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Sei appuntamenti in tre spazi per “Grandipianure” la stagione firmata da Michele Di Stefano per il Teatro di Roma

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GRANDIPIANURE - mk

ROMA — Michele Di Stefano introduce così la presentazione della stagione 2020 di GRANDIPIANURE : “Immerso in un paesaggio teatrale rinnovato, molto dolce e molto poco perimetrato perché pieno di conversazioni sul possibile, il programma di GRANDIPIANURE per la nuova stagione del Teatro di Roma elude definitivamente l’idea e la forma di una rassegna, per cercare invece ubiquità obliquità vicinanze e riverberi, sempre in dialogo con quanto avviene prima e dopo e naturalmente accanto, nei diversi spazi collegati dal progetto e anche più in là. Affidata interamente al corpo, questa attitudine immersiva e pervasiva riguarda innanzitutto gli artisti coinvolti e i loro lavori ma ha una vocazione all’incontro, e cerca formati e pratiche che possano andare a tempo con diversi habitat, che sono poi modi differenti di far durare l’emozione dell’incontro con il pubblico.”

I luoghi di GRANDIPIANURE saranno il Teatro Argentina, il Teatro India e il Palazzo delle Esposizioni dove da metà febbraio a fine maggio verranno articolati i 6 appuntamenti e via via i diversi incontri, appuntamenti di approfondimento, opportunità per appassionati e curiosi.

Il programma si apre e si chiude con Alessandro Sciarroni, Leone d’oro alla Biennale Danza 2019, che prima con Augusto lo scorso settembre all’Argentina e poi con Turning a maggio, lavoro appena nato e già cruciale porta avanti un personale discorso di ricerca e sperimentazione.

Turning – Alessandro Sciarroni

Il 15 e il 16 febbraio Abstract – sottotitolo Un’azione concreta – di Silvia Rampelli e poi il laboratorio di Ingri Fiksdal con venti performer locali per la messa in scena di Shadows of Tomorrow il 27 e 28 febbraio, oggetto coreografico misterioso e liquido che avrà luogo nel foyer del Teatro India. Il 14 e il 15 marzo Le Cercle di Nacera Belaza, che offrirà anche questa volta un laboratorio inedito e incentrato sulla trasmissione delle danze tradizionali algerine, e Caen Amour di Trajal Harrel in data unica il 25 maggio, una sfilata indefinibile e un dolce vaudeville esotico che il pubblico può attraversare liberamente.

Caen Amour – Trajal Harrel

In aprile verrà invece presentato Parete Nord di mk, coreografia di Michele Di Stefano stesso, che arriva nelle capitale dopo essere già ampiamente apprezzato da pubblico e critica. In chiusura, il 23 e 24 maggio, una nuova edizione di Turning per Sciarroni all’India.

Al termine, il coreografo fresco del recente Premio UBU, annuncia anche il ritorno di Bufalo, altro appuntamento irrinunciabile della performance il cui programma è ancora in progress, e aggiunge:
La coreografia – il mistero dell’articolazione della presenza del corpo allo sguardo – si è da tempo affrancata dalle formalità di genere ed è una chiave per dare all’arte dal vivo e quindi al corpo che agisce un ruolo centrale nella società. Possiamo insistere su questa centralità proprio perché il progetto è invece obliquo e trasversale, come dire che ricordiamo meglio un nome quando smettiamo di tentare di farcelo venire in mente. Sono il confine e l’esterno a generare l’interno e quanto più questo esterno è poroso tanto più l’interno è denso e chiaro. Una descrizione precisa del corpo di chi danza, sempre proiettato fuori da sé e sempre perfettamente stagliato all’orizzonte.

Associazione Teatro di Roma – Teatro Nazionale
Via dei Barbieri, 21 – 00186 Roma
Tel. 066840001 – info@teatrodiroma.net / teatrodiroma.net

Caterina Giangrasso

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