Equilibrio Festival Sciarroni e Gauthier Dance
Roma, Auditorium Parco della Musica 07 02 2023 EQUILIBRIO The Seven Sins / Gauthier Dance//Dance Company Theaterhaus Stuttgart A. Barton/S. L. Cherkaoui/S. Eyal/M. Goecke/M. Morau/H. Shechter/S. Waltz ©Fondazione Musica Per Roma - Musacchio, Ianniello, Pasqualini & Fucilla ******* NB la presente foto puo' essere utilizzata esclusivamente per l'avvenimento in oggetto o  per pubblicazioni riguardanti Fondazione Musica Per Roma

ROMA – Un folto ed entusiasta pubblico romano ha sfidato il freddo per partecipare alla serata di apertura della 17esima edizione di Equilibrio, la seconda curata da Emanuele Masi, che ne ha segnato la ripartenza. 

Si rinnova la collaborazione con l’Accademia Nazionale di Danza, che ci ha permesso di apprezzare gli studenti del Biennio Compositivo della Scuola di Coreografia in “Ouverture” un estratto dalla coreografia “FOLK-S” firmata da Alessandro Sciarroni e portata nella Cavea dell’Auditorium. “FOLK-S” è una coreografia che prende ispirazione dallo “Schuhplattler”, una danza popolare della tradizione bavarese e tirolese, che l’artista ha trasformato in una pratica performativa. Qui ne abbiamo un breve assaggio, che ci fa apprezzare la cura del disegno spaziale, lo scandire del tempo tenace ed ossessivo, la precisione dei gesti ripetuti all’infinito intervallati da variazioni e pause meticolosamente regolate.

La “buona danza” di Eric Gauthier

Entriamo in Sala Petrassi per lo spettacolo di inaugurazione che viene affidato alla Gauthier Dance di Stuttgart, città famosa per la produzione di Porsche e Mercedes e per – tra poco lo scopriremo – la “buona danza”. Così scherza Eric Gauthier, direttore artistico della compagnia che sale sul palco, con grande energia ed ironia, per un saluto e per condividere alcuni dietro le quinte del progetto “The 7 Sins”. 7 danze per 7 tra i coreografi più famosi della danza contemporanea: Aszure Barton, Sidi Larbi Cherkaoui, Sharon Eyal, Marco Goecke, Marcos Morau, Hofesh Shechter, Sasha Waltz. Un “dream team” che, sulla carta, sembrava impossibile da mettere insieme. Pensare in grande, provarci, al massimo ci viene detto di no, “and that’s ok”, questo è il messaggio che Eric ci regala prima dello spettacolo che viene presentato a Roma per la prima volta. Un messaggio positivo e galvanizzante che ci prepara alla potenza della danza.

La serata apre con “Corrupt” (avidità) di Sidi Larbi Cherkaoui

La serata, senza intervalli e con minimi cambi di scena, si apre con “Corrupt” (avidità) di Sidi Larbi Cherkaoui. Cherkaoui inizia trattando il tema in modo apparentemente didascalico. Il richiamo al mondo degli affari è immediato. Dai costumi, al sound design, ai props in scena: tutto rimanda al denaro, simbolo di questo primo peccato. Ma, lavorando con i testi e la gestualità dei danzatori, riesce piano piano a costruire una nuova narrazione.

Il sistema di valuta, il suo valore e la sua progettazione provengono dalla nostra mente. Ed è poi paradossalmente la nostra stessa mente che subisce il potere della sua stessa creazione. Attenzione, quindi, e un passo indietro. Mindfulness, buddismo e discernimento ci servono per non perdere l’empatia del nostro essere umani prima che sia troppo tardi.

Incalza il duetto “human undoing” di Aszure Barton. L’accidia ci viene presentata nella preparata e accurata mollezza dei corpi pesanti dei due bravissimi danzatori vestiti in modo sciatto ed anonimo. Una coreografia semplice, al contempo fisica, così umanamente poetica e nella quale diventa così facile riconoscersi.

“Hermana” di Marcos Morau indaga sull’orgoglio di un gruppo di donne

“Hermana” di Marco Morau indaga sull’orgoglio. Un orgoglio corale e rivendicativo di un gruppo di donne con i capi ornati di trecce e dai lunghi e accollati vestiti di un blu brillante che rimanda lontanamente all’immaginario delle pasionarie di inizio ‘900. L’orgoglio è “assenza di dubbio” secondo il coreografo, e quest’assenza, in realtà, potrebbe rischiare di toglierci umanità. L’affiatato quintetto si muove all’unisono, gli sguardi sono determinati e freddi, i movimenti, che hanno il sapore di un ingranaggio ben rodato, vengono intervallati da gesti che si avvicinano sempre più all’arroganza e alla violenza. Qual è il confine?

I “peccati di gola” di Marco Goecke

Si continua con “Yesterday’s Scars” del coreografo residente della Gauthier Dance, Marco Goecke, che affronta il peccato della gola, prendendolo, non dalla più scontata relazione con il cibo, ma dal punto di vista della dipendenza dalle droghe. L’assolo sulle musiche dei Velvet Underground ci porta in un mondo oscuro ed inquieto che non lavora per accostamento di immagini o per mimesi ma cerca di veicolare la potenza di questo peccato attraverso la sola forza del movimento.

Atmosfere oniriche in “Luxury Guilt” di Hofesh Shechter

A Hofesh Shechter il compito di sviluppare la lussuria in “Luxury Guilt”, un lavoro in cui cura non solo le coreografie ma anche la musica. Il gruppo di danzatori vestiti con completi bianchi dalle forme clinicamente asettiche delineano atmosfere oniriche. Dov’è l’impulso erotico, dove si cela l’urgenza del godimento? Tra organizzazioni di movimento trattenuto e attimi di esplosione, Shechter indaga il margine tra istinti naturali e umanità, tra bene e male, con garbo ed eleganza. 

L’ira viene danzata da un intenso duetto nel brano “Ira”, appunto, di Sasha Waltz dove il lavoro fatto con la compagnia ha esplorato i concetti di rabbia e peccato nella storia dell’umanità legandolo alla guerra (il messaggio di Waltz è di fermare ogni guerra subito) e alla sua espressione fisica ultima, il grido (quando si esce fuori da sé). I danzatori si affrontano a turni, con vigorose manifestazioni fisiche e sonore di rabbia che si infrangono sul corpo dell’altro o sul pavimento. Per poi ricominciare in una partita che sembra infinita e che riesce a sostenere, per tutta la sua durata, il livello di tensione.

L’irrequietezza di “Point” firmato da Sharon Eyal

Il finale ci offre “Point” di Sharon Eyal. Un trio di ballerine classiche che danza l’invidia con delicatezza, leggerezza, e una punta di diffuso senso di inquietudine che ci mette in guardia su l’accadimento di qualcosa di terribile che poi non arriva mai.

Lo spettacolo è intenso ed offre moltissimi spunti di riflessione, oltre a quelli naturalmente provocati dai temi trattati: diverse modalità con cui si può affrontare una stessa tematica, varietà di stili  e linguaggi abbracciati dai coreografi, brillante capacità dei danzatori della compagnia Gauthier Dance di assorbire metodologie varie. 

Come dice Eric Gauthier nella sua presentazione, “The 7 Sins” ha dato, ai sette coreografi, l’occasione per permettersi, in alcuni casi, di percorrere strade meno usuali. Una grande sfida progettuale che è stata sapientemente programmata per l’apertura di Equilibrio raccogliendo un grande e meritato entusiasmo da parte del pubblico.

Credits

Ouverture

Estratto della performance “FOLK-S” di Alessandro Sciarroni

Musiche Pablo Esbert Lilienfeld

Collaborazione coreografica Elena Giannotti

Interpreti Studenti del Biennio Compositivo della Scuola di Coreografia dell’Accademia Nazionale di Danza: Xiran Li, Yiming Zhang, Haohua Li, Huiyu Li, Yang Yiying, Aishanjiang Kamaliya, Natalia De Vita, Maria Francesca Godino, Martina Serra, Ilaria Aguzzi, Ilaria Baroni, Gaia Calabrese, Caterina Capecci, Laura Esposito, Sara Ferrigno, Raffaella Mencarelli, Virginia Picchi, Laura Natalia Pulido Granada, Lucrezia Santonocito, Jiaqi Wang

The 7 Sins / I sette peccati

A. Barton/S. L. Cherkaoui/S. Eyal/M. Goecke/M. Morau/H. Shechter/S. Waltz
Una produzione del Theaterhaus Stuttgart
in coproduzione con La Biennale di Venezia (I), Festspiele Ludwigshafen al Theater im Pfalzbau (D)
In collaborazione con SWR / ARTE & EuroArts
Coreografie di Aszure Barton, Sidi Larbi Cherkaoui, Sharon Eyal, Marco Goecke, Marcos Morau, Hofesh Shechter, Sasha Waltz
In collaborazione con Ambasciata di Spagna in Italia e Instituto Cervantes di Roma

Iscriviti alla Newsletter

Manager culturale con una lunga esperienza nell'organizzazione e nello sviluppo di progetti di arte e danza contemporanea. Responsabile di produzione per la compagnia Movimento Danza di Gabriella Stazio, Napoli. Curatore indipendente di performance e critico di danza contemporanea. Fondatore e socio di GoldenRuler, agenzia di arte e artigianato, dal 2013 al 2018, Roma. Fondatore e vicepresidente di EveryDay a.s.d, associazione che promuove l'educazione dei bambini alla danza, dal 2015 al 2020, Roma. Assistente di Roberta Escamilla Garrison, danzatrice e coreografa americana, dal 2010, Roma. Consulente di comunicazione con esperienza pluriennale presso aziende e agenzie pubblicitarie. Docente di Arts Management e Comunicazione presso diversi istituti, Roma.