizio convincente per Paesaggi del corpo che continuerà la programmazione fino a luglio. Un Festival che fa bene alla danza ma anche al territorio. Disponibile e gentile lo staff e l’ennesima sorpresa è stata anche quella di andare a dormire in un B&B molto speciale, Chez Raz, scelto dall’organizzazione e gestito con passione e dedizione da uno scozzese e una romana.

il programma del Festival realizzato da Scatola dell’Arte con il contributo di Regione Lazio, in collaborazione con FONDARC Fondazione di partecipazione Arte e Cultura Città di Velletri e con il patrocinio del Comune di Velletri su paesaggidelcorpo.it

Iscriviti alla Newsletter

Giornalista professionista dal 1987, è direttore responsabile di Campadidanza Dance Magazine, fondato nel 2015 con Gabriella Stazio. Dopo aver lavorato per quasi venti anni nelle redazione di quotidiani, ha scelto la libera professione. E’ stata responsabile Ufficio Stampa e pubbliche relazione del Teatro di San Carlo, del Napoli Teatro Festival Italia, dell'Accademia Nazionale di Danza, responsabile Promozione, e marketing del Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale. Ha curato numerosi eventi a carattere nazionale e internazionale. Con Alfredo d'Agnese, nel 2015 ha fondato R.A.R.E Comunicazioni società press & communication.