La coreografa Irma Cardano, fondatrice della compagnia Ivir Danza, è di nuovo in viaggio per il mondo con la sua danza che la porta ad incontrare giovani allievi e membri di compagnie. Ad ottobre scorso è stata in Brasile a Piracicaba per il Gala dei dieci anni della Cedan Dance Company diretta da Camilla Pupa. Durante il suo soggiorno di due settimane, ha realizzato un laboratorio coreografico con cui poi ha prodotto la coreografia O silencio rappresentata al Gala celebrativo. Nel mese di gennaio è stata invitata in India a Bangalore nell’ Attakalari Center for Movement Art. Si tratta di un centro di formazione universitaria ed anche in questa occasione ha lavorato per due settimane ed ha creato una coreografia che tra qualche giorno verrà presentata al Festival Internazionale che ha luogo nella città indiana. Ora si trova da quasi due settimane nei pressi di Philadelphia presso la Pennsylvania Ballet Academy diretta dalla coppia di solisti del San Francisco Ballet Davit Karapetyan e Vanessa Zahorian Sono ospitata in un centro bellissimo e nuovo che ha una villetta come depandance per ospitare i maestri invitati. I direttori sono giovani e ambiziosi e desiderano incrementare l’attività didattica che è incentrata molto sull’impostazione classica. Karapetyan è stato un vincitore del Prix de Lausanne, poi invitato anche in commissione negli anni successivi e qui è un professionista molto apprezzato. Si tratta di attività private che vivono anche con donazioni che la comunità raccoglie per arricchire la collettività di iniziative culturali, sono realtà davvero inedite da trovare in Italia. Si è trovata in difficoltà a lavorare con i ragazzi?
No assolutamente, sono molto ricettivi e interessati al mio discorso coreografico che si incentra su tecnica ed espressività. Ormai sono abituata ad organizzare laboratori intensivi con ragazzi di culture diverse formazioni diverse. Oltre in India e Brasile recentemente sono stata anche in Russia a San Pietroburgo, in ogni luogo c’è una grande attenzione ed amore per la danza ma che parte da basi culturali completamente diverse.
Su cosa sta lavorando?
In questa occasione sto preparando Where does time go? per la compagnia della scuola che verrà poi presentato il 6 aprile ed anche nei numerosi spettacoli che la Pennsylvania Ballet Academy organizza sul territorio. Sto vivendo delle esperienze meravigliose, imprevedibili solo pochi anni fa, che umanamente ed artisticamente mi stanno arricchendo moltissimo e spero di riuscire a trasmettere anche agli altri l’importanza di comunicare attraverso la danza.
Dove la porteranno i prossimi impregni?
Credo in Russia, è probabile che avrò l’opportunità di tornare a San Pietroburgo.
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