XXIX edizione 2017

 


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sabato 11 febbraio ore 20.00 

GAUTHIER DANCE//DANCE COMPANY THEATERHAUS STUTTGART(D)

 

 

NIJINSKI

coreografia Marco Goecke

musica Frédéric Chopin, Claude Debussy, Libana

drammaturgia Esther Dreesen-Schaback

scenografia e costumi Michaela Springer lighting design Udo Haberland

 

Fiore all’occhiello tra le compagnie di danza tedesche, la Gauthier Dance ritorna al Ponchielli dopo il grande successo di Poppea,Poppea nel 2012.

Goecke si confronta ora con il grande genio della danza del XX secolo Vaslav Nijijsky, la stella dei Ballets Russes di Sergei Diaghilev , danzatore e coregrafo di L’Après-midi d’un faune e Le Sacre du Printemps, capolavori che hanno stravolto le regole della tradizione del balletto.

Di Nijinski, magistralmente interpretato dall’italiano Rosario Guerra, Goecke racconta gli affetti avuti e mancati, la bruciante ascesa artistica e il declino della malattia che lo porterà, delirante, a trovare pace nel disegno.

A fare da colonna sonora due Concerti per pianoforte e orchestra di Chopin e sul Prélude à  l’après-midi d’un faune di Debussy su cui si innesta  il canto di un coro femminile russo. 


 

giovedi 16 febbraio ore 20.30

ZIYA AZAZI

DERVISH

AZAB

ideazione, coreografia, interpretazione Ziya Azazi

musica Uwe Felchle

luci Lutz Deppe costumi Okishi

 

DERVISH IN PROGRESS

ideazione, coreografia, interpretazione Ziya Azazi

musica Marcan Dede

luci Lutz Deppe costumi Okishi

 

Il percorso artistico e umano di Ziya Azazi ha come fondamento il Sufismo, una filosofia esistenziale che esplora la ragione della creazione dell’uomo e dell’universo in cui vive.

Secondo questa filosofia che studia la casualità dell’esistenza, l’uomo è un essere che ha bisogno di crescere e di essere illuminato; Dervish è il porto di arrivo di questo percorso.

Nel Sufismo ci son quattro porte: la Legge, il Cammino, la Consapevolezza e il Discernimento.

La porta della Legge è la prima ed è il gradino più basso del viaggio. Giunti alla porta del Cammino, il pensiero di diventare una pura entità inizia a maturare attraverso la pratica e la ripetizione.

La porta della Consapevolezza è il punto dove si giunge alla pura realtà e si trasmette conoscenza agli altri.

La prima parte dello spettacolo, Azab, descrive lo sforzo dell’uomo nell’attraversare queste tre porte. Uno sforzo umano che termina nel conoscere e riconoscere se stesso proprio alla porta del Discernimento.

Dervish in Progress, seconda parte dello spettacolo, parte proprio da quest’ultima porta. Qui il senso di completezza e di gioia sono visibili in ogni movimento. La chiarezza del corpo si fonde con l’imprevedibile movimento della gonna. Le gonne usate sono un elemento indispensabile nella danza di Azazi; non sono solo costumi, ma parte integrante dell’artista, cambiano forma continuamente, ora sono un mantello, ora una coperta dietro cui nascondersi.

La grazia della ripetuta rotazione, simbolo di  consapevolezza fisica e meditativa, riflette il luogo in cui la sua mente si trova nel compiersi del viaggio, un viaggio che è gioia di conoscere, riconoscere e di andare oltre se stesso condividendo questo momento con il pubblico.


 

sabato 25 febbraio ore 20.30ndt-ii-foto-joris-jan-bos

NEDERLAND DANCE THEATRE 2

 

SAD CASE

coreografia Sol León & Paul Lightfoot

musica Perez Prado, Alberto Domínguez, Ernesto Lecuona,

Ray Barretto, Trio Los Panchos

luci Tom Bevoort scene e costumi Sol León & Paul Lightfoot

 

FEELINGS

coreografia Sharon Eyal & Gai Behar

nuova composizione musicale di Ori Lichtik

luci Tom Visser scene e costumi Sharon Eyal & Gai Behar

 

SOLO

coreografia Hans van Manen

musica Johann Sebastian Bach

Partita no. 1 per violino in Re minore  Corrente e  Double BWV 1002 – Presto

scene e costumi Keso Dekker luci Joop Caboort

 

HANDMAN

coreografia Edward Clug

musiche Milko Lazar, Justin Hurwitz & Tim Simonec

luci Tom Visser scene e costumi Edward Clug

PRIMA ITALIANA

 

Il Nederlands Dans Theater II, costituito da 16 danzatori di età compresa fra i 16 e i 22 anni fondato nel 1978. dopo oltre 30 anni di attività, è diventato una compagnia di fama internazionale, che si esprime ai massimi livelli qualitativi nei teatri di tutto il mondo.

In questa serata la compagnia presenta quattro coreografie frutto di collaborazioni con grandi coreografi di fama internazionale; l’ultima di queste coreografie, Handman, creata da Edward Clug – direttore artistico e coreografo dello Slovenian Maribor Ballet – è presentata al Ponchielli in prima italiana.


venerdi 10 marzo ore 20.30

JUNIOR BALLETTO DI TOSCANA

ROMEO E GIULIETTA

musica Sergej Prokofiev

drammaturgia e coreografia Davide Bombana

luci Carlo Cerri

costumi Santi Rinciari

 

[…]Nell’ invenzione di Bombana la leggenda shakespeariana di Romeo e Giulietta si è infatti andata a sovrapporre all’eco della straziante e reale vicenda di Admira e  Bosko – lei musulmana, lui il suo fidanzato serbo – uccisi da un cecchino nel tentativo di fuggire dal macello di Sarajevo, durante la guerra che ha insanguinato i Balcani, appena venti anni fa. I loro corpi abbracciati hanno giaciuto a terra per oltre otto giorni, nei pressi del ponte di Vrbana: resi immortali nella loro tragica immobilità da celebri fotografie ma insieme offesi anche in morte dalla stupida cecità degli uomini (nessuno dei belligeranti dava il permesso di recuperare i loro corpi) che li ha privati a lungo del semplice atto di umanità pietosa: quella che non rifiuta la dignità della sepoltura neppure al più terribile nemico.

[…]questo Romeo e Giulietta è così anche una riflessione su temi portanti dell’attuale condizione umana, declinati da  Bombana attraverso una danza/danza che ha il pregio, raro di questi tempi, di  sintetizzare nella purezza dei gesti, con efficace immediatezza lo svolgersi dei fatti e il divenire delle passioni, i turbamenti, gli stati d’animo dei personaggi. Non deve perciò sorprendere, se -grazie anche alla freschezza dei giovanissimi interpreti-  assistendo al lavoro ci si sentirà catturati dalla sua narrazione, e coinvolti al punto -vivaddio- di emozionarci, percependo magari echi di quella pietà e di quella comprensione, che il nostro vivere giornaliero sembra voler sempre più anestetizzare. (Silvia Poletti)


 

mercoledi 15 marzo ore 20.30

BILL T. JONES / ARNIE ZANE COMPANY

 

PLAY & PLAY: AN EVENING OF MOVEMENT AND MUSIC

 

RAVEL: LANDSCAPE OR PORTRAIT?

coreografia Bill T. Jones con Janet Wong e la Compagnia

musica Maurice Ravel, Quartetto per archi in fa maggiore (1904)

luci Robert Wierzel costumi Liz Prince

 

STORY

coreografia Bill T. Jones

musica Franz Schubert, Quartetto per Archi No. 14 (La morte e la fanciulla)

luci Robert Wierzel costumi Liz Prince scene Bjorn Amelan

 

musiche eseguite dal vivo da

QUARTETTO NOÛS

Tiziano Baviera violino Alberto Franchin  violino

Sara Dambruoso viola Tommaso Tesini violoncello

 

Nel corso di quasi 35 anni di attività, la Bill T. Jones/Arnie Zane Company ha contribuito all’evoluzione della danza contemporanea presentando oltre 140 creazioni. Fondata come una compagnia di danza multiculturale nel 1982, la sua nascita avviene dopo 11 anni di collaborazione tra Bill T. Jones e Arnie Zane (1948 – 1988). Attualmente, la compagnia è riconosciuta a livello internazionale come una delle forze più innovative e importanti nel mondo della danza moderna.

Il programma proposto dalla compagnia si compone di due intense coreografie: Ravel: landscape or portrait? su musiche di Maurice Ravel (Quartetto per archi in fa maggiore) e Story su musiche di Franz Schubert (Quartetto per Archi No. 14/La morte e la fanciulla).

Dal 2011 il Ponchielli è sede del corso di perfezionamento dell’Accademia Walter Stauffer tenuto dal Quartetto di Cremona e proprio da questo presupposto è nata l’idea di coinvolgere il Quartetto Nous, formazione considerata fra le più interessanti che vanta numerosi premi e riconoscimenti anche a livello internazionale, che proprio qui ha frequentato, fin dal primo anno accademico e per quattro anni, il corso di perfezionamento.

Un quartetto che, come si diceva, ha con noi un legame speciale e che il pubblico ha già avuto il piacere di ascoltare e apprezzare nelle serate di Omaggio a Cremona.

 


 

sabato 8 aprile ore 21.00

CIE ACCRORAPacrorap

 

THE ROOTS

direzione artistica e coreografia Kader Attou

scenografia Olivier Borne

creazione dei quadri originali Ludmila Volf

creazione sonora originale Régis BailletDiaphane

luci Fabrice Crouzet

costumi Nadia Genez

 

Lo scorso anno la rassegna di Danza si è chiusa con uno spettacolo (Pixel) che ha mandato in visibilio il pubblico del Ponchielli: non potevano mancare, allora, in questa edizione, gli Accrorap che potremmo definire i “fratelli d’arte” dei Kafig perché Mourad e Attou – rispettivamente coreografi e direttori di Kafig e Accrorap – spesso collaborano insieme.

The Roots (Radici) è spettacolare e poetico, nuovo e nostalgico, un viaggio alle radici dell’hip-hop, del movimento e dell’emozione. Un’immersione in una memoria coreografica e acrobatica che è al tempo stesso leggera e malinconica.

Un’ode alla danza hip-hop, un’avventura umana tra virtuosismo e poesia interpretata da undici danzatori d’eccellenza. Capitolo dopo capitolo, lo spettacolo trasforma e apre a nuovi orizzonti, portando lo spettatore verso un altrove, un universo che è fatto di oggetti ordinari – un tavolo, un vecchio giradischi… La musica è la chiave che apre la porta su un’umanità che danza.

Una coinvolgente immersione nella memoria dei corpi, partendo dalla generosità della danza hip-hop verso la scoperta di nuovi cammini.

Kader Attou è direttore artistico, danzatore e coreografo della compagnia Accrorap. Contemporaneità, mescolanza culturale, impegno, Kader Attou firma una danza del suo tempo di cui l’incontro, lo scambio e la condivisione costituiscono il motore e la spinta creativa.

Il suo percorso mescola hip-hop, nuovo circo, danza contemporanea, arti visive, ponendo la questione delle differenze al centro della sua indagine artistica.

 


 

mercoledi 19 aprile ore 21.00

FONDAZIONE NAZIONALE

DELLA DANZA/ATERBALLETTO

14’ 20’’

estratto/duo dall’opera 27’52”

coreografia Jiří Kylián

musica Dirk Haubrich (nuova composizione, basata su 2 temi di Gustav Mahler)

scene Jiří Kylián

costumi Joke Visser

luci Kees Tjebbes

 

BLISS

coreografia Johan Inger

musica Keith Jarrett

scene Johan Inger

costumi Johan Inger e Francesca Messori

luci Peter Lundin

assistente alla coreografia Yvan Dubreuil

 

PHOENIX

coreografia Philippe Kratz

musica elettronica originale di Borderline Order

costumi Costanza Maramotti

luci:ì Carlo Cerri

 

PRIMA ASSOLUTA

 

Questa particolare serata di Aterballetto, la compagnia italiana forse più apprezzata e riconosciuta anche oltre confine, sottolinea ancora una volta sia la collaborazione con i grandi coreografi internazionali che l’impegno di dare spazio ai giovani talenti.

14’:20’’ – così si intitola perché semplicemente è la sua durata – è un intenso passo a due estratto della bellissima coreografia di Jiří Kylián 27’:52’’ seguito da Bliss di Johan Inger, sulle suggestive musiche di Keith Jarrett.

E dopo questi grandi nomi della danza, a dimostrazione di quanto accennato prima, la serata si chiude con la prima assoluta di Phoenix, nuova creazione di Philippe Kratz, ballerino in seno da anni alla compagnia e talentuoso coreografo emergente.

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