Una immagine dello spettacolo di Alessandro Schiattarella  La danza contemporanea in Italia ha sofferto da sempre della mancanza di storici punti di riferimento che creassero scuole e correnti coreografiche e tecniche in cui formarsi e da cui distaccarsi per una ricerca personale. Vive quindi di percorsi individuali ottenuti spesso a costo di grandi sacrifici con esperienze all’estero e di una formazione raramente approfondita. Tutto ciò che permette il confronto, la crescita e lo studio è quindi necessario. E’ questo il caso  di Coreografi in movimento programma  di ospitalità e residenza coreografica ideato da Gabriella Stazio con Movimento Danza ed in collaborazione con il Teatro Stabile di Napoli. Il progetto è proposto da Movimento Danza all’interno dell’azione “Young people, young dance “  per il ricambio generazionale e la mobilità degli artisti con il sostegno del Ministero dei Beni e delle attività Culturali e la Regione Campania.  Si è data la possibilità a tre gruppi di realizzare tre creazioni inedite lavorando e studiando nella sede di Movimento Danza, avvalendosi dei docenti del Centro e soprattutto della consulenza e del sostegno di Gabriella Stazio nelle fasi  finali della realizzazione coreografica. Sabato 11 ottobre  al Ridotto del Teatro Stabile di Napoli,  presentati dalla sempre brillante  Elisabetta Testa, critico di danza, e da Raffaella Tramontano, ufficio stampa della manifestazione, si sono esibiti i tre gruppi prescelti tra numerosi candidati provenienti da tutta Italia, alla presenza della giuria che ha avuto il compito di scegliere il progetto che merita ancora tre mesi  di ospitalità e di lavoro per essere perfezionato e presentato nella rassegna Di seconda mano.  La giuria, composta da Mimmo Basso, responsabile di produzione e programmazione del Teatro Stabile di Napoli, Mario Castro de Stefano, presidente del CDTM, Paola De Simone, musicologa e critico di danza, Marilena Riccio, direttore del Coreografo Elettronico e Rosario Squillace, direttore organizzativo della Galleria Toledo, ha premiato   il  Collettivo Extra Moenia di Stellario Di Biasi, Giovanna Perdichizzi, Valeria Giusy Fichera e Silvia Ottieri che hanno interpretato Falsi ricordi. Architetture stonate di un giorno qualunque su musiche rielaborate di Hans Zimmer. Tutti provenienti dalla Sicilia, i quattro interpreti hanno dato vita ad un circo onirico ed immaginario di figure clownesche che tra l’animalesco e l’infantile evocano atmosfere marine e siciliane. Un po’ immaturo il lavoro possiede comunque un’impronta teatrale che  manca invece agli altri due lavori in concorso. L’assolo Dino, creato ed interpretato da Giovanna Rovedo di Pordenone, dedicato a Dino Campana, si avvale della bella presenza scenica dell’interprete in un’atmosfera intimista ed enigmatica ancora troppo abbozzata. Terzo classificato il duetto Gross weight della Compagnia Congegno Elettronico con cui Mara Foschini e Ilaria Iannaccone hanno presentato il loro lavoro incentrato sul senso della presenza scenica del danzatore  e dell’esibizione della propria fisicità.  Pur se ancora in fase evolutiva i tre progetti hanno manifestato una corrente di teatro danza che, come ha poi giustamente suggerito Marilena Riccio, in maniera sotterranea e indefinita, percorre la Penisola e con stili e cifre diverse evidenzia una forte esigenza di espressione corporea ed artistica dei giovani interpreti. Ad essi il critico Paola De Simone ha rivolto l’invito a perseguire le loro idee sempre con maggior rigore  tecnico e professionalità nell’allestimento scenico e musicale.

La serata si è conclusa con l’esibizione fuori concorso del Performing Arts Group- Compagnia Giovane Movimento Danza, che ha presentato Vent (pecchè aggia sfugà) con musiche di Jon Hopkins, creato da Alessandro Schiattarella danzatore napoletano affermatosi nella compagnia di Maurice Bèjart, nello Scapino Ballet, nel Balletto di Basilea e in numerose altre formazioni europee. Da pochi anni Alessandro affianca alla sua attività di interprete quella di coreografo  utilizzando spesso supporti multimediali per le sue creazioni. Vent, danzato abilmente da Valeria D’Antonio, Gerardo Gaeta, Francesca Pascazio e Simona Perrella, ha presentato una  drammaturgia delle emozioni che oscillano  dal registro della rabbia, dell’ansia, della  ribellione a quello del loro superamento e  della serenità  che il coreografo e i danzatori hanno saputo efficacemente rappresentare.

 

Roberta Albano

Iscriviti alla Newsletter