NAPOLI – Giovedì 2 dicembre, alla Sala Assoli, ha avuto inizio la XXIV edizione di Second Hand – Di Seconda mano. La rassegna di danza contemporanea diretta da Gabriella Stazio. Tre assoli per la prima sera, tre intimi dialoghi con se stessi.

Small living place

Antonio Taurino è autore e interprete della prima coreografia: Small living space.
Sulle note di Vivaldi, Taurino mette in scena una lotta disperata contro un nemico invisibile. Spalle al pubblico, favorendo l’immedesimazione, i suoi pugni contro il vuoto si fanno sempre più avventati e precipitosi.

Attraverso rovinose cadute, feroci urla di sofferenza, in una prova fisica e interpretativa di notevole impegno, Taurino racconta la lotta impari contro se stessi.
Uno scontro per mettersi a nudo di fronte i pregiudizi della società, per essere accettati dagli altri o, forse, anche solo da se stessi.
Una battaglia che ha, purtroppo, il sapore di sconfitta.

Small living space è prodotto dal Gruppo E-Motion con il contributo del MiC, della Regione Abruzzo, del Comune dell’Aquila e Operazione Restart.

Four/vis a vis

Il secondo assolo è stato quello firmato e danzato da Sara Pischedda, danzatrice della compagnia Asmed – Balletto di Sardegna e Incontri Musicali. Sui beat della musica di Marco Caredda, la Pischedda alterna pose da culturista con mosse da passerella.

Virilità e sensualità: gli stereotipi della società contemporanea si impongono come obiettivi imprescindibili nella vita di tutti. Ma nel tentativo spasmodico di raggiungere questi falsi ideali si rischia di perdere la propria identità.

Uno smarrimento reso scenicamente attraverso un effetto sorprendente che, adoperato con maestria, ha generato immagini suggestive.
L’espediente scenico ha suscitato momenti di ilarità ma anche profonde riflessioni sull’influenza che la società contemporanea esercita nell’individuazione dei generi sessuali.

Private rite/ something is growing

Ha chiuso la prima serata di Second Hand la performance ideata ed eseguita da Marco Casagrande e prodotta da Movimento Danza, MiC e Regione Campania.

Un oggetto amorfo si dilata, si espande e cresce sotto gli occhi degli spettatori. Il manto rosso si srotola in una passerella, liberando il danzatore dal suo bozzolo di stoffa. Ha inizio così il rito privato dell’interprete che non teme di rivelarsi allo sguardo del pubblico.

Ma il nastro rosso su cui danza è come una strada già tracciata, una via che il danzatore è destinato a percorrere e da cui non può sottrarsi. Il fato, come un vestito già cucito addosso, lo avviluppa, inglobandolo nuovamente.

La performance suscita grande curiosità nel pubblico anche se il rito appare forse troppo privato, rischiando di escludere lo spettatore.

Second Hand – Di Seconda mano

Giunta alla XXIV edizione, la rassegna porta a Napoli idee innovative, originali e differenti, promuovendo la coreografia d’autore e la creatività giovanile.
Il titolo, volutamente provocatorio, si rifà a quello che Merce Cunningham scelse per una sua creazione del 1970.

Second Hand – Di Seconda mano è organizzato nell’ambito del progetto Gap! Change! Now! – Projects for the next dance generation 2018/2021. Con il sostegno del Ministero della Cultura, Regione Campania DanceCrossing – Nuovi modelli di mobilità culturale.

Iscriviti alla Newsletter