Alessio Giglio, giovane danzatore napoletano di 25 anni, è morto ieri mattina dopo aver combattuto contro un sarcoma sinoviale al quarto stadio. Durante la malattia pubblica un video in cui danza nella sua stanza di ospedale con la chemio al braccio, calvo.”Voglio dare forza a me stesso e lanciare un messaggio di speranza per coloro che si trovano nella mia stessa situazione e che la speranza l’hanno già persa” dichiara, ed il suo video fa’ il giro del mondo. Coraggio, energia, desiderio di vita, consapevolezza, nessun pietismo o autocommiserazione, ci inchiodano nella visione del video di un ragazzo che danza mentre sta morendo. Che ci espone il suo corpo malato attraverso il movimento, la dinamica, la fluidità della danza, attraverso l’antitesi dell’immobilità e della morte.
La sua storia ci deve far riflettere. Non solo sulla casualità della vita, ma sul fatto che la notorietà gli è arrivata per un gesto “estremo” ,quello di condividere la sua malattia. Perché Alessio ha scelto la danza per comunicare con noi. Per farci sapere cosa gli stava accadendo. E che non pensava gli sarebbe accaduto.
“Bisogna avere il caos dentro per generare una stella che danza ” Friedrich Nietzsche
Photo : Il Mediterraneo news
