ROMA – Sublimi Anatomie è una mostra sulla rivelazione del sublime nel corpo umano, tra passato e presente, tra pratiche artistiche e imprese scientifiche. Una storia secolare e spettacolare dell’osservazione del corpo che coinvolge in primo luogo i sensi – come la vista e il tatto – ma anche strumenti e tecnologie. La mostra allestita al Palazzo delle Esposizioni di Roma, dove resterà fino al 6 gennaio 2020, ospiterà opere, manufatti e documenti di straordinaria importanza storica che, tra arte e scienza, raccontano l’evoluzione dell’anatomia umana in dialogo serrato con la ricerca artistica contemporanea sulla materialità del corpo.

Partendo dalla suggestione del teatro anatomico, la rotonda di Palazzo delle Esposizioni si trasformerà in uno spazio dedicato al dibattito sulla visione e la costruzione dell’immagine del corpo, ma anche in un atelier di disegno dal vero e in una vera e propria scena per la performance. Sostituendo i modelli viventi ai cadaveri, questo dispositivo diventerà, per tutta la durata della mostra, uno strumento destinato a suscitare dinamiche di attivazione dell’occhio, della mano e del corpo.

La mise en abîme del teatro anatomico, dunque, non intende solo restituire centralità al corpo sensibile ma propone di rovesciare le relazioni che, all’interno dello spazio espositivo, si stabiliscono fra l’osservato e l’osservatore.

Le sei sale che dal teatro s’irradiano, restituiranno la storia del corpo osservato nelle arti e nelle scienze con una selezione di oggetti e documenti di grande valore storico-scientifico e storico-artistico come i preziosi manichini anatomici ottocenteschi realizzati in cartapesta da Louis Thomas Jerome Auzoux, le tavole anatomiche stampate in quadricromia da Jacques-Fabien Gautier-Dagoty o le ceroplastiche di Filippo Pacini

All’interno di questa cornice si terranno anche performance, conferenze, lezioni e laboratori. Il Palazzo delle Esposizioni si trasformerà in aula ospitando il dibattito scientifico, socio-antropologico e filosofico relativo alla visione e alla “costruzione” dell’immagine del corpo: come luogo del gesto e del movimento.

Ospiti coreografi e artisti di fama internazionale: da Virgilio Sieni con la sua Lezione sul Gesto e la performance Danza Cieca (14 novembre), a Vincent Barras con Corps Entché (15 novemebre), al laboratorio Dance Well a cura di Parkinzone (24 novemebre), alla compagnia MK con Pezzi Anatomici (27 novembre), fino alle lecture organizzate in collaborazione con il Dipartimento SARAS della Sapienza Università di Roma – Cattedra di Storia della Danza, a cura del programma  del progetto Da.Re -Dance Research diretto da Adriana Borriello. Due appuntamenti imperdibili saranno: la lecture con Frey Faust sul metodo Axis Syllabus  – Lessico del movimento umano, condotta da Francesca Magnini (giovedì 21 novembre alle ore 18:30); e quella con il rinomato regista/compositore Belga, tra i più affermati nell’ambito della videodanza, Thierry De Mey, condotta da Letizia Gioia Monda, durante la quale verrà proiettata l’opera di videodanza One flat thing, reproduced dall’omonimo lavoro del coreografo William Forsythe (venerdì 22 novembre alle ore 19:30).

Info:
Per partecipare agli appuntamenti, è necessario acquistare il biglietto d’ingresso alla mostra direttamente alla biglietteria del Palazzo delle  Esposizioni oppure on line consultando il sito 
 
Letizia Gioia Monda

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