Sabato 15 ottobre, alla Lavanderia a Vapore di Collegno, Denis Plassard, il coreografo del Défilé di Torinodanza 2014, porta in scena, in prima italiana, le sue marionette di taglia umana create da Emilie Valantin in A.H.C. – Albertine, Hector et Charles.

Albertine, Hector e Charles si risvegliano all’inferno imprigionati in marionette senza vita. Scoprono presto di essere tre anime dannate e condannate. In loro soccorso accorrono tre demoni solerti ed efficienti, pronti a fare loro da guida. La ricerca gestuale e la scrittura coreografica richiama smaccatamente l’Inferno di Dante Alighieri, ma il mondo infernale è ricreato artigianalmente, con malizia e intelligenza ma senza nessun artificio tecnologico, senza nessun algoritmo diabolico, nessun effetto speciale. L’inferno è un gioco serio con regole precise, descritte nei minimi dettagli, tutte da rispettare scrupolosamente per accedere al girone successivo e forse salvarsi. Per attraversare i 9 gironi le anime hanno 69 minuti. Non uno di più. E tutto quello che succede nel viaggio è danza e racconto. Come nella Divina Commedia vige la regola del contrappasso e a ciascuna anima sono riservate punizioni personalizzate in base al comportamento avuto in vita per ripagare gli errori e i peccati commessi: così chi non è stato capace di portare avanti una relazione affettiva è costretto a danzare in coppia senza potersi staccare mai, i presuntuosi devono abbassare la testa e ballarci sopra. Tutti portano un solo ricordo concreto del loro passaggio terreno ed è una memoria cucita nel corpo: il movimento e il loro essere state creature dinamiche. I danzatori manipolatori sono Sonia Delbost-Henry, Annette Labry, e lo stesso Plassard.

 

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