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A Torinodanza “Kamuyot”, travolgente performance di giovani per i giovani

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TORINO – Nell’ambito dell’edizione 2019 di Torinodanza, il Teatro Fonderie Limone ha ospitato un curioso spettacolo dal titolo Kamuyot (che in lingua ebraica significa quantità), creato nel 2003 da Ohad Naharin.

Considerato uno dei maggiori coreografi contemporanei viventi, è una delle colonne portanti della Batsheva Dance Company, con sede a Tel Aviv, e nel 1990 ha fondato The Young Ensemble, con cui ha dato vita alla rappresentazione.

La compagnia, appunto, è costituita da giovanissimi ed è caratterizzata da una evidente e meravigliosa eterogeneità: ogni danzatore porta in scena la propria tecnica, la propria storia e il proprio essere, ballando in perfetta armonia e complicità l’uno con l’altro.

Lo spettacolo è stato ideato come “performance di giovani per i giovani”. Gli artisti vestiti con camicie bianche, gonne a pieghe, calze stracciate e pantaloni a quadri ricordano infatti studenti, a volte timidi ed impacciati, altre volte irrequieti e giocherelloni. Ma il suo carattere introspettivo lo rende adatto a tutti.

Con una particolarissima colonna sonora, che parte dall’elettronica e dal rock fino ad arrivare al reggae e al pop giapponese, è certamente divertente e leggero, ma anche estremamente poetico, sensibile ed emotivo.

Kamuyot permette infatti a chi assiste di rivivere nella rappresentazione una propria esperienza personale e contemporaneamente crearne una nuova con nuove prospettive.

In questo processo, il palcoscenico viene eliminato, i ballerini siedono accanto agli spettatori, li guardano dritto negli occhi ad uno ad uno, prendono la mano e danzano insieme a loro, rendendoli parte integrante e protagonisti della performance.

È uno straordinario modo di concepire il teatro come esperienza collettiva e come spazio di scambio interpersonale.

Alla fine, il rapporto tra ballerini e spettatori diventa intimo: lo spettacolo si conclude con una grande sala da ballo in cui pubblico e artisti si scatenano insieme fino a quando i danzatori non escono di scena, quasi dileguandosi, lasciando gli spettatori ancora in preda al loro entusiasmo.

Kamuyot è riuscito, dunque, a chiudere magnificamente  la stagione 2019 di Torinodanza, che riprenderà l’anno prossimo, sempre distinguendosi nella ricerca della particolarità e dell’attualità con l’obiettivo di fare della danza uno strumento di conoscenza, consapevolezza e cambiamento.

Carlotta Di Marino

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Giornalista pubblicista dal 2017, studia al DAMS-Università di Torino. Da sempre appassionata di teatro, musica e danza, ha deciso di dedicarsi totalmente alla sua principale passione.