La seconda tappa del Focus DanceHaus – venerdì 11 e sabato 12 dicembre – che porta la danza contemporanea al Teatro Menotti di Milano propone l’ultimo spettacolo di Susanna Beltrami, “Cantata per corpi elettrici“ ispirata e sostenuta dalle hit di Jagger & C nella quale il rock psichedelico è trasformato in linguaggio coreografico in una performance multimediale che intreccia video, dj-set e danza.
COMPAGNIA SUSANNA BELTRAMI | ROLLING IDOLS
uno spettacolo di Susanna Beltrami
Compagnia Susanna Beltrami
Chitarra/voce
Daire O’ Dunlaing
Francesco Sacco
Direzione musicale Francesco Sacco
Opera filmica Sergio Racanati e Federica Sosta
Live djing Karoly Paul Moldovan
Consulenza drammaturgica Lorenzo Conti
Wardrobe Tom Rebl
Luci Matteo Bittante
Con Fabrizio Calanna, Alice Beatrice Carrino, Samira Cogliandro, Cristian Cucco,
Jessica D’Angelo, Loretta D’Antuono, Mario Giallanza, Daire O’ Dunlaing, Lara Viscuso e Giuseppe Morello, Stefano Ruffato
una produzione ContART/DANCEHAUSpiù
in collaborazione con ArtedanzaE20
spettacolo sostenuto nell’ambito del progetto Next 2014 – Regione Lombardia
In principio era un bambino seduto sulle rive verdastre del Mississipi che batteva uno stecco nel fango per dare ritmo alle sue canzoni. Una vibrazione sporca e grezza che scava nel contagioso e diabolico suono della vecchia America. L’ amore giovanile per il blues è un solco profondo, come l’esperienza di uscire di casa e vivere, per poi tornare alla propria dimora con il cuore infranto. È parlare con il mondo di qualcosa di estremamente personale ed esistenziale. Ed è proprio questa passione a sostenere la ricerca dell’ accordo perduto, quell’insieme di suoni che ne generano altri; i suoni della vita, i suoni dei sogni. Suoni che evocano cellule narrative del percorso musicale e soprattuto umano dei Rolling Stones, che ha origine proprio dalle vibrazioni del Delta del Mississippi. Un suono che viaggia e arriva oltremanica, e che rapisce con la sua vibrazione atavica un’intera generazione di musicisti, conducendoli attraverso un infinito percorso di ricerca. Una vibrazione rincorsa per tutta la vita, un’idea cercata ma mai conquistata del tutto, o sempre nascosta dietro i pesanti drappeggi del music business. Come molti grandi amori anche quello per il blues vive il fardello del tradimento, e cede il passo ad un ritmo più veloce, elettrico, figlio dell’alienazione anziché del lavoro e della fatica: nasce il rock’n roll e conquista le sale da ballo, imprigionando i Rolling come tanti altri nei complessi ingranaggi di una macchina da soldi che vuole musica musica e ancora musica, facendo trascurare ma mai dimenticare del tutto questa madre troppo generosa. Si entra così nelle viscere di questo paesaggio umano, visionario e psichedelico, popolato da una miriade di personaggi meravigliosamente provocatori, sensuali e multiformi, ritratti nella celebrazione dei loro riti di immortalità e scanditi dalla ricerca di nuove sonorità. Sono le icone distorte di un’opera immensa, contraddittoria ed eterna, una cantata per corpi elettrici, quella dei Rolling e degli altri che come loro hanno cavalcato il dorso dello stesso tempo, qui interpretata dai danzatori/musicisti della Compagnia Susanna Beltrami e rimanipolata attraverso la tensione drammatica che scaturisce da una scrittura caleidoscopica e stratificata; messa in scena anche tramite un uso potente dell’immagine filmica, l’animo dark e sublime dei costumi e un live set che contamina il blues degli epigoni con il canto cupo e velato di Marianne Faithfull, l’inconfondibile voce sussurrata e poi gridata di Mick Jagger con inedite suggestioni elettroniche. Un racconto fisico e musicale, che partendo dalle antichissime vibrazioni che hanno incantato per primo il giovane Keith Richards apre stralci di racconti e incontri inaspettati, umani, disperati o promiscui, plasmando i corpi dei danzatori in un continuum narrativo coerente ma diversificato, composto da rock d’annata, composizioni originali e suggestioni assolutamente inaspettate. Un suono che dà forma al movimento attraverso il racconto di sonorità, ambienti artistici e rivoluzioni culturali che hanno dato i natali all’era del pop, della quale i Rolling Stones sono probabilmente il prodotto più emblematico, più fortemente radicato nell’immaginario collettivo.