Nonostante i sigilli che hanno bloccato la sala fino ai lavori di adeguamento dell’impianto elettrico,  il Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale dedica comunque nel mese di aprile un ciclo di spettacoli alla danza, mettendoli in scena ai teatri Augusteo (in sostituzione del Teatro Mercadante) e al San Ferdinando (come da programma). Quattro serate che spaziano dalla scena europea a quella mediorientale a quella napoletana in un’ampia offerta destinata al pubblico della città e ai cultori del genere.

Dal 4 al 9 di aprile al Teatro Augusteo Emio Greco e Pieter C. Scholten – tra i maggiori e più acclamati coreografi della scena europea – firmano gli spettacoli Rocco e Two e Bolero, presentati dal Ballet National de Marseille e ICKamsterdam.

Il primo, Rocco, vincitore di diversi premi e riconoscimenti, è una coreografia ispirata al film Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti sul mondo del pugilato, che vede in scena 4 danzatori. Il secondo, prevede due coreografie Two e Bolero (in sostituzione di Extremalism).

Al Teatro San Ferdinando, il 6 e 7 aprile andrà in scena Yama, una coreografia firmata da Noa Wertheim, con musiche originali di Ran Bagno, presentata dalla compagnia israeliana di Tel Aviv, Vertigo Dance Company che collabora da diversi anni con il Teatro Stabile di Napoli, interpretata da 9 danzatori. Uno spettacolo dedicato al tema dell’impatto umano sull’ecosistema, attraverso l’osservazione di ogni movimento e l’effetto sull’ambiente.

Infine il 12 e il 13 aprile, sempre al Teatro San Ferdinando, la Compagnia Körper di Napoli presenta lo spettacolo Vivianesque, una libera incursione “in punta di danza” nell’universo teatrale di Raffaele Viviani. “Una serie di quadri – sottolinea Gennaro Cimmino che firma la regia e la coreografia dello spettacolo – che come vasi comunicanti confluiscono l’uno nell’altro senza soluzione di continuità: il lavoro e i mestieri, la malavita, i guappi e le prostitute, il teatro nel teatro…”. In scena cantano Lalla Esposito e Massimo Masiello su musiche originali di Vito Pizzo.

Informazioni www. teatrostabilenapoli.it | tel. 081.5524214

Biglietterie teatri Mercadante 081.5513396 | San Ferdinando 081. 292030 / 081.291878

programma

4 e 5 aprile | Teatro Augusteo

ROCCO

creazione e coreografia Emio Greco, Pieter C. Scholten

danzatori Denis Bruno, Quentin Dehaye, Pedro Garcia, Andrés Garcia-Martinez

suono Pieter C. Scholten

luci Paul Beumer e Pieter C. Scholten

costumi Clifford Portier

produzione Ballet National de Marseille / ICKamsterdam

Per la prima volta nel cartellone dello Stabile di Napoli arrivano i due noti coreografi Emio Greco e Peter C. Scholten con due spettacoli di grande successo. Il primo, Rocco, ha ottenuto diversi riconoscimenti, si tratta di una creazione coreutica ispirata a Rocco e i suoi fratelli, film di Luchino Visconti dedicato al mondo del pugilato, in cui l’amore e odio tra fratelli diventano punto di partenza della coreografia. Il combattimento diventa un coinvolgente passo a due dove i danzatori diventano pugili e i pugili diventano danzatori. In un ring gli avversari si sfidano sferrando colpi con un veloce gioco di gambe e tattiche virtuose.

6 e 7 aprile | Teatro San Ferdinando

YAMA

coreografia Noa Wertheim

co-creazione Rina Wertheim-Koren

danzatori Marija Slavec, Etai Peri, Ron Cohen, Nitzan Moshe, Tamar Barlev, Shani Licht Daniel Costa, Ty Alexander Cheng, S’andor Petrovics

musica Ran Bagno – violoncello Hila Epstein

costumi Sasson Kedem- luci Dani Fishof – Magenta

produzione Vertigo Dance Company

La coreografa israeliana Noa Wertheim con la sua compagnia Vertigo Dance Company, dopo una già consolidata collaborazione con il Teatro Stabile, porta a Napoli nella settimana che il cartellone dello Stabile dedica alla danza, il suo ultimo lavoro Yama. Il nuovo progetto è una amalgama di misticismo poetico e spiritualità new age. Esplorando l’impatto umano sull’ecosistema, la dipendenza e la capacità rigenerativa, la coreografa osserva l’origine di ogni movimento e il suo effetto sull’ambiente.

La compagnia di danza Vertigo è caratterizzata da un forte senso di appartenenza alla società e alla comunità, unendo le persone e attraverso il linguaggio del corpo spingono i confini della danza.

8 e 9 aprile | Teatro Augusteo

TWO

Ideazione e Coreografia Emio Greco | Pieter C. Scholten
Danzatori Helena Volkov & Quentin Dehaye
Luci Henk Danner
Costumi Clifford Portier Design
sonoro Pieter C. Scholten
Produzione ICK
Duo Durata 30’

Citando un articolo apparso sulla stampa francese dedicato a Emio Greco e Pieter C. Scholten: «È forse il tema del doppio il fil rouge della loro collaborazione. Una questione affrontata inizialmente con la trilogia Fra Cervello e Movimento, serie di due soli (Bianco, 1996 e Rosso,1997) e culminata in Extra Dry (1999), duo presentato come un solo raddoppiato. La stessa questione ritorna oggi con Two, una creazione che riflette sul doppio a tutti i livelli.» Un duo/ duello, maschile/ femminile, in cui ciascuno riproduce il gesto dell’altro, lo accompagna o lo subisce, chissà? Uno procede, l’altro riprende il movimento. Non vi è dialogo tra i due, solo un effetto di mimetismo, come se fossero un solo corpo sdoppiato, o come dei siamesi prigionieri dei loro legami fisici e spirituali.
Questa creazione si focalizza sull’utopia della sincronicità, o sulla condivisione dello stesso movimento, nello stesso spazio e nello stesso momento. Con le rotture – o le rivolte – che ciò implica, un altro tema caro alla ricerca di Greco e Scholten.

BOLÉRO
Ideazione e Coreografia Emio Greco | Pieter C. Scholten
Danzatori Beatrice Cardone, Nonoka Kato, Yoshiko Kinoshita, Ji Young Lee, Florine Pegat-Toquet, Maria Ribas, Aya Sato, Alejandro Alvarez – Longines, Denis Bruno, Pedro Garcia, Vito Giotta, Gen Isomi, Angel Martinez Hernandez, Kengo Nanjo, Nahimana Vandenbussche,  Anton Zvir
Luci Henk Danner
Costumi Clifford Portier Design
sonoro Pieter C. Scholten
Musica Boléro Maurice Ravel © Nordice B.V. / Redfield B.V
Produzione Ballet National de Marseille
Collaborazione ICK
Durata 25’

Nel Boléro di Bronislava Nijinska i danzatori erano immersi in un ambiente spagnoleggiante, dove, come in una delle famose scene di Carmen, la tensione nasceva da una lancinante scena di seduzione tra una danzatrice del boléro e gli uomini della taverna.
Emio Greco e Pieter C. Scholten hanno tralasciato l’ambientazione per concentrarsi sullo scontro tra i corpi e la musica. Seguendo il tema della loro ricerca sul “corpo in rivolta”, la musica non è più una matita che disegna una storia, ma è la protagonista alla quale tutti i danzatori devono confrontarsi. La lotta tra nove danzatori e un tema musicale schiacciante sembra impari, ma è innanzitutto da loro stessi, dalla risonanza che la musica provoca nei loro corpi che i danzatori devono liberarsi.
Più che una forza che travolge, la musica di Boléro simboleggia una lotta interiore e riflette la dualità di ciascuno. Difronte ad una linea ritmica implacabile, il corpo mostra le sue esitazioni, le sue lacerazioni, le sue aspirazioni. La sensazione di liberazione non può che nascere quando la partitura culmina in un brutale caos sonoro in cui alla fine i ruoli risultano invertiti!

11 e 12 aprile | Teatro San Ferdinando

Compagnia di danza Körper

VIVIANESQUE

progetto, regia, coreografia Gennaro Cimmino

danzattori Chiara Alborino, Chiara Barassi, Nicolas Grimaldi Capitello, Sibilla Celesia, Flavio Ferruzzi, Aniello Giglio, Mariangela Giombini, Sara Lupoli, Marianna Moccia, Antonio Nicastro, Christian Pellino, Francesco Russo

cantanti Lalla Esposito, Massimo Masiello

musiche originali Vito Pizzo

costumi Concetta Iannelli

disegno luci Gianni Netti

produzione Körper

Lo spettacolo è una libera incursione nell’universo teatrale di Raffaele Viviani. Una messa in scena danzata dove sono annullati i generi maschile e femminile e l’approccio degli artisti all’interpretazione dei personaggi è completamente libero dall’identità di genere. Il lavoro procede per quadri che confluiscono l’uno nell’altro senza soluzione di continuità: il lavoro, i mestieri, la malavita, i guappi, le prostitute, il teatro nel teatro, a comporre una vivace partitura dei tanti temi del teatro di Viviani. Lo spettacolo si colloca nel percorso di ricerca e indagine che la Compagnia ha avviato intorno al tema della Napoletanità e le nuove istanze sociali e culturali del presente della città.

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