A Trento il debutto assoluto di

TRENTO – Debutta in prima assoluta al Teatro Sociale di Trento il 19 ottobre alle ore 20.30
The red shoes che Philippe Kratz firma per il Nuovo Balletto di Toscana.
La creazione del pluripremiato coreografo tedesco, ideatore anche delle scene, si avvale della drammaturgia di Sarah Ströbele, delle musiche originali elettroniche di Pierfrancesco Perrone, delle luci di Giulia Pastore e dei costumi di Grace Lyell. In scena i dieci danzatori del Nuovo Balletto di Toscana: Cristina Acri, Alice Catapano, Matteo Capetola, Matilde Di Ciolo, Carmine Catalano, Aldo Nolli, Veronica Galdo, Beatrice Ciattini, Niccolo’ Poggini e Paolo Rizzo. Ad ispirare questo nuovo progetto di Philippe Kratz, un autore che si distingue da anni in Italia e all’estero per l’originalità e lo stile dei suoi lavori, è la famosa fiaba di Hans Christian Andersen,
Scarpette Rosse.

Un racconto che ci mette in guardia dal voler desiderare troppo


È un racconto che cerca di metterci in guardia, – afferma il coreografo- di tenerci buoni e docili: non avere velleità, rimanere umili e soprattutto non desiderare quello che hanno le altre persone. Perché Karen desidera le scarpette solo dopo averle viste indossate da una principessa? Sembra essere dunque un racconto con sfumature sessiste, classiste e inesorabilmente datato? Sicuramente sì. D’altra parte, occorre pensare che viviamo in una società che ci invita a volere sempre di più, a consumare di più, a fissarci sulle nostre mancanze e a paragonarci costantemente ad altre persone. Sebbene si riesca a realizzare una parte dei nostri sogni, qualcosa rimarrà sempre per noi inarrivabile. THE RED SHOES prenderà spunto dalla favola andersiana concentrandosi sulla forza straordinaria che è il desiderio personale e collettivo; perché nella danza perenne che è la vita, tutti noi continuiamo a desiderare e richiedere incessantemente.

Il rapporto tra la protagonista K e le cose


 
Le fiabe di Hans Christian Andersen sfidano la tradizionale giustapposizione di soggetto e oggetto, così anche nel suo racconto sulla ragazza Karen e le scarpette rosse-dichiara la dramaturg Sarah Ströbele- Nel suo lavoro THE RED SHOES Philippe Kratz si avvicina a questo intreccio complicato e stranamente indissolubile tra oggetto ed essere umano che alimenta i poteri di seduzione e minaccia con una perdita di autonomia. Il corso del balletto di Kratz segue la cronologia della fiaba di Hans Christian Andersen e ne porta lo scenario ai giorni nostri, concentrandosi maggiormente sul rapporto tra la protagonista K e le cose. In particolare sulle proiezioni associate al rapporto tra
persone e cose (oggetti) raffigurando dunque un mondo illusorio. K è rappresentata da due danzatrici che si muovono in mondi separati, l’uno essendo l’immaginario dell’altro. I due spazi alla fine si scontreranno, poi si uniranno dando luogo a una perdita della realtà.
A differenza della fiaba che termina con la redenzione della ragazza, lo spettacolo si chiuderà nell’isolamento e completo assorbimento dalle cose. 
 

The red shoes
COREOGRAFIA E SCENOGRAFIA: Philippe Kratz 
DRAMATURG: Sarah Ströbele 
MUSICA ORIGINALE: Pierfrancesco Perrone
DISEGNO LUCI: Giulia Pastore
COSTUMI: Grace Lyell 
INTERPRETI: Nuovo Balletto di Toscana
Cristina Acri, Alice Catapano, Matteo Capetola, Matilde Di Ciolo, Carmine Catalano, Aldo Nolli,
Veronica Galdo, Beatrice Ciattini, Niccolo’ Poggini e Paolo Rizzo.
PRIMA ASSOLUTA 19 ottobre 2023, Teatro Sociale di Trento
Via Paolo Oss Mazzurana,19
https://www.centrosantachiara.it/
DURATA: 65 minuti circa
Una produzione Nuovo Balletto di Toscana
Con il supporto di Fabbrica Europa PARC Performing Arts Research Centre
La compagnia è sostenuta da MIC, Regione Toscana, Comune di Firenze, Città Metropolitana di
Firenze, Fondazione CR Firenze
Tour ad oggi
5 novembre 2023 ore 17 Teatro La Fenice Senigallia
24 febbraio 2024 Teatro Curci Barletta
29 febbraio 2024 Teatro Comunale Vicenza
2 marzo 2024 la Fonderia Reggio Emilia
9 marzo 2024 Teatro Ponchielli Cremona
16 e 17 marzo 2024 Teatro Alighieri Ravenna

Chi è Philippe Kratz

Philippe Kratz Nato a Leverkusen (Germania) nel 1985, dopo prime esperienze sul palco per il progetto di teatrodanza “Buhnenkunst” (con la direzione di Suheyla Ferwer), nel 2002 inizia a studiare danza classica e contemporanea alla École Supérieure de Danse du Québec a Montreal, sotto la direzione di Didier Chirpaz. Da quell’anno prosegue gli studi alla Scuola Statale di Balletto a Berlino, con la direzione di Gregor Seyffert, ottenendo il diploma di maturità e il diploma di danzatore professionista. Dal 2006 al 2008 danza come solista per il Ballett Dortmund sotto la direzione di Xin Pen Wang e dall’agosto 2008 entra a far parte di Aterballetto. Per la compagnia crea Lettres d’amour (2012), Spring (2013), SENTieri (2014) , nel 2015 L’eco dell’acqua e il passo a due #hibrid.
Nel 2017 crea Phoenix e nel 2018 Purple Usurper per In/Finito, progetto di danza e fotografia per spazi urbani, naturali o storici.
Nel 2016 è invitato da Manuel Legris, direttore dell’Opera di Vienna, a rimontare un trio da SENTieri in occasione del Galà Nureyev. Nel 2018 vince il premio al 32° International Choreographic Competition Hannover 2018 con il passo a due “O”. Nel 2019 ha vinto il Premio Danza&Danza come “miglior coreografo”. In febbraio 2023 ha presentato la sua coreografia “Solitude Sometimes” al Teatro alla Scala di Milano, su invito del direttore del corpo di ballo scaligero Manuel Legris, condividendo la serata con autori quali Jiří Kyliàn, Nacho Duato, David Dawson. In settembre ha ricevuto il Premio coreografo dell’anno nell’ambito de il Premio per la danza Citta’ di Foligno. È membro of the stARTacademy of the Bayer Art & Culture.

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