Filled circle

NAPOLI – Applausi per Skin e Filled circle, coreografie firmate Borderline Danza in scena martedì 29 marzo al Nuovo Teatro Sanità. Debutto per il secondo lavoro coreografico, Filled circle, e per il suo ideatore, Pietro Autiero, in qualità di coreografo.

Borderline Danza, la compagnia diretta da Claudio Malangone, è tornata a esibirsi sulle scene napoletane. Il palco scelto per il debutto di Filled circle è stato il Nuovo Teatro Sanità. Debutto anche Pietro Autiero, danzatore della compagnia, per la prima volta in veste di coreografo.

Pelle, umori e circuiti

Ha aperto la serata: Skin, creato e interpretato da Adriana Cristiano, su un’idea coreografica di Claudio Malangone. In scena anche il sound designer Alessandro Capasso.

Skin è una coreografia innovativa, che ribalta il tradizionale rapporto musica-danza. Se abitualmente siamo portati a pensare che il corpo si muova a tempo di musica, in Skin è il corpo della danzatrice a dettare il ritmo. E non è solo un modo di dire: le spirali che ricoprono il palco non sono un oggetto scenografico, bensì un circuito analogico/digitale ideato da Alessandro Capasso.

Pelle, sudore, tatto e contatto generati dalla danza di Adriana Cristiano modificano sensibilmente la resa del suono e della musica, che varia quindi di messa in scena in messa in scena. Danzando, l’interprete genera musica, la danzatrice suona la propria danza.

I quattro umori teorizzati da Ippocrate – flemmatico, collerico, malinconico e sanguigno – sono adoperati dall’autrice quale pretesto per presentare differenti alternanze ritmiche. Queste, abbinate ad adeguate sfumature cromatiche, hanno catturato gli spettatori trascinandoli nel vortice della coreografia.

L’esperimento ha stupito il pubblico presente al Teatro Nuovo Sanità, sorpreso nello scoprire il meccanismo del circuito. In Skin tecnologia e danza concorrono a pari merito a creare qualcosa di nuovo, un mezzo espressivo ancora tutto da esplorare.

Una riflessione intorno al punto

La serata è proseguita poi con Filled circle, di Pietro Autiero, con la supervisione coreografica di Claudio Malangone e Adriana Cristiano. Interpreti della nuova coreografia: Sabrina De Luca, Lucrezia De Rosa, Alessandro Esposito, Claudia Lo Casto, Sabrina Marcone, Zaira Marino, Guseppe Morra, Maria Rosaria Napolano, Maite Estibaliz Rogers Gastaka, Alessandra Rossi. 

Dopo tanti assoli e duetti che hanno caratterizzato la danza contemporanea negli ultimi anni, anche a causa delle norme anti-Covid, finalmente il pubblico ha potuto ammirare un pezzo d’insieme

Una coreografia intrecciata e articolata quella ideata da Pietro Autiero. Filled circle è una riflessione che parte dalla pratica, dall’allenamento quotidiano in sala prove. Il concetto di punto è stato così declinato in vari aspetti e derivazioni fino alla creazione dell’elaborato presentato.

Sul palco, i danzatori si inseguono a vicenda per raggiungere quel punto, per afferrarlo e farlo proprio, o anche per condividerlo, passarlo all’altro, o ancora lasciare che sia il punto a condurre la danza. Ne deriva un intrico di molteplici coreografie che si intrecciano, si accavallano, si alternano. Una prima prova d’autore non semplice, quindi, ma egregiamente gestita da Pietro Autiero. Sarebbe stato interessante, forse, vedere qualche momento all’unisono in più.

Molto apprezzati gli interpreti, giovani selezionati tra i partecipanti di BorderLAB, il corso di formazione offerto da Borderline Danza. Danzatori in erba hanno dimostrato di interagire come veri professionisti. Il coreografo ha saputo creare un gruppo affiatato e coeso, che si muove sul palco come un unico individuo.

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