Il sogno americano non stanca mai e Maria Carla Spagna è una giovane ballerina napoletana che al suo sogno non rinuncia anche se per realizzarlo deve imparare a vivere da sola, lontana dalla famiglia e dagli amici. Ha lasciato Napoli da 4 anni e il suo obiettivo è diventare una danzatrice professionista nella Grande Mela.

Dopo aver concluso gli studi coreutici di classico, modern e contemporaneo si appassiona in particolar modo alla tecnica Horton grazie alla sua insegnante dell’epoca Federica Musella, oggi la più esperta insegnante di questo stile a Napoli,  e proprio la consapevolezza di aver trovato lo stile che più le si confaceva l’ha portata a volare verso New York e a danzare nelle sale della famosa accademia Alvin Ailey dove ha trovato rigore e disciplina, tecnica e interpretazione.

Nel 2014 porta a termine il suo percorso formativo nella tecnica Horton e consegue il diploma seguita da maestri come  AnaMarie Forsythe, Milton Myers, Tracy Innan, Freddie Moore, Earl Mosley, Elizabeth Roxas e Bradley Shelver, non vuole però bloccarsi in un solo stile e così si perfeziona anche nella tecnica classica con Nancy Turano, Elizabeth Goheen, Graciela Monica Kozak e Pedro Ruiz, e in quella Graham con Kevin Predmore e Martin Lofsnes. 

In questi suoi primi 4 anni a New York partecipa a diversi progetti che le consentono di farsi le ossa e di inserirsi in un contesto nuovo e di capire le dinamiche che regolano il mondo della danza nella megalopoli americana. Viene selezionata dalla coreografa Jaqulyn Buglisi per danzare in occasione del Tributo alle Vittime dell’11 settembre  “The Table of Silence” tenutosi nella Josie Robertson Plaza di Lincoln Center e trasmesso in diretta in 82 paesi.

Oggi lavora con una giovane compagnia newyorkese la Vanessa Long Dance Company le cui produzioni hanno come finalità la sensibilizzazione del pubblico verso problematiche socio-politiche

Nel suo ultimo soggiorno a Napoli è stata invitata a tenere dei workshop di tecnica Horton presso il Centro Coreografico Korper e la scuola Schininà-Vecchi e a proposito di questa esperienza nella sua terra afferma: “È stato un onore e una gioia poter dare ciò che ho appreso durante il mio percorso, insegnandolo a mia volta proprio in quell’ambiente dove sono nata e cresciuta. Ho notato negli allievi un grande desiderio di assorbire nuove nozioni abbracciandone le diverse possibilità”.

Riguardo la sua esperienza a New York e il suo sogno di intraprendere una carriera duratura rivolge un appello ai giovani ballerini napoletani come lei: ” Se dovessi dare dei consigli ai giovani danzatori li inviterei a esplorare il più possibile le opportunità che la danza offre, non dando nulla per scontato e cercando di assorbire quanto più gli si presenta lungo il cammino. Consiglierei di non demordere, anche quando si presentano difficoltà, di alimentare ogni giorno la propria passione, perché la danza ha bisogno sempre di nuovi stimoli”.

 

Manuela Barbato

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